I due pianeti Mercurio e Venere si chiamano pianeti interiori (od anche inferiori) perchè sono più vicini al Sole che la Terra, e le loro orbite sono
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del pianeta più vicino al Sole, pianeta che si chiama Mercurio; il secondo circolo, che è concentrico al primo ed inoltre lo abbraccia, è quello
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diametro: Mercurio sarà allora rappresentato
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Mercurio………………….. 4816 0,38 57,5 0,387
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Mercurio…………………………………..giorni 88
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fa un giro intorno al Sole, la Terra ne fa 165 e Mercurio ne fa 683, e ciò malgrado che il giro fatto da Nettuno sia soltanto 30 volte maggiore di
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supponiamo collocata nel punto designato con la lettera T. Col circolo minore ed interno intendiamo indicata l’orbita di Mercurio, e nel centro
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in un'altra direzione, secondo il luogo che esso occupa nella propria circonferenza di circolo. Quando Mercurio è nella posizione A, cioè fra il Sole
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120. Se le orbite di Mercurio e della Terra giacessero esattamente nel medesimo piano, come di necessità avviene nella nostra figura, si dovrebbe
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Quando Mercurio è in C o in D, dalla Terra si vedrà solo metà circa del suo disco, quella metà cioè che è illuminata dal Sole; altra metà sulla quale
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Quando Mercurio è in A esso rivolge alla Terra la sua faccia oscura e riesce per conseguenza invisibile, escluso il caso contemplato qui sotto al
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Quando Mercurio è in B si dovrebbe vedere il disco suo rotondo e interamente illuminato, ma allora esso sorge e tramonta col Sole, affoga l’intero
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Durante la sua rivoluzione attorno al Sole, Mercurio presenta quindi delle fasi simili a quelle della Luna, e da questa si differenzia solo in ciò
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121. Analoghe a quelle di Mercurio sono le apparenze di Venere.
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I passaggi di Mercurio sul Sole non sono rari, e fra altri ne accadde uno degno di nota il giorno 6 maggio del 1878 Sono 29 i passaggi di Mercurio
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come per Mercurio, dalla figura 28, e Venere segue quindi anch'essa il Sole nel suo corso annuale apparente, ora precedendolo a destra, ora
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Mercurio che, la sua orbita essendo più grande, le sue deviazioni o digressioni massime sono anche più grandi.
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124. I passaggi di Venere sul disco solare sono molto più rari che quelli di Mercurio, e si ripetono ad intervalli molto disuguali, come si può
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Mercurio, anch'esso compare, come stella della sera, ogni 116 giorni, ma esso si scosta nelle sue elungazioni così poco dal Sole, e rimane sempre
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MERCURIO.
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125. Mercurio, il pianeta più vicino al Sole, gira intorno ad esso ad una distanza media di circa 58 milioni di chilometri. Il suo anno è meno che un
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La forma di Mercurio è quella di una sfera; il suo diametro è un terzo circa (0,38) di quello della Terra, e misura 4816 chilometri; la sua
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127.è probabilissimo che attorno a Mercurio, così come attorno alla Terra, esista un'atmosfera.
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126. Intorno alla costituzione fisica di Mercurio poco si sa, e quel poco dipende in gran parte da osservazioni fatte in questi ultimi anni a Milano
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La presenza di un'atmosfera in Mercurio fu già da tempo congetturata, ma solo le osservazioni recenti riescirono a dare di essa indizii più sicuri ed
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128. La superficie di Mercurio è sparsa di macchie oscure (fig. 29 bis), delle quali le forme sono permanenti, e delle quali permanente è pure la
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129. Le macchie oscure di Mercurio sono, come
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alle nostre nuvole. È chiaro che condensazioni siffatte possono impedire più o meno completamente la veduta del suolo di Mercurio in alcune parti or
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131. Mercurio non solo si rivolge attorno al Sole,
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alla natura delle parti lucide di Mercurio e intorno all'ordine di cose esistenti sulla sua superficie in generale.
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130. Le macchie oscure, in grazia della loro permanenza, permettono di verificare se Mercurio ruoti o non intorno a sè medesimo, e permettono ancora
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Mercurio, in altre parole, gira intorno al Sole in modo simile a quello con cui la Luna gira intorno alla Terra. Abbiamo visto che la Luna descrive
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Vi sono quindi regioni su Mercurio le quali non vedono mai il Sole; ve ne sono altre che perpetuamente lo vedono. Questo fatto fu confermato appieno
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osservazioni fu portato a conchiudere che in Mercurio la rotazione e la rivoluzione hanno ugual durata.
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Le conclusioni dello Schiaparelli, secondo le quali Venere rivolgerebbe essa pure, così come pare faccia Mercurio, sempre lo stesso emisfero al Sole
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, per le quadrature, mostrarsi a tutte le possibili distanze angolari dal Sole. Altrettanto non avviene di Mercurio e di Venere, che non possono mai
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dal Sole pressochè settupla di quella di Mercurio. Il loro numero è ora uguale a 700 e più, ma non passa anno, non passa quasi mese senza che se ne
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zero. Eppure l’alchimia lo impegnò a tal punto che per i vapori di mercurio inalati durante gli esperimenti prima i capelli gli si scolorarono e poi gli
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Eppure, nonostante gli sforzi di tante intelligenze, la previsione esatta del moto dei pianeti rimaneva un problema, specialmente per Mercurio, il
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: Mercurio e Urano.
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Le Verrier si applicò prima a Mercurio. Partendo da 200 misure della posizione del pianeta ottenute tra il 1836 e il 1842, studiò le perturbazioni di
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Mercurio: una scoperta e una cantonata
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Tutto a posto? Niente affatto. Le carte ingiallite degli archivi astronomici dicono che in realtà il perielio di Mercurio avanza più di quanto non
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’azione sul perielio di Mercurio da parte di tutti i pianeti. Sono quantità piccole ma ben misurabili. In un secolo Venere causa un avanzamento del
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circolanti nei pressi dell’orbita di Mercurio, potrebbe produrre la perturbazione anomala manifestata da questo astro”. Resterebbe da capire come mai la
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’anomala avanzata del perielio di Mercurio da un lato si rivelerà come una spia dei limiti della fisica classica, e dall’altro lato diventerà la prima prova
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all’interno dell’orbita di Mercurio. L’ultima conferma ce l’ha data la navicella della Nasa “Messenger” che nel 2010 si è avventurata oltre l’orbita
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Einstein mette a posto Mercurio
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L’anomalia scoperta mezzo secolo prima da Le Verrier nell’orbita di Mercurio era ancora un problema aperto. La meccanica di Newton non riusciva a
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Mercurio e Venere orbitassero intorno al Sole era ormai evidente. Tycho vi aggiunse gli altri pianeti: Marte, Giove e Saturno. Il Sole, con tutto il suo
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