E pure anche l’architettura del Bramante è in Roma un poco secca e monotona. Castigata nel pensiero, sempre tranquilla nelle masse e sempre misurata
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cosa risalta nettamente, e la vivacità delle masse non sembra punto infiacchita dalla precisione dei particolari. Nè il fondo è, con volgare artifizio
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del Duomo di Milano: notate come codesta scultura si acconcia maravigliosamente alle masse ed agli scomparti degli edificii. E ricordatevi quel
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mano le lasse dei suoi Levrieri, e sotto questi è la Chioma di Berenice cantata dai poeti, gruppo di minute stelle miste a delle masse nebulose. A
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’assorbimento della luce della fotosfera solare, prodotto da queste masse vaporose eruttate dall’interno. Queste masse quando sono all’orlo, sono visibili
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spettrali semplici, l’altra variabile la quale va percuotendo il nostro occhio ora con un colore ora con l’altro. Alla prima di queste masse di raggi si deve
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probabile in altri termini, potendo questi incendi nascere dalla combinazione chimica delle materie gassose di cui sono composte le masse nebulose in genere
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che esse sono accadute. Vedremo in altro luogo che non manca forse prova diretta dell’esistenza di tali masse oscure, e che per conseguenza
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Di queste masse alcune sono decisamente conformate a modo di anello vuoto nell’interno. Singolare è fra tutte quella della Lira (H. 4447 A. R. 8or
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Ommettiamo molti altri oggetti simili per venire alla grande questione se esse siano tutte ammassi di stelle, ovvero masse gassose fisicamente
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Benchè praticamente irresolubili queste masse, pure coi forti strumenti si riesce come dicemmo a vederci una certa scintillazione, la quale farebbe
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essere i Soli. Esse ci avvertono che vi possono essere masse gassose vive e isolate da imitare lo splendore discontinuo stellare. Le stelle nebulose
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2.° Le Nebulose ellittiche sono masse allungate per lo più assai deboli e diffuse estremamente all’orlo. Una insigne di queste è nella Cintura di
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probabilmente cresceranno in numero colla potenza degli strumenti. Evidentemente l’ellitticità di queste masse dipende dalla forza centrifuga che le
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molto nelle sfumature, secondo la forza dei cannocchiali: e i grandi riflettori di L. Rosse, Lassell, Ellery danno un aspetto più tagliente alle masse
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, come le planetarie, laonde essa è gassosa. Questa condizione della materia non esclude una qualche agglomerazione, tale che possa unirsi in masse
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masse diffuse gassose. Questo suggerisce delle idee cosmogoniche analoghe a quelle già emesse da Kant, Herschel e Laplace, che suppongono le stelle
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La struttura spirale di molte nebulose, e le nebulose doppie, sono anch’esse opportune a provare l’esistenza delle forze centrali in queste masse non
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dipendono da elementi molto diversi e sui quali può regnare qualche incertezza, come sono peres. le masse relative degli astri perturbatori e
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Questi elementi sono estratti dal Leverrier Annales de l’Observatoire de Paris e le masse dall’Annuaire del Bureau des Longitudes, per l’anno 1876, a
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Parigi Questi elementi sono estratti dal Leverrier Annales de l’Observatoire de Paris e le masse dall’Annuaire del Bureau des Longitudes, per l’anno
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pianeti da Giove all’estremo confine del sistema, ove le masse sono le più grandi, e le densità piccolissime talchè per alcuni è minore assai di
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masse non sono disposte sopra un circolo massimo regolare che corra loro in mezzo, nè la Via ha la stessa larghezza dappertutto, nè rimane semplice
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precedente ad un angolo di circa 60°. Fuori di questa gran zona sono notabilissime nel cielo le due vaste masse Lucide chiamate Nubi di Magellano: esse si
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loro, come potrebbero credersi in altre regioni del cielo, bisognerebbe supporre che esse fossero masse cilindriche dirette col loro asse
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modo, cioè colla presenza di masse oscure e assorbenti la luce come dicemmo altrove.
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minore distante dal circolo massimo parallelo circa 5°. Più di questo è inutile congetturarne. Le masse componenti sembrano piuttosto innumerevoli gruppi
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abbiamo trovato traccia di linee lucide, forse anche in essa sono ancora vaste masse gassose agglomerate. Ma per questi studi uno strumento come il
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Nessuna distanza è ancora conosciuta di queste masse, di cui non si conosce la parallassi, e quindi non può assegnarsi la loro grandezza. È manifesto
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del cielo, come dicemmo poco fa che forse sono prodotti da masse assorbenti ed opache poste fra esse e noi. Forse il problema della natura delle
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leggi di movimento e di equilibrio sono ancora ignote. Questi agglomerati sono formati di masse discrete, cioè di stelle nettamente separabili dalla forza
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5.° La Via Lattea è una zona che è formata da un enorme agglomerato di masse complicate di stelle che possono riguardarsi ciascuna come composta di
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7.° Oltre le stelle, vi sono in cielo moltissime masse di materia luminosa di luce propria, non ancora concretate in corpi definiti, ma semplicemente
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8.° La massima parte di queste masse nebulose, a condensamento graduato, si presentano in regioni indipendenti della Via Lattea e sembrano formare
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13.° La materia, che compone queste incomprensibili masse, e però sempre la stessa. Gli elementi che il chimico studia nel suo laboratorio, sono gli
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sostenerla regolando il corso dei corpi secondarii, mediante l’attrazione delle loro masse, e di avvivarla colla lor luce e col loro calore. E qual sorpresa
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spazio. Essa è la causa prima dell’incandescenza degli astri per la forza viva prodotta nella caduta delle masse che determinò la loro condensazione
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25.° Così non ha guari che si credeva lo spazio celeste popolato solo di corpi stellari definiti e compatti; ora vi abbiamo scoperte masse enormi di
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chiamata in gran parte a fare servizio alla spicciolata, più che servizio di masse; oggi le cariche di Waterloo, così ben descritte dal Thiers e da Victor
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la strada. Albeggiava. Il cielo era coperto. La nebbia errava a grandi masse leggere su le praterie, fra gli alberi, attorno le cascine, stendendo
, dei veri sogni di amore. La campagna infatti spi egavasi lí innanzi scura, con ondulazioni diverse, con linee larghe, con masse immense, imponenti, nel