adorarmi? ". Egli avea detto : - Vuoi ? - Quando vent'anni avea, e spensierata il suo viaggio correa, ella avea detto al mesto Sigismondo: - Tu sei
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; come un mesto palombaro nel mare, io discendo nel cor che Iddio m'ha dato, e mi guida le perle a rintracciare il respiro del bimbo addormentato.
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poverelli che venivan spesso m'amavano anche loro perché il pastor m'amava, e, nei dintorni, il mio mesto lavoro agli astri si portava, perché un giorno
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uscito a coglier gigli di una regina per i biondi figli!... Il falco sghignazzava nell'azzurro del ciel come buffone, e il mesto animo mio gli perdonava
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tacita anch'io; perché, quando a vespero favello con Dio mi guardi nel viso col mesto sorriso? Io m'affiso lassù, tu in basso guati; io mi faccio gentil
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nel nimbo fatal che lo circonda l'affetto immenso, e la pietà deponi di un altro figlio! Sarà il canto di un cieco, e sarà l'obolo di un mesto
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farfalla è qui la settimana un bimbo il mese. Era ben mesto, o miei poveri amori, ché sulla strada, quando son venuto, mi seguiva un convoglio di dolori
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. uando il mesto tramonto empie di lunghe striscie d'oro il cielo e la campagna di confusi suoni; quando la danza del leggiadro stelo, sommessamente, dice
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; gelato è il primo albore ; torna, torna ubbriaco al mesto tetto che orbò la morte d'ogni tuo diletto; alzerà il vino un lembo al velo bruno, rivedrai
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alti stipiti morde il suo vecchio pane; solo nelle mie tenebre cerco il mio pane anch'io, cerco la fede in Dio! E il mesto cuore interrogo di tante
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soltanto lasciasti una stanzetta, un davanzal fiorito, un letticciuolo, la portinaia, o un cane che ti aspetta, cedi al mesto pensiero, e torna a volo
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- O del mio mesto april rondine cara, vieni a volar nella stanzetta mia, quando l'arte, di amplessi ahi! troppo avara, del disinganno vittima mi
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Son solo: il portico dell'osteria mi manda i cantici dell'allegria, qui, dove mesto tra stranie mura, penso alla incerta e fosca età ventura. Quei
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Vengono al mar quando la luna accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al mar quando la nebbia stende le bianche braccia e lo congiunge
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Spesso io contemplo in estasi la vecchia libreria, la fida amica, l'anima della stanzetta mia, e, quando mesto io veglio, parmi udirla cantare le
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, poemi e tele!... Come il vento alle vele oh! date il volo ai cor! April! - dal verno pallido l'uomo esce mesto e stanco!... Pongli all'occhiello il
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chino sul mio destino! Tu ancor mi adduci, solitario e mesto, alla chiesetta, all'ermo del colle, alle fontane, ai boschi queti, sacri ai poeti. Mi
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del mesto villaggio, non turbi i sonni il perfido uragano, e sorridan, non curvi, al mio passaggio, e i più vecchi mi stringano la mano. Ch'io possa
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tanto azzurro e a tanto verde (Dio! come i canti miei rammento mesto!) guardo alla vita grama che si perde, agli altri e a me molesto! Veggo tutto
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