si distaccano dalla massa dei dati empirici bruti, fino a costituire un corpo di dottrina relativamente autonomo.
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Lo sviluppo della Meccanica pone in luce, oltre ai concetti di spazio e di tempo, i concetti fondamentali di: punto materiale, forza, movimento,massa
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2) definire fisicamente il coefficiente m (massa).
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Galileo, nello studio della gravità, aveva preso come sistema dì riferimento «la terra», come misura della massa «il peso». Newton, passando nel
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2) della massa, dei postulati che vi si collegano, e della relazione loro col principio newtoniano d'azione e reazione;
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§ 19. Massa.
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Questa definizione viene generalmente criticata, perchè introduce al posto della massa un nuovo concetto non definito, la densità, altrettanto oscuro
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sua massa.
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Ciò appunto si esprime dicendo che la massa viene definita come un variante additivo dei corpi rispetto al suddetto gruppo G.
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Il procedimento di astrazione che conduce a definire la massa secondo la rappresentazione newtoniana, non si applica, come abbiam visto, all'insieme
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La rappresentazione newtoniana della massa come «quantità di materia» conduce a cercare di definire per ogni corpo un numero positivo che
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la cui massa sia la somma di quella dei componenti».
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corpo omogeneo di riferimento A, e prendere per ogni sua parte la massa proporzionale al volume, quindi definire la densità di un corpo elementare B
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Si può quindi ritenere definita la massa per un sistema di corpi chimicamente riducibili, come invariante addittivo delle trasformazioni fisico
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Ora la precedente definizione della massa si estenderà a tutti i corpi ove sia lecito adottare l'ipotesi rappresentativa dell'unità della materia, il
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Importa quindi di vedere che l'invarianza addittiva rispetto a codesto gruppo non basta a definire in modo determinato la massa di un corpo.
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L'espressione considerata contiene anzi tutti gli invarianti addittivi possibili; la massa vi rientra quindi corrispondentemente ad una
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, e si giungerà alladefinizione generale della massa, risolvendo l'arbitrarietà che in essa rimaneva.
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§ 20. Postulato della massa e principio dinamico di azione e reazione.
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Quest'analisi conduce a porre in relazione il concetto della massa col principio newtoniano d'azione e reazione.
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Dalla precedente analisi risultano due modi di procedere per astrazione ad una definizione della massa, definendo le «masse uguali»:
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esterna della massa.
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Per chi accetti incondizionatamente il principio dinamico di azione e reazione, espresso dai postulati 1) 2) 3) il postulato della massa, preso in
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approssimazione apprezzabile, la sua validità si restringa ad una classe di casi. Allora la definizione della massa che vi è appoggiata dovrà
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Osserviamo ora che l'equivalenza ammessa dal MACH, fra il principiodinamico d'azione e reazione (postulati 1) 2) 3)) e il postulato della massa, è
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In questo senso il postulato della massa ci appare più espressivo del principio dinamico d'azione e reazione. Da ciò si rileva il valore delle
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Il suo significato risulta senz'altro determinato essendosi definiti i sistemi di riferimento rispetto a cui essa è valida (§ 18) e la massa m (§ 20
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della massa per l'accelerazione dall'altro.
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Inoltre il concetto della massa che risulta così definito, soddisfa ai requisiti che già abbiamo analizzato, il carattere addittivo della massa
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Postulato III. - Forze uguali imprimono a punti materiali (chimicamente) omogenei di massa uguale, uguali accelerazioni.
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2) Si possa valutare la massa del corpo in moto, e la sua distribuzione (densità).
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definire riferendosi alla massa di una data sostanza calorimetrica che varii in corrispondenza alla cessione o all'acquisto suddetto fra due
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b) 1) i punti di un solido elastico sieno soggetti, oltrechè alle forze esterne applicate, e alle forze di massa, a forze interne sulla cui origine
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l) i caratteriinterni dal corpo mobile, a cui si riferiscono le rappresentazioni conducenti al concetto della massa;
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Ora la disponibilità della materia corrisponde ad una serie di invarianti sovrapposti, relativi a gruppi di trasformazioni fisico-chimiche; la massa
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massa. Essi respingono d'altra parte ogni rappresentazione atomistica.
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I vari resultati sperimentali si lasciano bene rappresentare supponendo che la massa elettro-magnetica mg prevalga grandemente su m , ed anche
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la quantità mg che si aggiunge alla massa propria mdell'elettrone non è più una costante, ma dipende dalla forma geometrica dell'elettrone stesso
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desumere in vari modi una misura della massa complessiva m + mg. Pei raggi la cui velocità si avvicina ad un decimo di quella della luce, si trova che
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Poniamo dapprima che un punto materiale possa riguardarsi come un elettrone, e consideriamo p. es. la massa elettro-magnetica m, di questo nella
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Si deduce quindi che se la v è piccola in confronto a V, la massa elettro-magnetica dell'elettrone si riduce sensibilmente alla costante mo.
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Analogamente la massa trasversale dell'elettrone (relativa alla direzione perpendicolare alla prima) si sviluppa mediante una serie procedente per le
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Ma trattandosi di velocità piccole rispetto alla velocità della luce, questo moto esterno non modifica sensibilmente la massa elettro-magnetica.
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che è,nella forma, analoga all'equazione newtoniana, ma dove la massa elettromagnetica mg. non è più una costante, bensì dipende dalla velocità e
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generalità potremo supporre dipendere dalla massa mdi P.
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1) caratteri interni di P, cioè la sua massa;
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Queste condizioni, prese così come un fine da soddisfare, preesistono alla disposizione incognita della massa dell'anello, soltanto nell'ordine delle
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non potrà accrescere la velocità dell'altra, sicchè la massa unica, somma delle due, si muoverà ancora colla velocità medesima.
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La massa, il volume e la temperatura di un gas corrispondono immediatamente
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1) La proporzionalità della massa al prodotto del volume e della pressione (legge di BOYLE).
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