, ma non gli sembrava mai sufficiente. Avrebbe voluto aver là uno dei cannelli della fonte di Ràbbato, dove le acquaiole andavano ad attingere l'acqua
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guardare i tre ragazzi che si giocavano alle piastrelle alcuni bottoni di osso bianchi e neri. Ma egli avea la testa a tutt'altro. - I carrettieri di
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, invisibile, a lato. Ma riprendeva sùbito a scendere, impaziente di arrivare laggiù, dove la vallata già si mostrava circondata da rocce, lieto che
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non lo chiamavano Gambalesta, ma col nome di battesimo, Cuddu che pochi sapevano fosse un'abbreviazione dialettale di Menico. Né, dopo, si seppe mai
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; ma di tratto in tratto riprendeva a fargli la predica: - Non vedi?Tanti, e minori di te, già si guadagnano il pane. - Compare Nunzio mi ha detto: fa
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tremito lieve, mentre l'animale si aggirava attorno ad un altro uccello simile ad esso pel colore delle penne, ma senza quella gran coda, che becchettava là
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saputo ritrovare la strada per tornare addietro, se avesse voluto. Ma, a poco a poco, la curiosità di vedere come facevano la guerra lo riprendeva, e
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Era arrivato con la Squadra davanti a una gran porta senza portone, come quella di Ràbbato, ma più grande assai; ed era penetrato, confuso con gli
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capitano, ma non potei raggiungerlo. Volevo domandargli... Ma ecco un fuggi fuggi dalla via accanto, e grida: - Ammazzalo! Ammazzalo! Una turba di gente
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da compare Cosimo. - Ma che! Ti pare che andiamo a spasso? Andiamo a fare alle fucilate. - Vengo a Messina! - piagnucolò Cuddu. - Sei pazzo, ti dico
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! Dove sarà andato E guardava attorno per la bottega, mezza incredula. - Sarà andato a giocare - soggiunse don Pietro. - Verrà forse più tardi. Ma ella
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... Credo non abbia neppur tredici anni... Non ha saputo dirci il suo nome... Ma ora sta meglio... Guarirà. Nel delirio credeva di combattere ancora
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' interno della roccia. Guardava ansioso, ma non vedeva nessuno. - Che fai? - replicò la voce. E Cuddu spalancò gli occhi scorgendo quella testa di
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mal vestito, scalzo, in maniche di camicia, era troppo simile a lui da poter crederlo uno dei personaggi delle fiabe udite raccontare dalla mamma. Ma
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altre grotte della roccia dove si poteva entrare scendendo di lassù, ma col pericolo di rompersi il collo. Vi andava lo zi' Mèusa che, attaccato ad una
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mamma che doveva star in gran pena per lui. Ma, nello stesso tempo, pensava con tristezza che, la sera, avrebbe dovuto avviarsi con compare Nunzio
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il cacciatore. - Ma io sono più malizioso di loro. E rimase così immobile, quasi un'ora. Sem- brava che i piccioni si fossero passata la voce. Cuddu
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fermarsi, e rivoltare la lettera dalla parte opposta dove non erano suggelli; ma la paura di poter essere veduto da qualcuno gl'impedì di farlo. - Un'altra
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- quell'anno il mese di marzo era rigidissimo - non trovava lassù il vecchietto, ma un uomo con tanto di barba nera, un cappottone di albagio col cappuccio
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Cuddu le raccontò: - Oggi compare Sidoro non mi ha dato la solita lettera, ma due belle pagnotte e una gran fetta di cacio. Mi ha detto: questa con la
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tutti brizzolati di neve. I tre birri portavano i fucili a bandoliera, ma col calcio in su perché la neve non penetrasse nelle canne. Cuddu si era
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, era parso il finimondo: fucilate di qua, fucilate di là; volevano ammazzare tutti i galantuomini e fare la repubblica. Ma i galantuomini si erano
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farlo parlare con nessuno; ma non era possibile. Il ragazzo sguisciava via quando ella meno se l'aspettava. - Dove vai? - Alla Spianata! Fanno gli
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vederli esercitare sotto gli ordini di Cuddu. - Bravi! Ora fate per chiasso, ma poi farete sul serio. Cuddu intanto prendeva sul serio la parte di
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grossa; ma senza sua colpa. Lo aveva mandato a comprare un po' di pane. Nella Piazza grande, Cuddu aveva trovato molta gente radunata attorno a una
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