Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 373 in 8 pagine

  • Pagina 1 di 8

Otto giorni in una soffitta

204577
Giraud, H. 12 occorrenze
  • 1988
  • Salani
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
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rigato di lacrime. - Sono sciocca a piangere, - essa dice. - Oh, Francesco, perdonami! - Ma che hai? - Nulla.... Ma.... se tu sapessi, Francesco, come ho

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Pagina 100

fatto arrabbiare? - Oh, come sono contenta di vedere la signora così in buona salute! Sono stati molto buoni, per dir la verità; ma io.... - Come, come

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mi avevano detto che tornavi, » pareva volesse dirò « ma io I' ho indovinato.... A un tratto ho sentito che succedeva qualcosa, non sapevo bene che

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filo si sdipana dietro a lei man mano che cammina. Ma ha un bel correre : quando arriva trova Maurizio accoccolato davanti alla credenza aperta, nella

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- continua Maurizio - la nostra mammina è tanto giovane, che pare una bambina; così dice il comandante Grey. Ma quando sarò grande la guarderò io

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Pagina 25

Lo zio Fil segue quel tramestio con la coda dell'occhio, ma non ne rimane oltremodo colpito. Maurizio si mette in tasca ancora delle focacce e dei

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Maria che si lamenta, ma che poi è la prima a viziare i suoi padroncini. I ragazzi si sono messi a tavola. Maurizio ha richiesto l'arrosto, e Maria

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perdono, ma non farlo più. - Tuttavia essi hanno avuto una forte emozione, di cui però l'uscita di Maria li compensa assicurando loro due ore di

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Pagina 57

- No, no, - protesta Maurizio. - Voglio esser punito io; ma ci vorranno delle monellerie molto grosse. - Comincia a tavola col rovesciare il

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Pagina 71

Grey, - dichiara Maurizio. - Lui non posso buttarlo dalla finestra, ma la bambola sì. - L'avranno di certo presa, - dice Maria, disperata. - Non l

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questo, - aggiunge Francesco, con le sopracciglia aggrottate - è questo che mi dà pensiero. Come faremo? - Ma io - risponde Nicoletta - non ho affatto

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con molta dignità. - Signor Maurizio, - gli dice - siete stato molto cattivo, e non dovrei perdonarvi così presto; ma mi farebbe troppo dispiacere

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Pagina 87

Il giovinetto campagnuolo II - Agricoltura

205868
Garelli, Felice 2 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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9. Escrementi ovini. 1. Il concime ovino è tre volte più forte, a volume uguale, del letame; ma è di poca durata. Per evitare le spese di trasporto

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Pagina 137

6. Aratro: sue parti principali. 1. L'aratro fa lo stesso lavoro della vanga, e della zappa; ma non lo fa così bene; non rompe le zolle; non le

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Pagina 86

Gemme - Corso completo di letture

206831
Grassini, G. B., Morini, Carla 8 occorrenze
  • 1905
  • Remo Sandron - Editore
  • Milano - Palermo - Napoli
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parmigiano, giallo giallo. Ma non disse nulla ai suoi bambini, Tonino ed Alfredo. Quando questi tornarono dalla scuola mangiarono d'appetito la merenda

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Pagina 12

Nella classe di Lucio molti dei ragazzi sono buoni e bravi; ma alcuni sono proprio cattivelli. Sarai sempre un asino! Enzo Mari, invece di stare

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La mamma di Giulio è vedova, e lavora tutto il giorno per mantenere il figliuolo. Ma questi non è riconoscente. Appena uscito dalla scuola, si ferma

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Pagina 17

La mamma ripeteva sempre al figliolino, un bel cagnetto nero di pochi mesi: -Bada, Fifì, non mangiare troppo. se no starai male. - Ma Fifì

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Pagina 30

Enzo aveva finalmente imparato che bisogna tener conto non solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il suo vicino un giorno

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Pagina 36

L'Emilia abitava nella stessa casa, della Maria, ma su su, all'ultimo piano. Era povera, andava anche lei a scuola. Era buona, gentile, e tutti le

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Pagina 5

Enzo. - Ma perchè ora dài quei brutti nomi alle bestie? - A Enzo non parve vero di fare il sapiente con un rettile (la lucertole) Tonino, che era più

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Quel birichino di Tonino aveva il brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se vi erano invitati. Ma un giorno gliene capitò una che non

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Angiola Maria

207126
Carcano, Giulio 4 occorrenze
  • 1874
  • Paolo Carrara
  • Milano
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venuto mezz' ora fa, v' avrei fatto, così alla buona, sedere alla mia tavola; ne vengo adesso. Eh! un desinarino da un povero curato, ma da

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Non mi chiamate Noemi (cioè bella), ma chiamatemi Mara (cioè amara), perché l' Onnipotente m' ha ricol- mata di grandi amarezze. Nel libro di Ruth.

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tavola a cui sedeva, e su la quale erano spiegate le sparse lettere e carte. Il cameriere non ardì far nessuna osservazione. Ma Elisa, che per

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suo ascoltatore: Ma su la corrugata fronte di lui, nell'obliqua e muta guardatura, vide balenare un ascoso pensiero; su quella fisonomia indovinò una

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Pagina 94

La giovinetta campagnuola

207541
Garelli, Felice 5 occorrenze
  • 1880
  • F. Casanova
  • Torino
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15.Bontà e bellezza. Geltrude è una ragazza piuttosto belloccia; ma ha un gran difetto. Sa di esser bella, e se ne tiene. Crede che il maggior pregio

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Pagina 19

le foglie. La violetta non grandeggia sullo stelo; non risplende per sfoggio e pompa di colori; ma è là umile umile, e per vederla, bisogna andarla a

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Pagina 20

essere una brava fanciulla. Ma un po' di buona creanza è necessaria a tutti, per farsi voler bene dalle persone con cui si tratta. Chi ha maniere incivili

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Pagina 33

14.Mangia bene, e bevi poco. Fra tanti cibi, passati in rassegna, c'è da scegliere quanto si vuole, e mangiar bene. Ma fa la scelta chi può; e tu non

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2.L'economia. Il proverbio dice: l'uomo conduce la roba fin sull'uscio di casa, ma la donna la tira dentro. Il danaro entra in casa zoppicando, ed

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Pagina 90

L'uccellino azzurro

213577
Maeterlink, Maurice 1 occorrenze
  • 1926
  • Felice Le Monnier, Editore
  • Firenze
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!... Tyltyl sa di spigo, e Mytyl di mughetto.... (Baciandoli ancora). Come sono cari, i bimbi!... Ma non posso mica lasciarli dormire fino a mezzogiorno.... E

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Quell'estate al castello

213888
Solinas Donghi, Beatrice 1 occorrenze
  • 1996
  • Edizioni EL - Einaudi Ragazzi
  • Trieste
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Belavo che era una pietà, ma almeno mi serviva per sentire meno forte il tututún del cuore.

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I miei amici di Villa Castelli

214255
Ciarlantini, Franco 9 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
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gli era offerto; figurarsi che balocco di lusso per la bestia! Mario avrebbe voluto levarglielo, ma s'accorse che aveva una certa paura.... Tentò, ma

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Pagina 14

GIULIO E SÈRAFO Giulio e Sèrafo un giorno avevano bacchiato insieme molte giuggiole, ma poi non si trovavano d'accordo nel dividerle. Giulio ne

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Pagina 16

per pesare le parti da assegnarsi; ma tagliò in modo che una riuscisse alquanto più pesante dell'altra. Poste le parti sulla bilancia, e fatta

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Pagina 17

sono irrequieti e vorrebbero giocare anche nel breve spazio; ma i giochi sono pericolosi accanto alla fiamma e la mamma non li permette.

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Pagina 26

VILLA CASTELLI Mario dice tra sè ch'egli il suo paese lo conosce benissimo; ma chissà se è vero! Egli sa dov' è la chiesa col suo campaniletto che

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Pagina 4

appena una camicina di velo e un fiocchetto rosso sui capelli. Ma non c'era di meglio in quel luogo, anche ad aver molti danari. Pensava il buon

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Pagina 44

breve tempo di centinaia e centinaia di frutti. Ma il peso di questi lo tirò al suolo, rotto e quasi sradicato.

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qualche gioco. Per un poco esitò, poi tirò la giacca al padre e gli indicò la bestiola: ma il babbo sulle prime non capí il desiderio del figliolo e

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Pagina 75

vilucchio. I conigli, affamati, si fanno coraggio e escono dalle loro tane; ma basta il più piccolo movimento dei ragazzi perchè scappino a rintanarsi subito

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Pagina 90

Sempronio e Sempronella

214610
Ambrosini, Luigi 8 occorrenze
  • 1922
  • G. B. Paravia e C.
  • Torino - Milano - Padova - Firenze - Roma - Napoli - Palermo
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Al terzo piaceva giocare alla palla, ma quella mattina non giocò alla palla. Prestò i suoi servizi a un droghiere e rincasò con una boccetta d'olio e

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cerchi nel buio, si può sapere perchè giri con quel lumino sotto le ali? La luccioletta non risponde alla domanda del fanciullo. Ma io, che so la

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Pagina 17

o un bel papavero. Se egli avesse avuto una scatola di colori avrebbe anche dipinto; ma pensando a Giotto, che cominciò a disegnare sul tufo

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bocca non è troppo grande, ma se la spalancassi ci starebbe dentro una albicocca. I denti sono piccoli e bianchi. Sono bianchi anche perchè li lavo

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Pagina 39

dire, sapete? ma le nostre lepri non sono proprio come ì daini: sono come le pecore. E l'altro zitto. Andarono ancora un poco, e il millantatore tornò

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Pagina 50

DOMESTICO Domestico, il secondo, era un ragazzo ubbidiente e tranquillo, ma senzavolontà. Egli passava il giorno aiutando il babbo e la mamma. Se suo

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Pagina 65

fatica, e in casa non vogliono accontentarmi! Desiderio non se la sentiva di disubbidire al padre, ma siccome era pieno di buona volontà, approfittava

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Pagina 66

babbo nè mamma sanno leggere, ma qualche vicino di buona volontà renderà loro questo favore. Camminano in silenzio, tenendosi per mano, proprio come

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Pagina 87