un'autentica donna, che era corsa in zoccoli, come si trovava dopo aver lavata la cucina. — Questa lettera dalla casa Ghereb — disse —. Il signorino mi ha
bigliettino e disse: — Voi non andrete a casa ma mi seguirete in sala di consiglio. Debbo parlarvi! E s'avviò senza spiegare lo strano invito. In classe si
fategli male! I due pastor guardarono stupiti il loro comandante. — Non fategli male! Questo ragazzo mi piace! Sei coraggioso, Nameciech o come ti
mio onore, ma non permetto che qualcuno mi stuzzichi. BARABAS (socio) — Io non stuzzico nessuno! 16 PRESIDENTE. — Sì che stuzzichi! BARABAS (socio
campo perchè la Società dello Stucco ha un'altra assemblea. Il ragazzino fece una smorfia a queste parole. — Non mi place quella gente: ha scritto il mio
, devo riferire una domanda. — Ascolto. — Il signor generale mi ha comandato quale artigliere da fortezza nella fortezza numero tre, perchè è quella
mio discorso un'altra volta. Mi sono ricordato d'avere altro da fare. Vais tornò a suonare il campanellino ed annunziò in forma solenne: . — Il signor
. Mi arrampico e in cima v'era Franco Ats in camicia rossa. — In cima? Sulla cittadella? — In cima, sì! — disse il biondino e stava di nuovo per giurare
dieci soldi, ebbene mi dia del torrone per dieci soldi! E aperse il suo bel borsellino di pelle verde. Il turco sorrideva e pensava forse a quel che
Cionacos si fece avanti: — Vengo anch'io! — Se mi prometti di non fischiare! — Te lo prometto... Ma lasciami ora, per l'ultima volta, fischiare... — E
, allora mi sia permesso di tenere il broncio di nuovo con Colnai perchè... Boka lo fissò come se volesse trafiggerlo con lo sguardo e disse: — Taci
rauca: — Evviva il presidente! — Evviva! — risposero gli altri. Boka fete un cenno. — Silenzio! Un'altra cosa! Io mi terrò vicino ai battaglioni C e D
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all'ombra, di una vecchia querce: si dànno al lavoro paziente di scortecciare dei rami di cui si vogliono fare dei bastoni. Intanto Sèrafo racconta: «Mi
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piena e quale è vuota» Il bimbo canterella: «Però però, dimmi il vero! non mi dire una bugia, dimmi tu qual' è la mia!» Alla fine sceglie la sua; ma
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gentiluomo: - Mi prenda una di quelle foglie, chè mi voglio fare una bella tromba. - Margherita, però, capì che l'atto del fratello non era una cosa bella e
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morte mi succederai sul trono. - Così avvenne che Raniero da povero orfanello, maltrattato e deriso, entrò nel Castello Reale con onori di principe. Mi
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tasca? Io mi fido poco, perciò sta' sicuro che appena vedo l'uomo volo via senza aspettare che si chini per terra. - Si dice che il passero sia più furbo
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. Prima di morire il povero colcottero chiese all'assasinp: - Che cosa ti ho fatto che mi uccidi? - Il Serpente rispose: - Tu brilli! -
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vecchina. - Che succede? - chiese la buona donna. - Succede che le corna non mi bastano per difendermi e vorrei una ventina di unghie. - Ed ecco la
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piangeva. - O che hai? - le domandò. La bimba rispose: - Mi è cascato in fondo al burrone il fagotto della lana filata datomi dalla mamma per portarlo in
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tua camicia! - La mia camicia? Mi dispiace, signore mio, sono senza.-
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tempo della terra, ch'è il ritmo del mio petto, ove mi parli. Dagli spazi lucenti, sulla soglia della notte, al fiorir delle tue stelle, trasaliscono i