! — Che c'è ancora? — Chi è che fa tum tum, tum tum? La mamma sorrise: — E il mio cuore. Ma ora dormi e tutto passerà. Me lo prometti? — Cipí! — rispose
paraletteratura-ragazzi
In un altro cortile c'era un pollaio socchiuso, ma la casa dell'uomo era vicinissima: dietro i vetri si scorgeva la sua testa che tratto tratto
paraletteratura-ragazzi
mostravano i polpastrelli lisci e rosati. «I baffi li vedo, — pensava Cipí, — ma gli artigli dove sono? Adesso è il momento buono per scoprire il mistero
paraletteratura-ragazzi
galoppanti si lanciarono alla carica contro il muro nero e ad un tratto parti una cannonata: ma il proiettile rimbalzò a zig zag contro le corazze, crepitò
paraletteratura-ragazzi
dei passeretti! Palla di fuoco stette un po' sopra pensiero poi disse: — Il signore della notte? Ne ho sentito parlare, ma io non l'ho mai visto perché
paraletteratura-ragazzi
Pagina 104
l'ala della mamma, scavalcò il nido e scappò: ma il salto fu cosí lungo che andò a sbattere il becco contro il camino.
paraletteratura-ragazzi
Pagina 11
sacrifici compiuti per i figli, ma disse: — Io sono fiera di te. Promettimi che resterai sempre cosí, buono con tutti, generoso, vivace e nient'affatto
paraletteratura-ragazzi
Pagina 112
, torna nel nido! Ma Cipí non l'ascoltò: — Che buco fondo e nero, Mamí, guarda: op là! — e saltò di qua. — Cipí, sta' attento... Non fare l'imprudente
paraletteratura-ragazzi
Pagina 15
intorno alla casa dell'uomo e chiamava: — Cipí, sono qui! sono qui! sono qui! — Ma Cipí non la sentiva, perché fra le mani dei due bambini ne passava di
paraletteratura-ragazzi
Pagina 18
Mentre si pettinava, Cipí udí una vocina: — Ih, ih! che buffo ciuffetto hai! Si voltò di scatto, ma lí vicino non c'era che una timida margheritina
paraletteratura-ragazzi
Pagina 24
andarono in fondo al campo. — Dove andate? — disse Cipí, guardandosi attorno incuriosito. I passeri non si vedevano piú, ora: ma si vedeva avanzare in mezzo
paraletteratura-ragazzi
Pagina 32
! — Che c'è? — chiese Cipí sporgendosi fuor dalla tegola. Ma dovette ritirarsi in fretta, perché un altro vento, venuto dal mare, furioso gridava: — Uuuuu
paraletteratura-ragazzi
Pagina 44
resto! — gridava la foglia, agitandosi per non farsi staccare: e resisteva giorni e notti, ma alla fine, con un colpo deciso, il vento la strappava
paraletteratura-ragazzi
Pagina 56
per lanciarsi, quando Cipí gridò: — Un momento! Noi abbiamo fame, non possiamo aspettare! — gli risposero. — Anch'io ho fame, — gridò Cipí, — ma non
paraletteratura-ragazzi
Pagina 65
e avvilita, Passerì uscì dal buco e disse alle farfalle bianche: — Il vostro gioco è bello ma dura da troppo tempo. Avete coperto tutto e noi stiamo
paraletteratura-ragazzi
Pagina 75
disse: — Là c'è la casa del signore della notte, il vecchio saggio dagli occhi parlanti. — E chi sarebbe codesto vecchio saggio? — Ma guarda un po
paraletteratura-ragazzi
Pagina 81
racconta storielle a chi è nei guai, ma credo che non faccia male a nessuno. — Quel tipo non mi piace affatto! — brontolò Cipí. — Perché di giorno non si
paraletteratura-ragazzi
Pagina 84
, ma adesso non te lo dico, voglio che lo sappiano tutti dove vanno a finire quelli che scappano da casa, cosí nessuno fuggirà più! — Tu sai dov'è il mio
paraletteratura-ragazzi
Pagina 92
e di Cippicippi che, ormai incantati dalle parole, andavano verso le luci. Volevamo avvertirli ma non ne avemmo il tempo perché i due uccelli
paraletteratura-ragazzi
Pagina 96
l'abbiamo visto, ma gli altri che cosa hanno visto? Niente! Fin che non avranno prove, non crederanno! — Ma gliel'ho detto io che l'ho visto! - brontolò
paraletteratura-ragazzi
Pagina 99
che Dio non voglia, ma non s'alza ciglio senza scompiglio, e non salta rana senza far frana), accadde a Prato il fatto che vogliamo raccontare. In
paraletteratura-ragazzi
serenità: ma si affollavano e premevano confuse. Immagini, parole, sensazioni del viaggio recente, di Costantinopoli, della fastosa cerimonia, della
paraletteratura-ragazzi
Pagina 103
11. Per quella notte, Gentile non fece che guardare e riflettere, senza preoccuparsi di cosa pensasse il guardiano della sua inattività: ma l'uomo in
paraletteratura-ragazzi
Pagina 110
Amilah: solo l'ingombro dell'angelica testa, un alone di linee dell'immagine futura. Ma se anche lei, muovendosi nel sonno, non avesse molto rallentato
paraletteratura-ragazzi
Pagina 112
so ancora, Madurer. Ci ho pensato molto, ma la mia mente è rimasta vuota, bianca come le pareti di questa stanza. — Però qualcosa dipingerai, vero
paraletteratura-ragazzi
Pagina 12
. In faticosi sussulti, che lentamente si fecero meno ampi e dolenti, si addormentò. Sognò terribilmente. Era il Sultano: non Maometto Secondo ma un
paraletteratura-ragazzi
Pagina 120
addormentata come al solito, intendeva celebrare in qualche modo una cerimonia di lutto, guardandola come se fosse morta. Ma anche, voleva osservarla globalmente
paraletteratura-ragazzi
Pagina 127
pittore veneziano è stato chiamato al Palazzo per ritrarre il Sultano... — Tu sei quel pittore, — lei disse, quieta. — Ma altra è la risposta che voglio
paraletteratura-ragazzi
Pagina 131
per i passi che ti ho fatto sprecare, e per aver interrotto il tuo sonno: ma accadono cose su cui il tuo giudizio è necessario. L'Imperatore lanciò
paraletteratura-ragazzi
Pagina 135
reggevano due forzieri pieni di monete e preziosi. Uno era per Gentile, l'altro per la Serenissima. Il pittore accettò quello per Venezia, ma dall'altro
paraletteratura-ragazzi
Pagina 142
tutto scomparsa. La zattera sembrava vuota: ma presto, nei momenti in cui l'onda la inclinava a favore della nave, qualcosa di chiaro si poté scorgere
paraletteratura-ragazzi
Pagina 144
vengono queste figure, poiché nessuno le ha invitate al convento? — Padre buono, neppure io lo so, — rispondeva il ragazzo seriamente. — Ma è come se, in
paraletteratura-ragazzi
Pagina 152
4. Lavorò Filippo, con l'aiuto di fra Diamante, a molte opere in Prato, ma non quella del monastero di Santa Margherita, il perché lo vedremo: e
paraletteratura-ragazzi
Pagina 158
sorriso senza farne spreco. Parlava a voce lenta, ornando le parole di pensiero. Ammirava l'arte di Filippo, avendone visto esempi: ma aveva anche sentito
paraletteratura-ragazzi
Pagina 163
, leggermente sudate. Desiderò asciugarle: ma non voleva, separandole, interrompere il gesto della preghiera. Le aprì solo di poco, avvicinate al viso
paraletteratura-ragazzi
Pagina 167
, umile donna della campagna, ma dotata di felicissima mano, che qui dentro ha imparato quello che sa, suor Marta copia testi sacri, lavorando con
paraletteratura-ragazzi
Pagina 171
, si agitava sbuffando sullo sgabello con movimenti di un inquieto pappagallo sopra il trespolo. — Ma poiché avvengono i miracoli, suor Caterina
paraletteratura-ragazzi
Pagina 178
mio figliolo...» Di questi pensieri ti chiedo perdono: ma era il timore per la sofferenza di Madurer che li stillava nella mia testa, cosí come una
paraletteratura-ragazzi
Pagina 18
. Il ritratto era buono, ma non felice. Aveva dipinto la donna senza il velo monacale, con i capelli, di cui immaginava il colore, raccolti attorno al
paraletteratura-ragazzi
Pagina 188
. Fra stanza e stanza non v'erano tende, ma larghe soglie squadrate: anche da quelle, come dagli angoli di ogni stanza, il burban aveva fatto togliere
paraletteratura-ragazzi
Pagina 22
abbaiando dietro le capre: ma molte altre valli e cime, capanne e recinti, stambecchi visibili e serpenti invisibili, strapiombi e laghetti con le
paraletteratura-ragazzi
Pagina 27
8. — I pesci sono infiniti, Sakumat? — Non infiniti, — rispose il pittore, aggiungendo pennellate azzurro-verdi al mare, — ma certo nessuno li può
paraletteratura-ragazzi
Pagina 32
doloroso. Al mattino riposava tranquillamente, ma era molto pallido. Un leggero sudore gli bagnava l'orlo delle labbra e della fronte. Ganuan vegliava con
paraletteratura-ragazzi
Pagina 37
pensiero nuovo: un'immagine di qualcosa come il mare, ma con meno lontananza. Una cosa grande, ma vicina. — E qual è l'immagine, Madurer? — È un prato
paraletteratura-ragazzi
Pagina 40
potrà vivere ancora, signore? — Dicono non oltre un anno. — Desideri che io me ne vada? — Non ho desideri: ma questo è l'ultimo che potrei avere. Resta
paraletteratura-ragazzi
Pagina 49
saranno pronte, e si... — Ti ringrazio, padre. Ma non c'è piú molta fretta. — Perché dici questo? — Perché io e Sakumat abbiamo deciso di lavorare
paraletteratura-ragazzi
Pagina 54
pittore. Non aveva avuto altre crisi, ma le forze non erano tornate. Raggiunto un certo grado, anzi, avevano cominciato a diminuire. Lentamente il bambino
paraletteratura-ragazzi
Pagina 59
, maestro? Che flotta? — disse Domenico Cavino, che non era uomo rozzo, ma dovendo imparare l'arte della navigazione non aveva avuto gran tempo per le
paraletteratura-ragazzi
Pagina 77
3. Madurer era un bambino pallido ma non infelice. Sebbene avesse quasi undici anni, la vita rinchiusa aveva rallentato la fioritura del suo corpo, e
paraletteratura-ragazzi
Pagina 8
i miei consiglieri, giacché la fama dei pittori veneziani valica il mare, come quella della bellezza della vostra città... Ma è il momento, mio
paraletteratura-ragazzi
Pagina 97