concitazione si sostituisce una statica contemplazione (figura 57). Qui il Cristo non è raffigurato ma simboleggiato dalla luce che investe Paolo, con le
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in sposa, ma siccome ella si rifiutò venne uccisa.
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Antonio del Pollaiolo, nel dipinto conservato nella National Gallery di Londra, usa la stessa iconografia ma, mentre il Santo non mostra ancora
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Tutto sembrava perduto poiché durante il processo le affermazioni dei due calunniatori avevano trovato credito, ma uno dei giovani della tribù
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Mardocheo chiese ad Ester di intercedere presso il re, ma presentarsi al cospetto del sovrano senza essere stati convocati era proibito anche alla
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La colonna frammentaria è il simbolo della fine del mondo pagano ma al tempo stesso della “forza” della fede, mentre il sempreverde simboleggia la
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Tiziano nella Salomè della Galleria Doria Pamphilj ripropone, più o meno, lo stesso tipo di iconografia ma limita il numero dei personaggi. Sopra l
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Sant'Agnese: È una delle prime sante cristiane e il suo principale attributo è l’agnello, che richiama il suo nome, ma può essere rappresentata anche
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il maiale ha un doppio significato: rappresenta il demonio, che il santo ha sconfitto, ma anche l’animale dal quale veniva tratto il lardo con cui si
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attività di critico d’arte, ma fu Heinrich Wölfflin, storico dell’arte svizzero, a perfezionarlo, mettendo ordine in quei concetti che Fiedler, von
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Santa Caterina d'Alessandria: Santa martire che viene raffigurata con una ruota dentata spezzata, alla quale la santa si appoggia, ma può apparire
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San Paolo: Santo martire, spesso raffigurato in compagnia di San Pietro; ha come attributi la spada, che si riferisce al martirio ma anche al fatto
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stelo con due occhi, simboli che non hanno nessuna relazione con il suo martirio ma che riguardano il suo nome e il contatto col divino. In alcune
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Figlio di Giove e della ninfa Maia, messaggero degli dei ma anche protettore dei ladri, dei viandanti e dei mercanti. È raffigurato come un giovane
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al raccolto ma anche al racconto mitologico secondo il quale avrebbe con la stessa evirato il padre Urano. Come personificazione del tempo ha come
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quella di non osare mai vedere il volto di Amore, ma Psiche convinta dalle sorelle, che nel frattempo erano andate a visitarla, una notte accese una
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La ninfa Io era la figlia del re di Argo e Giove che l’aveva incontrata presso un fiume se ne invaghì; la invitò a fare una passeggiata nei boschi ma
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Come significato artistico l’opera non può considerarsi eccezionale, ma è comunque assai suggestiva per l’acuta individuazione di quella famiglia di
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È un’immagine rozza ma molto espressiva, che testimonia la ricerca di una certa plasticità.
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L’imperatore, paludato in una lucente corazza e con lancia, procede lentamente col suo cavallo, ma non ha l’atteggiamento trionfalistico solitamente
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fissare sulla tela non solo la fisionomia del noto poeta toscano ma anche la sua arrogante supponenza, mettendone, così, a nudo l’interiorità.
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femminile bisogna ricordare che a Leonardo si deve una interpretazione diversa della donna, non più subalterna all’uomo, ma alla pari se non competitiva
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e l’autorità non precludono il rapporto di simpatia, la comunicazione umana. L’immagine non deve avere nulla di convenzionale o rituale, ma porta
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Nei pochi ritratti dipinti anche Caravaggio ricerca la comunicazione: i suoi personaggi ci guardano, come il Papa di Velasquez, ma lo fanno con lo
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Nell’Ottocento la pittura di William Turner è legata ancora ad una visione atmosferica, ma la luce è intesa come energia che trasfigura la realtà
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del momento positivo che la società olandese sta vivendo, ma spesso può assumere un carattere moralizzante.
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(figura 138) Figura 138 - Venere di Willendorf, Naturhistorishes Museum, Vienna. conservata nel Naturhistorisches Museum di Vienna, ma è con i Greci
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La sua era una pittura dai toni brillanti, e i suoi fiori hanno una luce interna, non sono cioè soggetti ad una fonte di luce esterna ma sembrano
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Pandemia, con una figura maliziosa e invitante ma tutto sommato meno attraente delle veneri cinquecentesche (figura 143).
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, popolando le sue opere di ninfe, sante, eroine dalle carni vellutate, algide ma Figura 142 - JEAN-AUGUSTE-DOMINIQUE INGRES, Bagneuse di Valpinçon, 1808
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castità ma che in questo caso diventa l’elemento che attenta le virtù della fanciulla.
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suggeriti ma rappresentati all’interno di una vera e propria prospettiva. In più la forma ha in sé una forte connotazione coloristica. La Battaglia di
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questo modo si crea una visione più omogenea rispetto a quello della prospettiva a lisca di pesce, ma ciò presuppone che l’occhio del riguardante sia
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PROSPETTIVA A FUOCO LATERALE: Definita anche “prospettiva diagonale” ha il fuoco che non è centrale ma disposto a destra o a sinistra. Serve a dare
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diversi. Molte opere del Rinascimento hanno un colore di tipo zonale, come il famoso Tondo Doni di Michelangelo, che abbiamo già citato, ma è soprattutto
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Schema a fonte di luce localizzata: In questo caso la luce non arriva dall'esterno ma è localizzata all’interno della composizione (in genere una
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Schema a fonte di luce diffusa: La luce non proviene da una fonte esterna o interna alla composizione ma è espressa direttamente dal colore; in
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Schema a fonte di luce in movimento: La luce non è fissa ma si muove, rivelando al suo passaggio elementi della composizione. È quello che possiamo
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plus-valenza. Ad esempio il colore nero nelle civiltà del Mediterraneo rappresenta il principio di tutto, dell’indistinto primordiale, ma anche la
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, come mostri, draghi, chimere, ma la ragione va ricercata nella realtà: molti animali appartenenti alla categoria dei rettili e degli anfibi hanno
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tocchi sintetici ma fortemente evocativi. La tecnica del guazzo è simile a quella dell’acquerello, con il pigmento che ha la gomma arabica come
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è più l’oggetto che viene riprodotto dall’artista, il quale l’accoglie nella propria visione, ma è l’artista che con l’atto della visione si situa
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Nel caso di Gesù Bambino, la cui figura è una simbiosi di umano e div ino, il gesto serve a configurare l’idea di Gesù figlio di Maria ma al tempo
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Il giglio compare nelle mani dell’Arcangelo, ma viene sostituito da un ramo di ulivo nella pittura senese, come possiamo notare nell’Annunciazione di
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L’atmosfera è visionaria, ma serotina e malinconica, con la strada cinquecentesca che si apre di sfondo a sinistra, tra palazzi altissimi e tetri
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È nel XV secolo che cominciano ad apparire delle varianti, e tra queste quella più importante riguarda il Bambino, che non è più nella mangiatoia ma
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in relazione al racconto evangelico ma svolgono anche un molo simbolico di collegamento tra il Vecchio Testamento ed il Nuovo Testamento. Mosè reca
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, tanto che il Tribunale dell’inquisizione processò l’artista, assolvendolo, alla fine, ma costringendolo a cambiare titolo all’opera.
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profondità, per richiamare la distanza tra gli stessi, ma ad un principio di “gerarchia simbolica”.
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”), ma anche della tomba di Adamo, poiché secondo alcuni scritti medioevali lì sarebbe avvenuta la sepoltura del nostro progenitore.
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