Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: luigi

Numero di risultati: 90 in 2 pagine

  • Pagina 1 di 2
 Luigi  Spazzoletti Marianna Spazzoletti Narciso Ballanzini
e la mi fuma presto, la mi fuma. SIGNORA: Sì lei signor  Luigi  Spazzoletti, lei signor negoziante di tessuti diversi, lei
La va de sora via... SIGNORA: Mantiene questa parola, sor  Luigi  Spazzoletti? LUIGI: La mantengo, la ripeto, la stampo, sora
il treno si compiaccia d'avvertirmene. ( entra a destra ).  LUIGI  passeggia nervoso, irritato : Potessi tu tacere cento anni!
ero addormentata... Nuovo suono di campana - parte il treno  LUIGI  ( entra coi sigari ) Marianna, partenza, presto... fermo,
BALLANZINI: Corremog adree... Ferma, ferma la carrozza...  LUIGI  ( allo sportello ): C'è un'altra corsa? mia moglie non ha i
accedere alla stazione ferroviaria. Il re di Portogallo,  Luigi  Filippo Maria, fu il primo a passarvi.
premura con cui mi aveva augurato la buona notte. Don  Luigi  era arrivato da Novara. Era tanto soprappensiero quando
.... - Ma, esclamai io, chi può averlo informato? Don  Luigi  si strinse nelle spalle: diamine, era facile indovinarlo. -
di Mansueta, quello dello speziale, le confidenze di don  Luigi  mi giravano per il capo come le aste di un arcolaio;
delle grandi solennità. Mansueta gli corse dietro, don  Luigi  si avanzò rapidamente ad incontrarlo, ma entrambi
parole che, per l'affanno, non potè ripetere. Don  Luigi  era già uscito per corrispondere alla richiesta del
ogni volta tornava tentennando dolorosamente il capo. Don  Luigi  passò tutte quelle ore ginocchioni pregando. I dì seguenti
che si illustrarono il cav. Morosi e il bolognese  Luigi  Manfredini. _ Prima dell'anno 1778 la Zecca era situata
Non ho paura io delle cocolle. - Io sono amico di Don  Luigi  ..... - E di me non lo siete forse? .... - Amico di tutto
poichè (appoggiai su queste parole) voi siete amico di Don  Luigi  come lo sono io .... Il farmacista mi guardava con occhio
il filo probabile di una congiura che la mia stima per don  Luigi  mi persuadeva ingiusta e malvagia e che forse il caso e la
secondo lui indispensabile, vuole e pretende che Don  Luigi  la ceda al Comune, vantando non so quali diritti. Per me,
per la cameretta, pel giardino e per la chiesa, don  Luigi  si rivolse al farmacista che accendeva una lunga pipa di
può giovare. Ci vado. Quando il farmacista fu partito, don  Luigi  mi stese nuovamente la mano, e stringendo con effusione la
direzione. Per quanto mi fosse doloroso il togliere don  Luigi  alla sua calma allegria, non potei resistere al bisogno,
di Francesco Sforza. _ V' hanno pregevoli pitture di  Luigi  Scaramuccia, di Ercole Procaccini e del Montalto. _ Il
( l'abbraccia ) LA SPAZZOLETTI ( Cessa di suonare e vede  Luigi  ): Luigi, sei qui? LUIGI: Oh la mia Marianna ( si
mi disse stringendomi la mano: - Bene, bene, il tuo don  Luigi  pare al coperto. Concorrevano nel ferito cause
di buon grado e gli fui guida al presbitero. Don  Luigi  era in chiesa che celebrava l'ufficio funebre per il
legata in qualche modo col defunto De Boni. È vero? Don  Luigi  s'era turbato forte, e impallidendo subitamente, a capo
queste rivelazioni lei le conosce? - Sì. - Sono esatte? Don  Luigi  non aveva potuto rispondere altrimenti che con un cenno
in disparte e disse ad Attilio: - Signor avvocato, don  Luigi  si è candidamente accusato e non ha pensato a difendersi.
Beppe. Andai con lui al presbiterio a congedarmi. Don  Luigi  non cercò di trattenermi: prese la la mano ch'io gli porsi
una dolorosa esclamazione ci fe' voltar tutti e tre. Don  Luigi  era lì dietro a noi appoggiato allo stipite dell'uscio.
che di conforto riesce loro una squisita tortura. Don  Luigi  avvertì poi il singolare vestito di Aminta: - Poveretto,
dopo cena: e ci sollevò della sua presenza. Allora don  Luigi  prese la mano di Aminta, e mentre io raccontavo, per la
sornione; diè un'occhiata curiosa ad Aminta, un'altra a don  Luigi  e allargò le ampie narici come per annusare ciò che
a sedere al posto lasciato vuoto da don Sebastiano. Don  Luigi  colla usata bonarietà gli chiese: - Che buon vento vi
nulla .... E s'interruppe di nuovo: - Dunque? disse don  Luigi  senz'ombra d'impazienza. - Dunque? quando si dice la
sino in piazza. - Aminta resta con noi, rispose don  Luigi  e soggiunse: - anzi fatemi il piacere voi di avvertire il
che faccia la penitenza. - Mansueta, l'interruppe don  Luigi  in tono di dolce rimprovero. - Aminta, soggiunse poi, i
di che cosa è capace quell'uomo. osservò lo speziale. Don  Luigi  disse soltanto: - Fategli sapere che non lo temiamo. Egli
scampanellata che venia dalla camera di Don  Luigi  interruppe il racconto terribile del povero vedovo. - Dio
mi appoggiò la bocca all'orecchio e mi disse: - Don  Luigi  ha bisogno di voi.. Scoccavano appunto le undici ore. Salii
in parte se non in tutto la conversazione della cucina. Don  Luigi  mi stese la mano e mi disse: - Voi che mi parlavate di
Don  Luigi  uscì subito dopo il desinare, - e più tardi lo aspettai
i miei barattoli e me ne tornai difilato a casa. Don  Luigi  non era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il
sincera e tanto viva che non ardii combatterla, tacqui. Don  Luigi  si alzò, passò il braccio sotto il mio e mi trasse con sè
.... Cominciammo a scendere la china in silenzio. Don  Luigi  era triste, accasciato come non l'avevo mai visto. Mi parve
Egli era certo in buona fede. Eravamo in sacristia dove don  Luigi  ci aveva lasciati soli per entrare in chiesa a parare
fu nel 1662 modificato, per ordine del governatore Don  Luigi  de Gusman Ponza di Leon, dall'architetto Ambrogio Pessina
dall'architetto Giuseppe Piermarini da Foligno, scolaro di  Luigi  Vanvitelli napoletano (Fu la prima opera del Piermarini in
esso rimase sempre così sereno ed innocente. Don  Luigi  non sarebbe mai venuto meno alla severa illibatezza del suo
Carbonaia prima dell'ora del ritrovo, e indossatolo quando  Luigi  venne a sedersi sotto le querele centenarie, ella sfilò in
senza limiti. E tal fu per due mesi, in cui il povero  Luigi  spesse volte si sentì venire meno dinanzi all'altare e
la vita dell'uomo ch'ella ha tanto amato. Quanto a Don  Luigi  è superfluo dirle che egli, appena sospettò i vincoli che
- Oh! bravi ragazzi, sclamò: siete aspettati. Su, su, Don  Luigi  vi vuol vedere. E, mettendo un dito sulle labbra coll'aria
povera Gina; non sanno che la sia morta; ci penserà Don  Luigi  - intanto il pranzo è preparato .... Resti servito .... -
di Esculapio. - Sono intirizzito, Baccio, e poichè Don  Luigi  dorme ancora, una fiammata mi farebbe bene. - Subito,
contandone i tremiti, - e veniva ad avvertirci che Don  Luigi  si era svegliato, che sospettava la presenza del medico e
scambio di sguardi che non dimenticherò mai. Quello di Don  Luigi  pareva dire: «Voi sapete come e perchè!» E quello del
_La fabbrica nel 1507 fu ridotta come al presente da  Luigi  XII re di Francia, in quell'epoca signore di Milano. _ San
quota ereditaria alle sue figlie Luchina, maritata al conte  Luigi  Dal Verme, ed Antonia, maritata al dottor in legge Garnerio
nello scorso anno 1870 su disegno dell'architetto  Luigi  Clerichetti: ha un magnifico cortile; il palazzo Traversi,
il sermone, continuarono degli strani bisbigli. Anche don  Luigi  pareva meno calmo dell'altre volte: la sua voce era
prepotenze. Io so che il paese ha molte obbligazioni a Don  Luigi  che ci ha sempre fatto del bene a tutti ... Mentre il
di impaurirmi mutò discorso e soggiunse: - Vedete che Don  Luigi  fa male ad incaponirsi a quel modo: abbia torto o ragione,
di Aminta, la volontà che prevaleva era la mia. Don  Luigi  s'era accorto dell'influenza che io esercitava sopra il
carriera ecclesiastica? Risposi schietto: - Non credo. Don  Luigi  non solo non mostrò rammarico; ma parve invece
dargli di grandi molestie, come si vedrà in seguito. Don  Luigi  era tanto contento quella sera, che non si diè pensiero di
in mano a Dio addirittura, Ma l'autorevole parere di don  Luigi  bastava a dissipare tutti i suoi scrupoli. Alla fine si
- ma m'inquietavo pei miei amici. Il vicecurato con don  Luigi  e con me non parlava mai neppure indirettamente di Aminta.
disegni di educazione, le sue perplessità rinacquero. Don  Luigi  accennò ai pericoli a cui il giovinetto sarebbesi trovato
s'era deciso che Aminta sarebbe entrato al liceo e don  Luigi  aveva pensato di collocarlo presso un professore di Novara
la si disperi, cara signora. È stato un equinozio. Il suo  Luigi  sarà andato anche lui un po' lontano, non ha sentito il
della sua luce melanconica per qualche giorno ancora. A  Luigi  sarebbe piaciuto che Maria la nascondesse, la
fra ogni coppia di coniugi che avesse già due figli.  Luigi  tacque a lungo, poi disse: _ Io ... io vado a prendere il
In fondo mi pare giusto: mi pare molto più morale.  Luigi  si sentì improvvisamente sommergere dalla stanchezza. Baciò
vergogna quando arriva un forestiero come lei. Basta, Don  Luigi  le spiegherà meglio ogni cosa. Ecco, s'accomodi qui: questo
segno di vita ...; sento il campanello, vengo dentro, e don  Luigi  non c'era già più. - È dalla Gina che muore. Per poco la
... è impossibile, è impossibile. Baccio, vedrete che Don  Luigi  non la lascierà morire così. Il sagrestano parve star sopra
opinione. Perciò le pareva di scorgere nella vita di don  Luigi  un vuoto doloroso. Ella, così pronta a sacrificarsi senza
delle persiane o fra i cespugli del giardino, vedeva don  Luigi  appoggiarsi meditabondo al muricciuolo dell'orto, e là
onde si congiunge l'elemento morale colla materia. Don  Luigi  attraversava quella crisi in cui il senso aggredisce la
Rosilde non mancò più di farsi trovare in giardino; e Don  Luigi  ci si recava dopo la messa inconsciamente per una abitudine
malata, sfinita di cuore e di forze ella non vedeva Don  Luigi  che molto raramente; ma sentiva intorno a sè, in tutte le
- e sempre ne attribuiva il merito al padrone: - don  Luigi  così ha detto, don Luigi ha pensato, don Luigi ti manda
il merito al padrone: - don Luigi così ha detto, don  Luigi  ha pensato, don Luigi ti manda questo e quest'altro.
- don Luigi così ha detto, don Luigi ha pensato, don  Luigi  ti manda questo e quest'altro. Ell'erasi così bene avvezza
e non finì il discorsetto preparato e incominciato. Don  Luigi  aveva soggiunto: - Che volete, siete capitata in un eremo,
più nobile. Ho dovuto convincermi per esperienza che don  Luigi  non pensava mai alla partenza dei suoi ospiti. La loro
di .... Ma non precipitiamo gli avvenimenti. Rosilde e don  Luigi  si vedevano dunque regolarmente tutte le mattine. A
tutti tranquilli e lieti. Quantunque Rosilde avesse per don  Luigi  un grande rispetto, l'umiltà vera di lui, la sua repugnanza
più candide dell'amicizia, nulla sarebbe accaduto. Se don  Luigi  avesse dovuto lottare, o anche solo formulare
curiosità. Me ne vergognavo come di una profanazione. Don  Luigi  nell'esercizio del suo ministero me ne imponeva. Sapeva
tanto più grande quanto più inconscia. Quando don  Luigi  veniva alla Cascata, era un amico, un ingenuo compagno che
le cose e le vie del mondo. Una cosa mi meravigliava: Don  Luigi  non parlava mai di sè. Se, discorrendo, mi appellavo alla
spesso micidiali, talvolta provvidamente salutari. Don  Luigi  parve colpito da queste parole, diè una strana occhiata al
Sarebbero state le sue prime ed ultime parole ... Don  Luigi  non si mostrò scandolezzato del racconto. Il dottore
una lezione gli starebbe bene. - Dio non voglia, sclamò don  Luigi  un po' sgomento. - Non ha forse permesso il peccato? Però
inchini e raccomandandomi caldamente di restare finchè Don  Luigi  non fosse perfettamente ristabilito. - Domani, disse
 Luigi  Caguola, avendo per le nozze del vicerè Eugenio, nel 1806,
Carlomagno, S. Luigi, Francesco I, Enrico II, Enrico IV,  Luigi  XIII, Luigi XIV; galoppando pei viali, toccarono con lo
S. Luigi, Francesco I, Enrico II, Enrico IV, Luigi XIII,  Luigi  XIV; galoppando pei viali, toccarono con lo scettro, con la
E la fisionomia del babbo era lugubre. Le parole di Don  Luigi  erano state inefficaci. Il povero uomo pensava alla sua
Tu, Baccio, lo puoi dire e lo può dire Mansueta e Don  Luigi  e tutti lo possono dire. Le nostre baite erano vicine; mio
si prolunga. Un passo s'avvicina. È Baccio che torna. Don  Luigi  e il dottore gli vengono incontro a' piè della scala. Sento
opportuna. Il sindaco continuava nei suoi farnetici. Don  Luigi  potè intendere alcune delle sue parole: una crucciosa, una
mesi non ebbi più notizie di lei. Le feci scrivere da Don  Luigi  parecchie volte, non ebbi risposta. «Una sera, erano quasi
mese d'aprile, io stavo poco bene ed ero già in letto: Don  Luigi  era fuori. Sento bussare alla porta di strada. Mi vesto,
a Castelletto. Non potei venir in chiaro di nulla, «Don  Luigi  ne fu afflitto quanto me. «Non potemmo saper nulla più fino
malata gravemente. «Il dottor era un antico amico di Don  Luigi  e, dopo la partenza di Rosilde, veniva sovente a trovarlo.
era caduta, mi prese la mano con forza, mi chiese di Don  Luigi  e mi manifestò il desiderio di vederlo. «Il mio padrone era
spirasse. «Ma ella ritornò in sè; e stese la mano a Don  Luigi  mormorando: grazie! siete venuto, siete buono! «Poi dopo
che tenevo in mano. «Se non ci fosse stato presente Don  Luigi  credo non l'avrei passata troppo liscia. «Ma colui è uomo
alcuni giorni il signor  Luigi  e la signora Adele erano stabiliti al podere di Farneta, e
che non doveva tardare a giungere a Camaldoli. Il signor  Luigi  era un vecchio sano anche lui, ma di carattere taciturno e
loro cara, la loro buona vecchietta. E allora il professor  Luigi  disse alla famiglia Marcucci come molti altri prima di lui
d'una fregata, chi vuol comperare la mia pelle, per un  luigi  gliela dò. - La prendo io, - disse Piccolo Flocco. - Dammi
capolavori del maestro nel teatro di Monaco, delle quali re  Luigi  era stato spettatore unico, nella sala buia col
piú bella di tutte le solitarie rappresentazioni godute da  Luigi  di Baviera dal suo palco reale. Egli, infine, assisteva
andato a collocarsi presso la porta da cui era uscito don  Luigi  e origliava. Solo don Gaudenzio, disteso ancora