Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: me

Numero di risultati: 53 in 2 pagine

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Otto giorni in una soffitta

204554
Giraud, H. 17 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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prossima lettera è per me, e ci vogliono ancora due giorni. - Quando la mamma sarà qui, le diremo di Nicoletta? - chiede Maurizio. Francesco è

mancavano soltanto otto giorni alla fine della cura. - La signora vuol prendere qualcosa? - Sì, Leonia; preparatemi un buon tè con dei biscotti. Me lo

dell' anno scorso, e che per me è troppo piccolo, andrà benissimo a Nicoletta.

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, benchè se lo aspettassero, una sorpresa. Il vestito di Maurizio le sta a maraviglia. - Potranno benissimo prenderla per me. - Salvo i capelli, - dice

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dispiacere - che non avete molta fiducia in me. - Tu avresti detto tutto allo zio Fil, ed egli l'avrebbe mandata via, forse. Non si poteva arrischiar

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con me, - continua la giovane signora. - Io non voglio saperne d'un gatto che vive in soffitta. - Questa è un'altra questione! Bisogna che le due

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sempre con me quando sono sola. - Dove abiti? - Qui, - risponde Nicoletta. La signora d'Aufran scorge in quel momento la sua bambola. Essa non capisce

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: - Quattro, via. Due per me, perchè ho pensato a loro.... - Maria sospira: - Quattro?! Uhm! Ma così mi rovinate! E poi, non mangerete il pane con la conserva

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sopporta Maria e Leonia soltanto perchè gli danno da mangiare. - Vorrà bene anche a me, - dice Nicoletta baciando la testa serica del gatto. - Tieni

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mamma Duflet; ma lei non saliva con me, e andavo a coricarmi al buio.... e non la sentivo mai venire. I primi giorni tremavo, ma poi mi sono abituata

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scuote la testa. - Se tu sapessi come me li tirava la mamma Duflet! E come gridava, se piangevo! - Sbrighiamoci, Francesco; - dice Maurizio con

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Nicoletta. - Sì, me l' hai detto. Domattina cercherò i nostri alfabeti e ti darò una lezione subito. - E quel giorno termina come il giorno prima. Ma

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Maria. - Preferisco vederli riprendere le pietanze che bere medicine. E poi m' imbrogliano. Ieri, del salame, ne avevo tagliato come sempre; ebbene, me

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. - Io saprò insegnarle meglio, poiché è meno tempo che hanno insegnato a me. - Alano non ha nulla da replicare. Comincia Francesco, e Nicoletta si

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Fate. Per me, invece, fa lo stesso, se rimango in casa. - Anche per me. - Anche per me.... Voglio fare quante più monellerie potrò; - dice Maurizio - ma

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camminare? - No, affatto. Senti, Maria: peggio per me: mi aiuterete a salire e resterò con lo zio Fil e con Leonia. - Che peccato! - Oh, sì! Rifaremo

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acqua.... e Allora ho detto che me ne andavo, e lei mi ha risposto che sarebbe un impiccio di meno.... Allora io ho detto che volevo prendere le mie

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Al tempo dei tempi

219440
Emma Perodi 23 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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settimana, me ne sono rimasta a casa. E poi, se devo dir la verità, sono rimasta anche per veder chi passava e tentare la sorte. - Come sarebbe a dire

leggere. La sfortunata Reginuzza n'ebbe un colpo tremendo. - Dal momento che mi vuole scacciare, me ne andrò da me, - disse. La suocera si sentì allargare

parli, - risponde la bella ragazza. - Parla, ma sii breve e pensa che le tue arti non fanno più presa su di me. Conosco la tua infamia e voglio il tuo

uomo, a vostra figlia che piange per me, datele questo fazzoletto. Potrà asciugarsi le lacrime per un anno! - Figuriamoci il padre con che cuore

che siete stata proprio voi che avete richiesto da me questo pessimo servigio. - Ve ne firmo cento dei fogli, non uno e se poteste sapere come

. - Vengo - rispose Mariuccia. Ma invece di chiamare le cameriere e farsi vestire, si mise a gridare: - Povera me! Povera me! Dopo tanto aspettare

: - Vedi a che cosa m'hai esposto? Il Re me ne ha fatta un'altra delle sue. Quando gli ho detto che volevi strozzarti per lui, m'ha dato questo pezzo di

supplicò di non continuare la causa. - Lasci che mi metta a lavorare in qualche modo per rifarla delle spese incontrate per me, - gli diceva - ma

dalla cantonata! La ragazza, nel veder la madre e le sorelle, disse: - Signor Cavaliere, ecco che giunge mia madre con le mie sorelle. Io me ne vado

ragazza che glielo ha procurato. In tal maniera, porco mio, si salva capra e cavoli, perchè il rifiuto d'imprestarti a lui non viene da me, ma è il Reuccio

, i falchi, lasciati liberi, acchiapparono due colombe bianche col collarino nero. - Me ne rammento, - disse il Reuccio. - Dopo voi vi addormentaste

voglio proprio vedere e subito domattina prima di mezzogiorno. - Vedremo, Maestà! - Che vedremo! - ribattè il Sovrano. - Con me non si dice vedremo

vicoletto, era entrata dal finestrone nella camera e lo deponeva sul letto. - Che fame! - esclamò il giovane. - Questa corsa per il mondo me la fa

mi volevi bene; perchè non me ne vuoi più? - Perchè tutto finisce, - risponde Rosetta. - Vedi, se non mi vuoi bene, io m'ammazzo davvero. - Che Vostra

magazzino. - E per chi dev'essere? - Per me, - rispose Maricchia arditamente. Il negoziante la guardò con aria di compassione. - Figliuola mia, voi

, vedendomi smaniare per possedere il superbo cavallo, me lo rivelò ed io andai stanotte al castello di Morvagna, infransi la tomba paterna e dal teschio

Poi prese lo scettro e lo scaraventò in terra dicendo: - A che mi vale questo scettro se non comando nulla in Sicilia e i giudici comandano più di me

erano inutili, lo zio s' avvicinò al Reuccio e gli disse: - Ma ti piace davvero? - E me lo domanda? A chi non piacerebbe? - Vorresti conoscerla questa

stanzino buio e fra le lacrime diceva: - È mai possibile che il mio babbo e la mia mamma non si rammentino di me? Che mi abbiano abbandonato in questo modo

tutte le radiche dei denti rotti e mi tornarono tutti come perle. Finalmente mi strappai i cernecchi e per ogni capello bianco strappato, me ne

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per me ed è stato calunniato. Mi ha amato teneramente e lo hanno accusato di volermi uccidere. Sventurata Principessa che ha perduto il figlio, ella

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, Mariuccia rispondeva: - Non fa per me! - e con questo lo saldava. Il padre, dopo essersi sentito rispondere: «Non fa per me!» due o tre volte

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raccomandò alla Regina! - Madre mia, - badava a ripeterle - dovete volerle bene come a me, e non appena nasce il piccino dovete mandarmi un corriere per dirmi

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«Tex Willer» 338 (1 Dicembre 1988)

350970
Claudio Nizzi 10 occorrenze

NON CHIEDERMELO A ME!

E VOI CHE VOLETE DA ME?...

PERCHÈ NON ME LO ORDINI TU, MILITARE?

ME LO SONO CHIESTO ANCH’IO, SIGNOR REMICK.

ALL’INFERNO, NON CHIEDETELO A ME! OGNUNO È LIBERO DI COMPORTARSI COME VUOLE...

CHE HAI DA DIRE CONTRO DI ME, VECCHIO BABBEO? IL BIGLIETTO NON L’HO FORSE PAGATO?...

SU, SU. RIDATELA A ME! HO GIÀ CAPITO CHE NON SIETE IL TIPO CHE SA STARE AGLI SCHERZI!...

BEH, AMICI, VOLETE CONOSCERE IL MIO MODESTO PARERE? AL DIAVOLO L’ORO! IO NON INTENDO LASCIARCI LA PELLE, ME NE VADO!

SÌ, QUESTO ME LO RICORDO. INFATTI VI CHIESI DI MANDARLO SU PER VEDERE SE POTEVAMO RICONOSCERLO E CARSON SCESE PER AIUTARVI.

ARRIVARE A LORDSBURG PRIMA CHE CALI LA NOTTE! DATE ASCOLTO A ME, SIGNORI: PROSEGUIAMO!

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