A ME SEMBRA...
AIUTO! CE L’HANNO CON ME!
SU, RIPETI CON ME “SALVE, SIGNOR MAURIZIO!”
EHM... VERAMENTE A ME SEMBRA... UN COMUNE BRICCO!
CUGINO, VIENI CON ME: ANDIAMO DAL DOTTORE!
NO, NO, PER CARITÀ! ME LE MESCOLI TUTTE!
OH, SÌ, SÌ! A ME PIACCIONO MOLTO, LE CANNONATE!
SARÀ MEGLIO CHE TU VENGA CON ME, TOTÒ... HO DELL’ARANCIATA NEL FRIGO!
NON ILLUDERTI, TOGO! I “MAMBA” SONO BRUTTI CLIENTI ANCHE PER ME! ANZI, È MEGLIO ALZARE I CALCAGNI ED ANDARCENE BUONI BUONI!...
EH, EH! TREMATE DAL FREDDO E BAGNATEVI FINO ALLE OSSA NELLE VOSTRE MALSICURE TANE, MIEI SUDDITI! IO ME NE STO AL CALDO E AL SICURO NELLA MIA REGGIA
per caso, me li pongo di fronte, io schiena al muro. Contro il malcancellato (da qualcuno subito accorso con uno straccio) le roi è mort... no... la
mammelle gonfie alla vita, porta i capelli sparsi sulla schiena come una fanciulla. " Ha paura, " si lagna con le mani premute al petto. "Oh se me la
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, larghe facce attonite, il viso bello e sarcastico di un giovane alto che emerge. Il suo è il primo sguardo che incontro. Dice me ne frego. Qualcuno mi
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assumono queste arie sapute. Il gruppo viene verso di me, come quando desiderano che assista ai loro discorsi. Metto la frase in rapporto con la notizia
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crocchio. E io, esclusa, a fingere di non accorgermi. Scoppia qualche timido: pure a me pure a me, ma più d'una volta Marcelle non si produce. Ritirando il
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nominato, il solito unguentino giallo. Glielo spalmano da mesi e la crosta non se ne va. Me la prendo accanto appena la monaca le ha lasciate, ancora
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d'innocenza, ma la personificazione stessa dell'innocenza. Sedici anni. Bionda graziosa schietta, con la tornita levigatezza del ciliegio. Quando me
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... Accettai. Me la portarono le sorelle. Alte brune, bocche smaglianti e cerchi d'oro alle orecchie: in mezzo, stretta per mano, la bimba bionda
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_ ammette tutto: me la facevo con la madre di questo qua ma non per forza, dice che lo mandava a chiamare dai figli piccoli. Bellissimi figli. Anche lei
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mostra inaspettatamente loquace. Una donna non ispira diffidenza _poi a questo punto ciò che è fatto è fatto _capita spesso che con me parlino. Ma
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ancora niente. Del suo passato, ha già un passato. Me lo conduce una bidella grassa e sorridente, tenendolo per mano. Passa alla mia mano senza alzare
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che fece. A me tornano con insistenza le immagini delle fotografie allegate. Gli ulivi contorti nello sfondo, erbe secche, un argine cretoso, il
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distinto, come sempre. Lo faccio accomodare. "Si ricorda del sigaro?" Se me ne ricordo. L'imbarazzo con cui lo tendevo. Una fila di uomini, un sigaro
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resistenze, non me n'ero resa conto. Eppure deviavo per passarci. La cancellata esterna aperta, ma a che scopo entrare, tutto ormai così lontano. Io
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la stanza a destra dell'ingresso per radunarvi alla svelta gli "osservati" in occasione di visite. Ringrazio che per me non si faccia più. Entriamo
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. "Quando ti sei portato a casa del derubato?" Teste, indignatissimo: "Io non me so' portato gnente." Quello che si è offeso alla parola castroneria
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..." Pronuncia con solennità il mio nome. Tende la mano. Automaticamente porgo la mia e me la stringe. "Anche lei scrive, lo so." Rimango sbalordita. Quando
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era avuto tempo. Sono al seguito. Ed è a me che guardano, mi sento rimescolare. Passano voce: è la B. è la B. Ho acquistato una certa popolarità
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, interrogati dal pubblico ministero debbano rispondere al presidente: parla con me, rivolgiti a me. Sembrano ignorare là difficoltà di comprensione degli
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ricovero in infcrmeria e l'indulgenza. O per sfuggire al primo impatto. Il convulso non cessa, sbatte i denti. A me sembra paura, paura nera. Quando
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chiedere a me dove altro si potrebbe mettere, uno nato così, bello e signore, se non nei banchi di scuola. La migliore scuola, appunto quella dei
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dell'imputato. Questo figlio unico che ho, dice, me lo vogliono rovinare. Lui guardava solamente.
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ghermirle quel fascio d'erbe, e recarsele egli sulle proprie spalle. * Tota Gilda, lo dia a me che sono un uomo quel carico. Gilda riluttò con gli atti
assolutoria alla Corte d'assise? * Non me ne importerebbe. Allora l'avvocatissimo assunse un tono di predicatore: * Non ha diritto di togliere una vita chi
l'Italia, ed ora concorrete a liberare me! Ruminando la suggestiva lettura di Formidabile nell'appendice dell' Eco di Trentacelle , sentiva ingrandirsi
. * Dovrebbe essere dichiarato monumento Nazionale! * asseverò il canonico. * Me ne occuperò io, * promise padre Funari * parlandone al commendatore
me, ed affrancarmi dai miei capricci. Ma, suora Ermellina, ancora di grazia, mi permetta lo sfogo di un capriccio, in cui annegare tutti gli altri. Mi
cinquant'anni mostra una pappagorgia da lattonzolo e propone brutalmente a una proterva villanella: vieni a fare la vacca o la troia con me! e ti regalo un
sa scorgere lume anche nelle profondità del vero imperscrutabili dalle scienze più esatte. Eccellenze della Corte! Egregi signori giurati! Lungi da me
dimitte me, Domine , supplica indefesso il nuovo vecchio Simeone, non per la appagante venuta dell'aspettato Messia, ma per l'indegnità di vivere sulla
. * Bbbeivvv ... ! io sento nel suono della campana maggiore ... * diceva l'abate Trippone: * Bbbeivv! * e faceva bronzire ( sbronzè ) la voce. * A me invece