Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 13 occorrenze

TAVOLOZZA

Preda dei vermi languidi, sarà vendetta mia, per entro all'ossa putride studiando anatomia, nuda veder l'origine d'ogni mia pena, il cor! E la ragion

TAVOLOZZA

- O del mio mesto april rondine cara, vieni a volar nella stanzetta mia, quando l'arte, di amplessi ahi! troppo avara, del disinganno vittima mi

TAVOLOZZA

Quella ciarliera, Angelica, fante di casa mia, mi narrava di un Tizio morto di apoplessia, e raccontar credevasi un'alta verità, dicendo: " Quel buon

TAVOLOZZA

La mia ganza, una bimba assai devota, e credo, a molti parroci ben nota, venne a narrarmi, tutta addolorata, l'ira del prete che l'ha confessata

TAVOLOZZA

Il lungo e magro professor di greco, che quasi odiar mi fece il divo Omero, fu stamane a vedermi al mio studietto. La tavolozza mia si tinse a nero

TAVOLOZZA

- No, mia diletta, non ho più quattrini, per mutarteli in nastri e in cappellini: siamo a Natale, e le mie due sorelle aspettano un mio dono a farsi

TAVOLOZZA

Spesso io contemplo in estasi la vecchia libreria, la fida amica, l'anima della stanzetta mia, e, quando mesto io veglio, parmi udirla cantare le

TAVOLOZZA

inespugnabile, mia bella trinciera? Che filtri, che spasimi fan d'uopo al tuo cuore, perché mi rimuneri di un raggio d'amore? Vuoi dunque ch'io lagrimi

TAVOLOZZA

, se pur sogna i placidi beni di quiete porte, ch'io vo' cangiar la mia colla sua sorte digli, fanciulla bella; egli sarà pittore, ed io sarò nocchiero

TAVOLOZZA

guatarmi colla faccia arcigna e dura: guardò poi la mia pittura e partì senza parlarmi: al risvolto di una via sghimbiò lesto, fuggì via ... io ne vidi

TAVOLOZZA

tuoi veli! Te fra le viti e i gelsi del mio suolo natio, fanciullo io vidi e ad astro mio ti scelsi; fosse felice o in lagrime, da quel giorno, o mia

TAVOLOZZA

spiaggie, alle cime: - State, o figlie dell'anima mia: state belle di golfi e foreste, di villaggi, di scogli, e di palme; belle in mezzo alle cupe

TAVOLOZZA

, mia musa, già di pallor suffusa, getta la luce sua fra queste sete, fra tante gemme in tanto oro sì liete; spingi l'occhio sagace, e tenta i cori, e

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