La permanenza di forma e di reciproca disposizione dimostra che queste macchie oscure appartengono alla superficie o al suolo del pianeta, che esse
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129. Le macchie oscure di Mercurio sono, come
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I diversi gradi di visibilità per i quali le macchie in questione passano incessantemente non si sanno attribuire ad altra causa più ovvia che ad una
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130. Le macchie oscure, in grazia della loro permanenza, permettono di verificare se Mercurio ruoti o non intorno a sè medesimo, e permettono ancora
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Poco di certo possiamo quindi dire sulla natura delle macchie oscure; meno ancora possiamo ricavare, dalle osservazioni almeno fatte fin qui intorno
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136. Sul disco di Venere non è stato ancora possibile riconoscere con piena sicurezza macchie permanenti, che accennino a mari, o in generale a
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qualche macchia, ma si tratta sempre di macchie tenui, diffuse, aventi carattere transitorio; più che macchie sono eccessi di splendore in certe
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Solo nelle regione più australi del pianeta occorrono talvolta macchie meglio definite, ma anche di queste poco finora si è con certezza veduto.
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137. Il carattere transitorio delle macchie generalmente osservabili su Venere rende assai difficile determinare quanto tempo essa impieghi a
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proseguito per 15 anni, e da macchie polari del pianeta da lui vedute dedurrebbe per Venere una durata di rotazione prossima a 24 ore.
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se lo si osserva con un buon telescopio, quella tinta uniforme scompare per lasciar luogo a macchie scure, che qua e là turbano lo splendore generale
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definite. Sull'emisfero boreale predominano le macchie lucenti (continenti), e, attraverso ad esse, striscie
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Sull'emisfero australe le macchie oscure (mari) sono più grandi, più numerose, più forti e meglio
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144. Sul disco di Marte esistono due macchie permanenti, dalle altre diversissime e che meritano una menzione speciale. Sono due macchie bianche e
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145. Oltre alle macchie fisse e permanenti, su Marte si osservano talora macchie mutabili, transitorie, fugaci. Si formano con vicenda più o meno
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È quindi probabile che in Saturno le macchie sotto diverse latitudini diano durate di rotazione sistematicamente diverse; è probabile ancora che
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dalla osservazione di alcune macchie che qualche volta, sebbene raramente, si scorgono sul suo disco Una macchia osservata su Saturno nel 1876 diede un
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191. In prossimità delle macchie solari spesso si scorgono tratti lucidissimi più fortemente luminosi che resto del disco; si dà loro nome facole, e
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Le macchie del Sole.
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Tutte le macchie presentano un simile fatto e
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, che i prodotti loro cioè le macchie è le facole, mostrano allo spettatore armato di telescopio numerose e curiosissime particolarità. Vi presento
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macchie non sono corpi staccati i quali circolino ad una certa distanza dal Sole, che esse sono attaccate alla superficie di questo, e che la
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nostro al crescere delle macchie solari corrisponda un aumento della temperatura dell'aria, ma i due aumenti non sono simultanei, il massimo relativo della
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Il numero delle macchie in un dato istante visibili sul Sole varia di anno in anno in modo regolare e periodico, prendendo nell'intervallo di undici
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Più probabile è la connessione del magnetismo terrestre colle macchie del Sole; una relazione certamente esiste fra, le macchie stesse e le
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al suo asse, portando seco in giro tutte le macchie. e tutte le facole.
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195. L'osservazione attenta del modo con cui le macchie si presentano alla vista nelle diverse loro distanze dall'orlo dal Sole, ha fatto concludere
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e nei diversi tempi, ed è comunemente molto intenso nelle località delle macchie; la sua altezza varia
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che avvengono nel periodo dal massimo delle macchie, essa acquista un maggior splendore e si svolge quasi simmetrica tutto attorno al Sole. Se
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calore; dal suo nucleo solido partono eruzioni gasose, che formano le macchie.
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g) Il Sole è un globo liquido incandescente, sul quale appaiono delle scorie (macchie) come sopra un bagno di metallo in fusione.
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h) Il Sole è una massa gasosa ad una temperatura di milioni di gradi, continuamente agitata da eruzioni; le sue macchie sono dovute direttamente a
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turbini che penetrano talora nei gusci sottoposti e generano le macchie.
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280. Ei pare che la corona muti, col mutar delle macchie solari, e spettro ed aspetto, che la sua struttura sia diversa nei diversi suoi strati, che
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Ad eliminare il pericolo di confondere piccole macchie e accidenti della lastra sensibile con immagini di stelle si fanno tre pose successive di
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tutti quegli altri accidenti del suo suolo ai quali volgarmente si dà, il nome di macchie.
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Queste macchie più o meno oscure, mari, laghi, seni, paludi, occupano circa i due quinti dell'emisfero lunare per noi visibile; sono più numerose ad
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La superficie di Marte presenta un insieme di macchie diversamente colorate, che costituiscono un sistema topografico sotto certi rispetti analogo a
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scoperta. Primo ad osservare con qualche sicurezza le macchie di questo pianeta fu il celebre Ugenio, che le vide coll'aiuto di telescopi lavorati da
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un insieme di macchie più complicate. Nascono allora macchie oscure per lo più irregolari del diametro di più centinaja di chilometri, e si vedono
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Già i primi Astronomi, che studiarono Marte col telescopio, ebbero occasione di notare sul contorno del suo disco due macchie bianco-splendenti di
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corpo solare si vedono delle chiazze più oscure chiamate macchie: alcune sono disegnate nella fig. 20 precedente, da queste macchie si riconobbe che il
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Le macchie non si osservano su tutti i punti del Sole, ma solo in due zone parallele all’equatore solare e distanti da esso di circa trenta gradi, ma
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spettro analogo a quello delle macchie solari, prova che anche in esse stelle si hanno delle vicende periodiche di eruzioni simili a quelle del nostro
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coperta di macchie come il nostro Sole. Questa è una ipotesi plausibile, ma che non è esclusiva. Il risultato spettrale può anche spiegarsi con
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macchie del nostro Sole. Di più tutte presentano dei periodi secondarii inseriti nel periodo principale come accade pure per le macchie solari. Questo
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Il Sole è pur esso una stella variabile. Le variazioni undecennali delle sue macchie, e delle protuberanze o eruzioni provano che esso non ha un
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Oltre le macchie vi sono nel Sole delle parti più lucide dette facole, e queste generalmente accompagnano le eruzioni idrogeniche semplici. Le facole
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Il numero più o meno abbondante delle macchie dipende dalla copia delle eruzioni solari, e quindi dalla attività interna dell’astro che produce tali
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macchie solari (infatti parla delle eclissi dei satelliti in una appendice alle lettere sulle macchie solari indirizzate a Mark Welser). Come le
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