, immagino, se ci fossero state. Allora anche a me venne la smania nelle mani, dalla voglia di tuffarle là dentro. È una sensazione che bisogna averla
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, le lettere sarebbero arrivate. Ippolita fece un gesto con tutt'e due le mani, quasi per spingerci un po' piú in là. Come se le togliessimo l'aria
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dalla stanza da pranzo col giornale in mano, guardando in su. - Ottavio, qui la bambina non c'è, è una cosa piuttosto strana. Presi il coraggio a due mani
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potrebbe avergliele nascoste? Era detta. Calò un silenzio da affettare col coltello. La contessa pareva diventata una statua. Poi strinse le mani sul
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, che capissero almeno che non ero stata con le mani in mano. Era di nuovo il giallo, ma piú brutto: píú grave. E anche oggi col giallo c'entrò la porta
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di fuori: ecco perché le piaceva tanto. - Gina, - disse in quel momento, con una voce strana. Mi voltai. Era seduta sui talloni, con le mani aperte
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con le mani troppo grandi, che non sapeva dove metterle né cosa farne. Il conte leggeva un libro, seduto in poltrona. Di faccia a lui una signora
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figura che ti accompagni col liuto. Si mise in posizione giungendo le mani sulla balaustra e guardando in su con gli occhi sognanti, io imbracciai il
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già detto, ma con le mani troppo grandi e i piedi anche. Li storcevo, i piedi, in tutte le posizioni possibili, mi stiracchiavo le mani, però ero già
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su una cassa e proseguí trasognata, coi gomiti sulle ginocchia e il mento tra le mani: - Sembra di stare in mezzo al velluto, tutto morbido e nero, e
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