Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Penombre

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Praga, Emilio 18 occorrenze

Penombre

Sciagura a te, sciagura a te, vegliardo che non amasti mai, e a me t'affacci, aruspice infingardo, gridando : - Guai! - Quando rugge la pugna, e si

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mio, tomba ove giace estinto un giovinetto, tu fai l'effetto di un bell'inno pensato in paradiso; e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice che me

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somiglia a quello dell'anima mia... Dall'aria greve oppresso tenta invan sollevarsi, e fuggir via! Povera amica! di me che ne dici ? Pazzo non sono, e

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Se tu fossi seduta al fianco mio quando pesa su me l'irrevocabile odio d'Iddio ; se vedessi i tuoi cari occhi profondi quando, al vuoto del cor, mi

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maledissi gli angeli per me, per tutti gli infelici, a cui avvelenò la giovinetta vita il contemplarli, e la manìa precoce delle parole dette a bassa voce

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di delicatezze, o donna fortunata ed infelice, e a me non dice, a me quell'occhio non dice l'amore, dice il dolore; il dolore dell'angelo esiliato, e

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... Ma un canto ecco s'innalza, e un uomo, al muro brancicando, arriva. - Chi è, chi non è ? Oh povero me!... Il prete lo giura, ma nulla io ne so: chi

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per la nuvola e l'augello, mentre gli amici qui, fra i bicchieri, se ne stan felici! Miserere di me che me ne pento, miserere nel fulgido momento che

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! Guardate: è l'uom che sanguina da una terribil piaga; è l'uom cui l'astro suscita e cui la mota indraga; è l'uom cui l'irco secolo disse: - Per me

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bottino). Intirizzisco se schiudono l'uscio, ma qui la stufa borbotta tepente: oh benedetto il mio piccolo guscio, per me, nevata, sei tutta

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... ch'io non senta il mio lezzo! Stelle, scendete nell'anima mia di me stesso a ingannar la tenebria! Rinnegate il Signore, o fiori, o stelle, che vi fe

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destin che me la diede, e posso credermi senza marchio alla fronte, e ceppi al piede... venga l'obbrobrio dell'uomo sobrio, venga il disprezzo del

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turberan, scontrandola, l'ironia del mio viso; nell'orgia e nella nebbia fui di un mio sogno in traccia, né ho mai guardato in faccia i corpi intorno a me

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intemerato e l'animo pudico, benché, or lungi da me tu sia sepolto, ti parlo ancora, e ti riveggo in volto. Ecco il canuto crine, e il mite sguardo! Oh

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mie lontananze, ricerco l'esule che fu me stesso, il bimbo, il giovane che un padre è adesso. Lo trovo : memore della campagna, bever le tenebre della

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Lorsqu'elle me disait: " Mon père ", tout mon coeur s'écriait: " Mon Dieu! ". Per le fuggenti voluttà dell'anima, per questa lotta acerba, per

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dall'occhio sdegnoso, allenta la foga dell'agile piè; e a qualche vicino cantuccio nascoso, se vuoi ch'io ti ascolti, cammina con me - Passava un

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piangetene con me! - Perchè vi fate, o fossili, scimmie di Geremia? è vero, adesso il tempio sembra una trattoria; ma eguali ognor non furono i preti ai tempi

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