Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Elementi di genetica

416383
Giuseppe Montalenti 40 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
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. avranno la formula AaBbCcDdEeFf, e statura intermedia fra quelle dei genitori, perché posseggono esattamente la metà dei fattori d’accrescimento. Alla F 2

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semplicemente in due, ma debbono formarsi ex novo le parti che mancherebbero in una delle due metà. Nel comportamento del nucleo dobbiamo anche sospettare una

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ciascuno resti una metà del budello nucleare. E così da uno Stentor se ne formano due presso a poco simili; in ciascuno poi il nucleo si allunga e si

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dividersi per il lungo in due metà, che restano appaiate per tutta la metafase.

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quali possiede la metà del numero di cromosomi caratteristico della specie. Si è convenuto di chiamare numero aploide e di indicare con n questo numero

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Il numero dei cromosomi negli spermatociti e negli oociti primari è diploide, dopo la prima delle due divisioni successive, esso è ridotto a metà, è

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metà rispetto ai gonociti di 1° ordine.

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cellule figlie. La generalità dei processi con cui è assicurata la costanza del numero dei cromosomi: meiosi, o riduzione a metà di tal numero, nei

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cioè quattro categorie di figli fenotipicamente distinguibili: maschi metà con occhi bianchi, e metà normali; femmine metà con occhi

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cioè quattro categorie di figli, poiché anche le femmine formano qui due sorte di gameti, con X e con X': maschi per metà normali (XY) e per metà con

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normali (XX) e per metà fenotipicamente normali, ma eterozigote (X'X) (Fig. 40). Saggiando con opportuni incroci la costituzione genetica delle

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bianchi e metà normali, ma eterozigote. I risultati numerici dell’esperimento del Morgan diedero buona approssimazione alle previsioni teoriche (Fig

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, la teoria prevede ch’essa abbia figlie femmine tutte fenotipicamente normali: metà veramente sane, e metà portatrici

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’incrocio fra maschi affetti e femmine eterozigote nascono metà delle femmine affette), è conosciuto anche per l’uomo. Vi sono alcune malattie ereditarie

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(eterozigote) e maschi metà sani e metà daltonisti (cfr. 1° incrocio, F2).

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daltonismo a metà dei loro figli maschi.

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figlia di daltonista, portatrice (cfr. 2° incrocio, F2). In tal caso la metà delle figlie femmine sono portatrici, e la metà daltoniste. In questo caso

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galletti metà neri e metà striati (eterozigoti), e pollastre metà nere e metà striate.

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Tre categorie di figli: galletti striati, pollastre metà striate e metà nere.

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(occhio lineare), si può ripetere. presso a poco lo stesso ragionamento: il mutante eterozigote (V. pag. 84) accoppiato col recessivo normale dà metà

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delle figure a croce o anulari caratteristiche delle tetradi in meta-fase). Finita la sinapsi comincia la prima divisione di maturazione, ad ogni

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ciascuno da due metà, e IV, unico e molto più

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eterozigoti metà bianchi e metà neri (da Goldschmidt).

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classi di gameti, rispettivamente provviste di 7 e di 8 cromosomi. Incrociando un mutante del tipo lata con una Oenothera normale si può prevedere che metà

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individui di cui certe zone del corpo hanno caratteri maschili, altre femminili. Si conoscono ginandromorfi bilaterali, metà maschi e metà femmine, o

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X, si possono ottenere ginandromorfi le cui metà differiscano anche per quei caratteri (un occhio bianco, ad es. e uno rosso, ecc.) e si può avere

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» in cui tutti gli individui cominciano lo sviluppo come femmine, e poi, nel primo o nel secondo anno di vita, la metà circa divengono maschi, così che

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spermio nell’uovo (Fol) e la fusione dei nuclei (Hertwig). E. van Beneden (1883-84) riconobbe che i cromosomi dell’uovo derivano per metà dal padre e

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Così per esempio, quando un uovo si divide in due, ognuno dei nuclei dei due primi blastomeri riceverà soltanto i determinanti di quella metà del

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. La quale si segmenta come un uovo intero, e, staccata che sia dalla sua metà già divisa, procede per proprio conto, segmentandosi regolarmente e

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modo che il nucleo rimane in una delle metà, la quale sola si segmenta; in centro, uno dei nuclei figli della metà segmentata migra poi nella metà

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tale asse si osserva un comportamento nettamente diverso delle due metà: la metà «animale» forma larve più attive e vitali, ma che gastrulano

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ciascuna metà contenga una parte di quella regione del citoplasma dove ha sede l’organizzatore, si formano due embrioni completi. Ma se lo si taglia in

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Dopo il periodo epico dell’evoluzionismo, la seconda metà del secolo scorso, le teorie dell’evoluzione hanno attraversato un periodo di grave crisi

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fecondarsi. Ma è anche vero che un individuo eterozigote per una certa mutazione, reincrociandosi con un omozigote, la trasmette a metà dei suoi

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solida base. Molti risultati di grande valore furono ottenuti da orticoltori, frutticoltori, allevatori, soprattutto nella seconda metà del sec. XVIII e

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figlio circa la metà del suo patrimonio ereditario (1/4 per uno) e tutta la serie degli avi l’altra metà, ciascuno nella misura che è rappresentata nello

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A dir vero, già fin dalla metà del secolo scorso s’erano istituiti esperimenti per cercare di dimostrare gli effetti della selezione sugli organismi

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Se per esempio osserviamo che un carattere si presenta in tutte le generazioni, senza saltarne alcuna, e compare nella metà o nei 3/4 dei figli

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Perciò, quando risulti che un carattere si trasmette senza, saltare generazioni e compare nella metà dei figli e non si manifesta nei figli di due

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