L'evoluzione
grande teoria non solo della biologia, ma della scienza moderna.
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quella di un Vertebrato sono organi analoghi, per la simiglianza della loro funzione, ma non omologhi. Ma, nella vastissima classe degli Insetti
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Per i tempi successivi a questo, non abbiamo per ora molte determinazioni di età; ma le poche che si posseggono concordano con i dati della geologia
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viventi; ma in seguito, diciamo grosso modo verso la metà dell’era Archeozoica, le condizioni erano tali da consentire la vita.
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risolti; ma è probabile che lo sviluppo delle ricerche future possa illuminarci su questo argomento.
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Artiodattili; ma poi si ridussero gradualmente e vennero sostituiti da questi ultimi. Oggi sono ridotti a poche specie.
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Ma a voler seguire questa condotta, si dovrebbe scrivere un trattato di paleontologia, o almeno ripetere cose che sono spiegate
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Che vi possa essere una certa ortogenesi o predeterminazione è ammissibile, anzi è certo; ma è la predeterminazione
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Il mondo dei viventi, così com’è oggi, rappresenta quindi non certo il migliore dei mondi, ma quanto, di ogni ceppo, è riuscito a sopravvivere alle
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innestasse sulla constatazione della continuità delle specie; ma è certo che questa tradizione s’era tramandata dagli antichi filosofi e naturalisti
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Con tre (triibridismo) quattro (tetraibridismo) ecc. coppie di caratteri, si hanno relazioni un po’ più complicate ma facilmente ricavabili con un
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un individuo, ma non nei suoi genitori.
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Si deve però anche tener presente che, quelli che noi consideriamo come unità, i «caratteri» per lo più non sono determinati da un singolo gene, ma
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Ma, oltre al rimescolamento dei geni esistenti in una popolazione, deve pur esistere un’altra sorgente di variabilità. Deve esistere la possibilità
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trasmissione ereditaria, ma di geni, di cromosomi, di mutazioni.
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siano sempre caratteri sfavorevoli è infondata. L’essere un carattere vantaggioso o sfavorevole non è un che di assoluto, ma di relativo all’ambiente
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Ma non sospettava, il dogmatico naturalista, che le cose che sarebbero state scoperte di li a poco ne avrebbero demolito il sistema dal punto di
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nella fisiologia dell’organismo, e non si possono scorgere a prima vista, ma si possono mettere in evidenza con esperimenti come quello riferito.
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adattamenti attingendo al ricco materiale messo a disposizione dalle mutazioni e dalle ricombinazioni, ma mantiene in efficienza quegli organi
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Ma l’isolamento non è completo, cioè può essere reversibile, finché non intervengono variazioni tali nella compagine genetica, che rendono sterile, o
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Ma, come abbiamo esposto a p. 200, permane il problema dell’origine dei grandi gruppi, che differiscono per caratteristiche di struttura assai
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Ma si potrebbe scommettere sul sicuro che, se si partisse
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dalla costituzione genetica, ma cui è concesso un grado abbastanza ampio d’indeterminatezza, d’imprevedibilità. Possiamo essere praticamente certi
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un secolo prima quelle del Redi - di vivace polemica: ma le conclusioni erano giuste, e infine tutti furono costretti ad accettarle.
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attribuiti ad una specie e ad un genere diversi: Sinanthropus pekinensis, ma gli antropologi sono oggi d’accordo nel considerarlo come un Pitecantropo
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La prima emergenza degli Ominidi si può datare all’inizio del Pliocene, circa 5 milioni di anni fa; ma i primi prossimi antenati dell'uomo attuale
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la soluzione integrale: che non vi sia una differenza qualitativa, ma soltanto di grado fra l’intelligenza degli animali e quella dell’uomo. La
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polemiche, appare ai biologi moderni troppo semplicistica, ma se applicata «cum grano salis» alla sola parte posteriore del cranio è tuttavia
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di storia naturale, il Lamarck, grazie alla protezione di un vecchio, ma ancora attivo e potente collaboratore di Buffon, il Daubenton, potè avere il
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Ma il merito principale del Lamarck non consiste soltanto in questa sua enunciazione della teoria, ma anche e soprattutto nel tentativo di
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Ma l’idea che egli aveva concepito non morì né andò dispersa: rimase latente per cinquant’anni, per poi rifiorire vivacemente e dare grande rigoglio
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Queste osservazioni e queste conclusioni, che fanno del Cuvier il fondatore non soltanto della paleontologia, ma di quella parte della geologia che
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Ma se i dati di fatto così cari al Cuvier gli davano motivo per respingere la teoria lamarckiana, è certo che il fondamento della sua avversione — e
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. Meravigliato lo ascoltai in silenzio, ma, a quanto oggi posso giudicare, non ne fui molto colpito. Avevo già letto la Zoonomia di mio nonno, in cui si
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Il padre s’illudeva che il figlio seguisse quella stessa carriera di medico che a lui e al padre suo Erasmus aveva dato l’agiatezza. Ma il giovane
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Ma il giovane non sapeva ancora esattamente quello che gl’interessava. Il padre, abbandonata l’idea di farne un medico, pensò di avviarlo alla
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di animali e di piante, dunque, non sono fisse, stabili, non si perpetuano sempre eguali a se stesse, ma si modificano lentamente, nel corso dei
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è della massima importanza non soltanto biologica in senso stretto, ma anche filosofica.
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Ma la sua avversione era determinata soprattutto dal fatto che sia Lamarck sia «Mister Vestiges» (come egli
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due principi fondamentali. Primo, che quando egli parla di «caso» non vuol negare una causa o più cause, ma soltanto affermare che la o le cause ci
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particolare tipo di selezione da contrapporsi alla selezione naturale, ma piuttosto come uno dei modi con cui questa si realizza.
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Ma le opposizioni generiche e aprioristiche, tipo quella del vescovo Wilbeforce e di vari membri della chiesa anglicana, si erano andate mano a mano
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ma un autorevole biologo, P. Flourens, nel 1864 la bollava, pur riconoscendo un certo talento all’autore, come un'accozzaglia di idee confuse
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le sue lezioni, le idee di Lamarck. Ma, come altrove, queste s'erano poi sopite. Nel decennio 1860-70 l’Italia non era ancora preparata ad affrontare l
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, crollatine di capo, sussulti del tronco come rane sotto i fili di Matteucci. Venne anche per essi il mio Ma, e venne non compreso, proprio come avessi
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De Filippi si dimostrò quindi credente, e cercò una via di conciliazione tra fede ed evoluzionismo. Ma non fu compreso. Ecco che cosa egli stesso
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Venne finalmente quel mio Ma, nel quale avevo riposto l’effetto principale della lezione; ed allora Sella e Guerrieri ad esclamare: ahi! ahi! e Prati
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Si sviluppò così, non soltanto in Inghilterra ma anche in vari altri paesi, un intenso fervore di studi e di critica, nel quale possiamo riconoscere
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Le teorie proposte furono molte, ma parecchie hanno una base comune, e perciò è possibile raggrupparle in alcune categorie principali.
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Ma, certo, convertire la preistoria in istoria non è cosa frequente né lavoro da ognuno; e se abbiamo voluto mostrare,
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