L’arte veneziana è una fata col sole per nimbo, che attrae, che ammalia, ma che, a lungo, fa venir le traveggole. Chi si mette adesso all’impresa di
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Dio ci guardi dall’asserire che la ragione non debba rimanere soddisfatta dall’arte; ma se i realisti volessero fare di codesta soddisfazione una
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— Ma voi, pittori, negli ornamenti non badate alle convenienze del soggetto?
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— No, ma mi fu detto di ornarlo a mio gusto. Era vasto, e ci potevamo capire molte figure.
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Ne’ quadri dello Zezzo, anche in quelli che non sono incipriati, v’è un certo che di affettato; ma parecchie delle sue mezze figure sono stupende per
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I vecchi architetti, eccetto alcuni del Cinquecento, hanno apprestato una gran copia di lavoro ai moderni. Componevano ed ornavano stupendamente, ma
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Ma qualche altra città del Veneto presenta caratteri suoi speciali: Vicenza, per esempio, col suo Palladio, libero e grandioso senza freddezza nella
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È peccato, siamo d’accordo, che il Ceccioni vada dissipando e stemperando il suo genio in tante robette; ma se non si fosse sbandato, sarebbe morto
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Del Fattori, spedito pittore di soldati e di cavalli; del Vinea, elegante, ma un po; leccato pittore di cose piccole; del Borrani, di qualche altro
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— Ma chi vi condannava — osservò sorridendo il Caffi — ai lavori forzati? Perchè non pigliavate qualche giorno di svago? Perchè non andavate, qualche
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— Ma avreste trovato nell’archivio le notizie che cercavate.
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si può dire che da tanto singolare incertezza sia dato uscire tra poco; ma gioverebbe che almeno il desiderio di uscirne si manifestasse più
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scortando e incartocciandosi. Ma certe volte il rilievo si unisce al colore con garbo raro, e cert’altre gli ornati raffaelleschi, tutta grazia
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e il Ginori. La scuola, perchè sia scuola davvero, ha da essere tenace, ma nello stesso tempo progressiva. Le filigrane di Genova, le incastonature di
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Ma può darsi — noioso dubbio! — che nella bellezza delle stoffe vecchie ci entri un tantino il pennello del tempo:
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Torino è nell’arte una delle più moderne fra tutte le provincie italiane; ma, per questo appunto, delle più dubbiose. I giovani artisti — caso raro
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Ma chi era più manierato di lui, chi cercava gli sfondi con mezzi più complicati? Il primo anno che questo studiatore della natura espose le sue
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Si vedeva che il Cremona aveva lungamente ricercato nel vero le proporzioni de’ corpi e le forme delle membra; ma pur si vedeva che aveva tratto la
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la seguono. Cosa bizzarra! ad onta della sfumatura de’ contorni, che è il carattere esterno, ma costante delle opere del Cremona, ad onta della
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. C’è molto artificio; ma si sente che quell’artifizio è naturale all’animo del pittore, e per ciò reca la idea fervida del vero. Ma questi due
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Ma no. Dev’essere una poesia di forma meno sguaiata e di intenzione più recondita, giacché la mano destra del Rosa, secondando le parole, gestisce
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Insomma, non solo dobbiamo dubitare dei nostri occhi nell’arte, ma dobbiamo anche dubitare di essi nella natura.
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Ma in che cosa consiste questa famosa qualità del dipinger bene? È una qualità tecnica di mestiche, di impasti, di velature, di vernici? È il
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Ma l’arte, ne’ suoi tempi beati, trovava le cause di una potente unità anche nella condizione sua rispetto alla società civile ed alle culture d’ogni
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Ma la colpa non è de’ giovani e degli artisti soltanto: è di questo sparpagliarsi moderno delle culture, le quali vanno da una parte, dall’altra, di
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, e che la guarda con occhio timido, stupefatto e amoroso. Il quadro storico diventa un quadro di genere; ma l’opera resta relativamente chiara. Certo
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La letteratura, la poesia, l’arte drammatica, l’arte figurativa inclinano alla imitazione minuta ma ardita e, per così dire, anatomica della natura
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vede bene, ma si vede in un campo ristretto. Cogliere l’indole effettiva, singolare delle cose e degli uomini, qui sta adesso il desiderio dell’arte. I
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, nonché dalle leggi più libere, e pur chiare, delle forme architettoniche. Ma dove dalla forma si sale al carattere, lì le difficoltà, diventando più
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sgualdrina; e l’amore che le si porta è un amore caldissimo, ma pieno di sospettose incertezze, di tormentose agitazioni. La statuaria ha qualcosa invece
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I due più noti scultori d’Italia, non più giovani come il Monteverde, ma non ancora vecchi, si somigliano in una cosa soltanto, nel seguire
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Più scorretta, ma più animosa è la modellatura del Nerone, che il fiorentino Gallori mandò da Roma a Firenze per saggio della sua pensione accademica
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, ma, salvo poche, di ben corta esistenza. Poi, o i nostri occhi vedono male, o nei nudi delle nostre figure c’è la carne che palpita, c’è la epidermide
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compunto: i Francesi sentono invece con largo e serio animo l’arte monumentale. È una loro gloriosa tradizione; ma per arte monumentale intendono la
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Non vorrebbe collegarsi, come il Koller ed il Leys, a’Tedeschi della Scuola di Colonia, nè ai Fiamminghi, ma vorrebbe arieggiare all’arte toscana del
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Ma l’Austria ha il Roller, che, come abbiamo detto, è tedesco, e l’Ungheria ha il Munkàcsy, che è proprio ungherese. Nè lui, nè gli altri pittori
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la propria indole, o, al bisogno, se ne creano una di pianta. È impossibile, per esempio, che lo Ziem, pittore monotono, ma diverso dagli altri, veda
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Ma se in questi ed in parecchi altri buoni pittori si può trovare il segno di un artificio, non è lecito il ricercarlo, quando si hanno dinanzi le
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l’oggetto tale e quale, ma rispetto a’proprii occhi, a’ proprii studii, alla propria intelligenza, al proprio gusto, il quale gusto parte è durevole
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Napoletani, splendono, è vero, certe qualità nuove; ma sono imperfette e, come accade ne’ paesi non preparati alle riforme, tiranti all’eccesso. Gli
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Questa furia, questo freno dell’asinàio si tornano a trovare negli artisti. Matti, ma fin dove vogliono; scapigliati, ossessi, ma fin dove l'esserlo
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L’artista infatti ha bisogno di sentire con impeto; ma deve, nello stesso tempo, rendersi conto di ciò che sente e del modo in cui sente. Attore e
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Vorremmo prendere commiato non dal lettore, ma da un nostro amico, che è morto, e al quale abbiamo tante volte pensato correggendo le bozze di questo
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Vedeva bene il poveretto come nell’arte d’oggi, la quale è quasi tutta affettazione, egli andasse per la via disusata; ma rispettava l’Arte come una
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può venire notata, è il Pio II, mediocrissima cosa; poi viene una Innocenza, poi una Purità, fanciulle carine, ma d’una maniera svenevole e
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D’allora in poi il Duprè restò classico; ma come nella prima maniera fece entrare per entro al realismo un certo spirito di cattolicità artistica
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Ma il Dittatore, che non è guerriero, Gli diè il suo nome e il confermò per zero.
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Ma il 5 di agosto il Manin, salito alla tribuna, parlò in altro modo: «Non voglio che si dica che il Governo ha ingannato il paese. Siamo prossimi a
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Il Leone è un altro discorso. La sua espressione pare notevole, perchè, come si disse in principio, è eccessiva; ma non si sa quel che faccia, nè
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Non abbiamo detto imitazione del vero, ma finzione del naturale, pensando che alcuni rami dell’arte, come l’arte monumentale, storica, religiosa ed
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