giocondo o sia discaro, poco m’importa, essendo io assuefatto a soffrire e sostenere come leggerissimi pesi cariche molto più gravi”.
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A raccontarlo fu Newton in persona al suo primo biografo William Stukeley, ma lo fece molto tardivamente, nel 1726, un anno prima della morte, quando
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suoi calcoli per spiegare la salinità del mare il mondo doveva essere molto più antico, il che gli procurò fama di eretico. L’interesse per il nostro
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complessi nei calcoli e nelle osservazioni. Il terzo metodo era concettualmente molto semplice ma poneva notevoli difficoltà osservative per gli strumenti
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rimanevano ancora poco più della metà di quelle reali. Ormai era chiaro che la parallasse solare doveva essere un angolo molto piccolo. Si passò allora a
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Gli specchi erano metallici, in una lega di rame e stagno. La scelta è dovuta al fatto che il vetro era molto più difficile da lavorare; inoltre il
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misure di angoli, il risultato è molto più preciso.
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. Spostando lievemente le due metà dell’obiettivo, le immagini delle due stelle di una doppia molto stretta venivano a coincidere. In questo modo diventava
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parallasse, che risultava di un ottavo di secondo d’arco. Cioè molto vicina al valore che ora conosciamo (Vega si trova a 27 anni luce). Ma dopo 100
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quando i corpi in gioco sono due, diventa molto complessa quando si aggiungono altri corpi. E in astronomia, come nella vita, di solito i corpi sono
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-Sole, 149 milioni di chilometri). Molto sovrastimata era inoltre l’eccentricità dell’orbita nettuniana: 0,107 per Le Verrier, 0,008 quella effettiva
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dica la teoria: 38,3 secondi d’arco in più. Senza rendersene conto, Le Verrier si imbatte in una scoperta filosoficamente molto più importante di quella
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secondi d’arco per anno, una quantità ben superiore a un eventuale rotazione dell’universo nel suo insieme ma molto piccola per uno scienziato che
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Riguardo a queste interpretazioni Schiaparelli fu sempre molto scettico. Nello stesso anno in cui Lowell fondava il proprio osservatorio, sulla
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Secchi e Schiaparelli intrattennero una fitta corrispondenza, e quindi è molto probabile che l’astronomo di Savigliano abbia usato la parola “canali” a
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In quell’anno Marte è in posizione molto favorevole e Antoniadi il 20 settembre può osservare il pianeta in condizioni atmosferiche eccezionalmente
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Passano sei anni e padre Secchi sperimenta tra i primi la tecnica fotografica al collodio umido, che permette esposizioni molto più brevi: dal
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Progressi enormi si ottengono anche nello studio di nebulose e galassie (all’epoca la distinzione era ancora molto incerta). Il “New General
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Un altro progresso decisivo derivò dall’alleanza tra fotografia e spettroscopio: è molto più facile studiare in laboratorio uno spettro fissato su
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Come l’astronomia deve molto alla fotografia, così il cinema deve molto all’astronomia. Tutti sanno che il 28 dicembre 1895 a Parigi esordirono i
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debolmente al di là del rosso, e molto più intensamente al di là del viola. Erano i raggi ultravioletti.
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Fraunhofer si era accorto che nello spettro di una fiamma le righe non erano nere ma luminose e aveva notato in particolare due righe gialle molto
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’eclisse totale, un elemento chimico sconosciuto nell’atmosfera del Sole e poi trovato – come già detto – nel 1895 anche sulla Terra, dove è molto raro pur
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centinaio di stelle nei dintorni del Sole. Molto vaghe rimanevano le idee sulla collocazione delle stelle più deboli, delle nebulose, degli ammassi
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servendosi del moto proprio del Sole verso la costellazione di Ercole per triangolare alcune cefeidi nella Via Lattea. Il risultato fu molto grossolano
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Le supergiganti rosse sono molto luminose (centomila volte il Sole) perché hanno diametri enormi: se fossero al centro del Sistema Solare, la loro
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La conclusione a cui arriva Cecilia è molto interessante: la classificazione spettrale O B A F G K M corrisponde a temperature decrescenti da 25
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lo soddisfacevano, entrambi molto importanti. Prima di tutto la relatività ristretta prendeva in considerazione solo i moti inerziali, mentre in natura
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Eratostene aveva notizia che a Siene, oggi Assuan, città posta molto più a sud di Alessandria, nel giorno del solstizio d’estate a mezzodì il Sole si
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galassia di Andromeda e a scoprire le stelle di Popolazione II, molto più vecchie e deboli rispetto alla Popolazione I già nota. Comprese così che fino
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Ma a mettere in crisi lo “stato stazionario” arrivarono nuovi dati sperimentali. Il conteggio delle radiosorgenti molto lontane, e poi delle galassie
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è diventata molto più nitida, ha una risoluzione dieci volte migliore e quindi porta nuove informazioni. Le più importanti sono sei: 1) le prime
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, un oggetto in proporzione molto grosso, con un diametro di 1200 chilometri. A questo punto fu possibile misurare con precisione la massa del pianeta
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Nel collasso, le stelle di medie dimensioni, come il Sole, si trasformano in nane bianche molto dense, disperdendo nello spazio una nebulosa che
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Se invece la stella è molto più massiccia del Sole, nel collasso, che avviene in pochi secondi, gli strati esterni vengono espulsi a grande velocità
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La regione centrale delle stelle, durante la vita dell’astro, passa per condizioni di temperatura e di pressione molto diverse, tali da poter
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qualche mese molto più brillanti e poi finissero come “nane bianche”. Zwicky capì che le stelle molto massicce hanno un destino diverso. Le loro
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. Questa specie di gabbia a sbarre molto larghe venne montata sulle ruote di una vecchia Ford modello T e un motore faceva ruotare il tutto su una pista
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Nel 1959 a Cambridge il radioastronomo Martin Ryle (1918-1984) pubblicò un catalogo di sorgenti radio molto intense ma che non sembravano
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Ricerche successive hanno chiarito che Quasar, Qso e altri oggetti simili si trovano al centro di galassie molto deboli a causa della loro lontananza
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variabili: la loro luminosità oscillava entro tempi di poche decine di ore. Dovevano dunque essere davvero molto piccoli, con dimensioni dell’ordine
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è molto bassa. Equivale a 10 alla meno 29 grammi per centimetro cubo. Per darne un’idea, l’energia oscura contenuta in un km cubo corrisponde all
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solo metà del primo volume; gli altri cinque libri, il 90 per cento dell’opera, trattano in modo molto tecnico aspetti geometrici e il calcolo delle
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problemi. Per esempio, le stelle dovevano essere molto più lontane di quanto all’epoca si immaginasse, perché in esse non si notava alcuna parallasse
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uno scanner e un software molto raffinato suggerirono la posizione in cui scavare. In effetti i resti trovati nel punto indicato dal radar potevano
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, una fabbrica di strumenti e un gabinetto per esperimenti di alchimia. Detto e fatto. Installò un sestante molto sofisticato e fece arrivare provette e
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fin dalle prime settimane: non c’era parallasse, e quindi l’astro doveva essere molto lontano; la stella non si muoveva, dunque non era una cometa né
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(operosità, viso gradevole, onestà della madre, resistenza alla fatica) e difetti (superbia, propensione a spendere molto denaro, lineamenti volgari
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piano focale di un suo oculare. Per la loro sottigliezza e resistenza, i fili di tela di ragno servirono per fare i micrometri fino a non molto tempo
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dischetto argenteo molto brillante. Il 5 dicembre 1610 Benedetto Castelli, allievo fedelissimo, da Brescia gli scrive una lettera per domandargli se per
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