macchinette grinzose e cigolanti esposte allo Studio B24 di Milano una quindicina d’anni or sono. Allora l’artista svizzero era del tutto ignoto, ma
critica d'arte
Pagina 127
, gridarono allo scandalo: dopo aver accettato le diverse espressioni astratte, dal concretismo all’informale, dopo essersi trastullati con le «macchinette
critica d'arte
Pagina 211
Ce lo provano, ad esempio, le fantasiose e spesso ironiche "macchinette" di Tinguely, che al momento della loro comparsa (1948-50) furono accolte
critica d'arte
Pagina 126