ORA CHIUDO A CHIAVE LA PORTA, E ME LA BATTO...
MA PER ME SÌ CHE C’È DA FARE MOLTO!
SÌ, ECCOMI QUI. CHE VOLETE DA ME? NON SONO UN BEL PENDAGLIO DA FORCA, IO?
INUTILE CHE VE LO SPIEGHI! C’È UN SOLO MODO PER GIUNGERVI: FARSI ACCOMPAGNARE DA ME. AH, AH, NON È DIVERTENTE?
QUELL’UOMO VALE 500 DOLLARI!... UFF... PER QUEGLI AVARACCI DELLA POLIZIA... MA IO CONOSCO QUALCUNO... UFF... CHE ME NE DARÀ ALMENO MILLE!
… ORA CHE ME LO CHIEDI!... MA SICURO! CE LI HA MESSI WOLF! DI NOTTE, SUL BATTELLO! E HA NASCOSTO IL DENARO IN UNA SUA BORSA, CHE HA LASCIATO GIÙ IN
Mi chiamo Sinone e sono greco - disse il giovane. - Ulisse, geloso di me, mi odiava a morte. Poiché si doveva offrire un uomo in sacrificio agli dei
una stufa. Fino a quel giorno, il vecchio Thylle era dunque stato per me un estraneo, e perciò un nemico; inoltre un potente, e perciò un nemico
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gigante bruno, dagli occhi selvaggi e spiritati: esercitava la sua arte con inconsulta violenza, e per ragioni a me ignote portava un mitragliatore a
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indumenti non si trovavano), mi congedai da Frau Vita e da Henek, e me ne andai. Stavo in piedi piuttosto male. Appena fuori della porta c' era un
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assediato da una clientela poco redditizia ma molto numerosa: veniva come me da Buna, ed era arrivato a Katowice già da qualche settimana, seguendo vie
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venezia, era stato a Fossoli con me, e aveva passato il Brennero nel vagone attiguo al mio. Era sano e forte, e fino alle ultime settimane di Lager
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provvisorio e straniero, suscitava in me disagio, nostalgia, e principalmente noia; Era invece consona alle abitudini, al carattere e alle aspirazioni di
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due attestati, scritti a mano in bella calligrafia su due pezzi di carta a righe, evidentemente strappati a un quaderno di scuola. In quello a me
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e spesse. Era una gran pagaille qui prima ma da quando me ne occupo io, tutto va a meraviglia: pulizia, assortimento, discrezione, e nessuna
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stampata è per me un vizio, e da più di un anno ne ero digiuno, passavo le mie ore leggendo senza metodo; oppure dormendo al sole in mezzo all' erba
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villaggio russo, e perciò venne da me in infermeria, a chiedermi se gliene potevo imprestare una. _ Cosa te ne vuoi fare? _ gli chiesi. _ Che ti frega. Una
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faccia. Allora decisi di partire davanti a me, all' ingrosso verso nord (e cioè lasciandomi sulla sinistra un tratto di cielo leggermente più luminoso
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bambini che non camminano ancora. Si siede vicino a me; io continuo a temere per le patate, e lo tengo d' occhio: ma lui, secondo ogni apparenza, non ha
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ottone al dito di Giacomantonio, il suo poco raccomandabile ex socio sulla piazza di Katowice. _ Me lo vendi? _ gli chiese. _ No, _ rispose netto
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sfilava davanti. Il mio vagone era già passato: mani pietose si tesero verso di me dagli altri, agganciarono le cinture e il secchio, altre mani mi
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figli, varcare le soglie di una chiesa? Se no, dovevano, dovevano sacramente, udire, imparare da noi, da me, tutto e subito: sentivo il numero tatuato sul
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