Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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L'evoluzione

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Montalenti, Giuseppe 50 occorrenze

grande teoria non solo della biologia, ma della scienza moderna.

quella di un Vertebrato sono organi analoghi, per la simiglianza della loro funzione, ma non omologhi. Ma, nella vastissima classe degli Insetti

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Per i tempi successivi a questo, non abbiamo per ora molte determinazioni di età; ma le poche che si posseggono concordano con i dati della geologia

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viventi; ma in seguito, diciamo grosso modo verso la metà dell’era Archeozoica, le condizioni erano tali da consentire la vita.

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risolti; ma è probabile che lo sviluppo delle ricerche future possa illuminarci su questo argomento.

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Artiodattili; ma poi si ridussero gradualmente e vennero sostituiti da questi ultimi. Oggi sono ridotti a poche specie.

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Ma a voler seguire questa condotta, si dovrebbe scrivere un trattato di paleontologia, o almeno ripetere cose che sono spiegate

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Che vi possa essere una certa ortogenesi o predeterminazione è ammissibile, anzi è certo; ma è la predeterminazione

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Il mondo dei viventi, così com’è oggi, rappresenta quindi non certo il migliore dei mondi, ma quanto, di ogni ceppo, è riuscito a sopravvivere alle

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innestasse sulla constatazione della continuità delle specie; ma è certo che questa tradizione s’era tramandata dagli antichi filosofi e naturalisti

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Con tre (triibridismo) quattro (tetraibridismo) ecc. coppie di caratteri, si hanno relazioni un po’ più complicate ma facilmente ricavabili con un

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un individuo, ma non nei suoi genitori.

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Si deve però anche tener presente che, quelli che noi consideriamo come unità, i «caratteri» per lo più non sono determinati da un singolo gene, ma

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Ma, oltre al rimescolamento dei geni esistenti in una popolazione, deve pur esistere un’altra sorgente di variabilità. Deve esistere la possibilità

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trasmissione ereditaria, ma di geni, di cromosomi, di mutazioni.

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siano sempre caratteri sfavorevoli è infondata. L’essere un carattere vantaggioso o sfavorevole non è un che di assoluto, ma di relativo all’ambiente

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Ma non sospettava, il dogmatico naturalista, che le cose che sarebbero state scoperte di li a poco ne avrebbero demolito il sistema dal punto di

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nella fisiologia dell’organismo, e non si possono scorgere a prima vista, ma si possono mettere in evidenza con esperimenti come quello riferito.

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adattamenti attingendo al ricco materiale messo a disposizione dalle mutazioni e dalle ricombinazioni, ma mantiene in efficienza quegli organi

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Ma l’isolamento non è completo, cioè può essere reversibile, finché non intervengono variazioni tali nella compagine genetica, che rendono sterile, o

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Ma, come abbiamo esposto a p. 200, permane il problema dell’origine dei grandi gruppi, che differiscono per caratteristiche di struttura assai

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Ma si potrebbe scommettere sul sicuro che, se si partisse

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dalla costituzione genetica, ma cui è concesso un grado abbastanza ampio d’indeterminatezza, d’imprevedibilità. Possiamo essere praticamente certi

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un secolo prima quelle del Redi - di vivace polemica: ma le conclusioni erano giuste, e infine tutti furono costretti ad accettarle.

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attribuiti ad una specie e ad un genere diversi: Sinanthropus pekinensis, ma gli antropologi sono oggi d’accordo nel considerarlo come un Pitecantropo

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La prima emergenza degli Ominidi si può datare all’inizio del Pliocene, circa 5 milioni di anni fa; ma i primi prossimi antenati dell'uomo attuale

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la soluzione integrale: che non vi sia una differenza qualitativa, ma soltanto di grado fra l’intelligenza degli animali e quella dell’uomo. La

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polemiche, appare ai biologi moderni troppo semplicistica, ma se applicata «cum grano salis» alla sola parte posteriore del cranio è tuttavia

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di storia naturale, il Lamarck, grazie alla protezione di un vecchio, ma ancora attivo e potente collaboratore di Buffon, il Daubenton, potè avere il

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Ma il merito principale del Lamarck non consiste soltanto in questa sua enunciazione della teoria, ma anche e soprattutto nel tentativo di

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Ma l’idea che egli aveva concepito non morì né andò dispersa: rimase latente per cinquant’anni, per poi rifiorire vivacemente e dare grande rigoglio

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Queste osservazioni e queste conclusioni, che fanno del Cuvier il fondatore non soltanto della paleontologia, ma di quella parte della geologia che

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Ma se i dati di fatto così cari al Cuvier gli davano motivo per respingere la teoria lamarckiana, è certo che il fondamento della sua avversione — e

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. Meravigliato lo ascoltai in silenzio, ma, a quanto oggi posso giudicare, non ne fui molto colpito. Avevo già letto la Zoonomia di mio nonno, in cui si

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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane

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Ma il giovane non sapeva ancora esattamente quello che gl’interessava. Il padre, abbandonata l’idea di farne un medico, pensò di avviarlo alla

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di animali e di piante, dunque, non sono fisse, stabili, non si perpetuano sempre eguali a se stesse, ma si modificano lentamente, nel corso dei

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è della massima importanza non soltanto biologica in senso stretto, ma anche filosofica.

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Ma la sua avversione era determinata soprattutto dal fatto che sia Lamarck sia «Mister Vestiges» (come egli

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due principi fondamentali. Primo, che quando egli parla di «caso» non vuol negare una causa o più cause, ma soltanto affermare che la o le cause ci

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particolare tipo di selezione da contrapporsi alla selezione naturale, ma piuttosto come uno dei modi con cui questa si realizza.

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Ma le opposizioni generiche e aprioristiche, tipo quella del vescovo Wilbeforce e di vari membri della chiesa anglicana, si erano andate mano a mano

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ma un autorevole biologo, P. Flourens, nel 1864 la bollava, pur riconoscendo un certo talento all’autore, come un'accozzaglia di idee confuse

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le sue lezioni, le idee di Lamarck. Ma, come altrove, queste s'erano poi sopite. Nel decennio 1860-70 l’Italia non era ancora preparata ad affrontare l

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, crollatine di capo, sussulti del tronco come rane sotto i fili di Matteucci. Venne anche per essi il mio Ma, e venne non compreso, proprio come avessi

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De Filippi si dimostrò quindi credente, e cercò una via di conciliazione tra fede ed evoluzionismo. Ma non fu compreso. Ecco che cosa egli stesso

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Venne finalmente quel mio Ma, nel quale avevo riposto l’effetto principale della lezione; ed allora Sella e Guerrieri ad esclamare: ahi! ahi! e Prati

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Si sviluppò così, non soltanto in Inghilterra ma anche in vari altri paesi, un intenso fervore di studi e di critica, nel quale possiamo riconoscere

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Le teorie proposte furono molte, ma parecchie hanno una base comune, e perciò è possibile raggrupparle in alcune categorie principali.

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Ma, certo, convertire la preistoria in istoria non è cosa frequente né lavoro da ognuno; e se abbiamo voluto mostrare,

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