| Luigi | Spazzoletti Marianna Spazzoletti Narciso Ballanzini |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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e la mi fuma presto, la mi fuma. SIGNORA: Sì lei signor | Luigi | Spazzoletti, lei signor negoziante di tessuti diversi, lei |
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La va de sora via... SIGNORA: Mantiene questa parola, sor | Luigi | Spazzoletti? LUIGI: La mantengo, la ripeto, la stampo, sora |
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il treno si compiaccia d'avvertirmene. ( entra a destra ). | LUIGI | passeggia nervoso, irritato : Potessi tu tacere cento anni! |
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ero addormentata... Nuovo suono di campana - parte il treno | LUIGI | ( entra coi sigari ) Marianna, partenza, presto... fermo, |
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BALLANZINI: Corremog adree... Ferma, ferma la carrozza... | LUIGI | ( allo sportello ): C'è un'altra corsa? mia moglie non ha i |
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accedere alla stazione ferroviaria. Il re di Portogallo, | Luigi | Filippo Maria, fu il primo a passarvi. |
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premura con cui mi aveva augurato la buona notte. Don | Luigi | era arrivato da Novara. Era tanto soprappensiero quando |
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.... - Ma, esclamai io, chi può averlo informato? Don | Luigi | si strinse nelle spalle: diamine, era facile indovinarlo. - |
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di Mansueta, quello dello speziale, le confidenze di don | Luigi | mi giravano per il capo come le aste di un arcolaio; |
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delle grandi solennità. Mansueta gli corse dietro, don | Luigi | si avanzò rapidamente ad incontrarlo, ma entrambi |
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parole che, per l'affanno, non potè ripetere. Don | Luigi | era già uscito per corrispondere alla richiesta del |
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ogni volta tornava tentennando dolorosamente il capo. Don | Luigi | passò tutte quelle ore ginocchioni pregando. I dì seguenti |
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che si illustrarono il cav. Morosi e il bolognese | Luigi | Manfredini. _ Prima dell'anno 1778 la Zecca era situata |
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Non ho paura io delle cocolle. - Io sono amico di Don | Luigi | ..... - E di me non lo siete forse? .... - Amico di tutto |
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poichè (appoggiai su queste parole) voi siete amico di Don | Luigi | come lo sono io .... Il farmacista mi guardava con occhio |
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il filo probabile di una congiura che la mia stima per don | Luigi | mi persuadeva ingiusta e malvagia e che forse il caso e la |
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secondo lui indispensabile, vuole e pretende che Don | Luigi | la ceda al Comune, vantando non so quali diritti. Per me, |
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per la cameretta, pel giardino e per la chiesa, don | Luigi | si rivolse al farmacista che accendeva una lunga pipa di |
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può giovare. Ci vado. Quando il farmacista fu partito, don | Luigi | mi stese nuovamente la mano, e stringendo con effusione la |
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direzione. Per quanto mi fosse doloroso il togliere don | Luigi | alla sua calma allegria, non potei resistere al bisogno, |
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di Francesco Sforza. _ V' hanno pregevoli pitture di | Luigi | Scaramuccia, di Ercole Procaccini e del Montalto. _ Il |
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( l'abbraccia ) LA SPAZZOLETTI ( Cessa di suonare e vede | Luigi | ): Luigi, sei qui? LUIGI: Oh la mia Marianna ( si |
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mi disse stringendomi la mano: - Bene, bene, il tuo don | Luigi | pare al coperto. Concorrevano nel ferito cause |
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di buon grado e gli fui guida al presbitero. Don | Luigi | era in chiesa che celebrava l'ufficio funebre per il |
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legata in qualche modo col defunto De Boni. È vero? Don | Luigi | s'era turbato forte, e impallidendo subitamente, a capo |
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queste rivelazioni lei le conosce? - Sì. - Sono esatte? Don | Luigi | non aveva potuto rispondere altrimenti che con un cenno |
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in disparte e disse ad Attilio: - Signor avvocato, don | Luigi | si è candidamente accusato e non ha pensato a difendersi. |
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Beppe. Andai con lui al presbiterio a congedarmi. Don | Luigi | non cercò di trattenermi: prese la la mano ch'io gli porsi |
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una dolorosa esclamazione ci fe' voltar tutti e tre. Don | Luigi | era lì dietro a noi appoggiato allo stipite dell'uscio. |
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che di conforto riesce loro una squisita tortura. Don | Luigi | avvertì poi il singolare vestito di Aminta: - Poveretto, |
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dopo cena: e ci sollevò della sua presenza. Allora don | Luigi | prese la mano di Aminta, e mentre io raccontavo, per la |
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sornione; diè un'occhiata curiosa ad Aminta, un'altra a don | Luigi | e allargò le ampie narici come per annusare ciò che |
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a sedere al posto lasciato vuoto da don Sebastiano. Don | Luigi | colla usata bonarietà gli chiese: - Che buon vento vi |
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nulla .... E s'interruppe di nuovo: - Dunque? disse don | Luigi | senz'ombra d'impazienza. - Dunque? quando si dice la |
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sino in piazza. - Aminta resta con noi, rispose don | Luigi | e soggiunse: - anzi fatemi il piacere voi di avvertire il |
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che faccia la penitenza. - Mansueta, l'interruppe don | Luigi | in tono di dolce rimprovero. - Aminta, soggiunse poi, i |
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di che cosa è capace quell'uomo. osservò lo speziale. Don | Luigi | disse soltanto: - Fategli sapere che non lo temiamo. Egli |
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scampanellata che venia dalla camera di Don | Luigi | interruppe il racconto terribile del povero vedovo. - Dio |
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mi appoggiò la bocca all'orecchio e mi disse: - Don | Luigi | ha bisogno di voi.. Scoccavano appunto le undici ore. Salii |
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in parte se non in tutto la conversazione della cucina. Don | Luigi | mi stese la mano e mi disse: - Voi che mi parlavate di |
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Don | Luigi | uscì subito dopo il desinare, - e più tardi lo aspettai |
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i miei barattoli e me ne tornai difilato a casa. Don | Luigi | non era rientrato. Baccio mi disse misteriosamente: - Il |
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sincera e tanto viva che non ardii combatterla, tacqui. Don | Luigi | si alzò, passò il braccio sotto il mio e mi trasse con sè |
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.... Cominciammo a scendere la china in silenzio. Don | Luigi | era triste, accasciato come non l'avevo mai visto. Mi parve |
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Egli era certo in buona fede. Eravamo in sacristia dove don | Luigi | ci aveva lasciati soli per entrare in chiesa a parare |
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fu nel 1662 modificato, per ordine del governatore Don | Luigi | de Gusman Ponza di Leon, dall'architetto Ambrogio Pessina |
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dall'architetto Giuseppe Piermarini da Foligno, scolaro di | Luigi | Vanvitelli napoletano (Fu la prima opera del Piermarini in |
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esso rimase sempre così sereno ed innocente. Don | Luigi | non sarebbe mai venuto meno alla severa illibatezza del suo |
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Carbonaia prima dell'ora del ritrovo, e indossatolo quando | Luigi | venne a sedersi sotto le querele centenarie, ella sfilò in |
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senza limiti. E tal fu per due mesi, in cui il povero | Luigi | spesse volte si sentì venire meno dinanzi all'altare e |
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la vita dell'uomo ch'ella ha tanto amato. Quanto a Don | Luigi | è superfluo dirle che egli, appena sospettò i vincoli che |
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- Oh! bravi ragazzi, sclamò: siete aspettati. Su, su, Don | Luigi | vi vuol vedere. E, mettendo un dito sulle labbra coll'aria |
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povera Gina; non sanno che la sia morta; ci penserà Don | Luigi | - intanto il pranzo è preparato .... Resti servito .... - |
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di Esculapio. - Sono intirizzito, Baccio, e poichè Don | Luigi | dorme ancora, una fiammata mi farebbe bene. - Subito, |
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contandone i tremiti, - e veniva ad avvertirci che Don | Luigi | si era svegliato, che sospettava la presenza del medico e |
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scambio di sguardi che non dimenticherò mai. Quello di Don | Luigi | pareva dire: «Voi sapete come e perchè!» E quello del |
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_La fabbrica nel 1507 fu ridotta come al presente da | Luigi | XII re di Francia, in quell'epoca signore di Milano. _ San |
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quota ereditaria alle sue figlie Luchina, maritata al conte | Luigi | Dal Verme, ed Antonia, maritata al dottor in legge Garnerio |
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nello scorso anno 1870 su disegno dell'architetto | Luigi | Clerichetti: ha un magnifico cortile; il palazzo Traversi, |
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il sermone, continuarono degli strani bisbigli. Anche don | Luigi | pareva meno calmo dell'altre volte: la sua voce era |
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prepotenze. Io so che il paese ha molte obbligazioni a Don | Luigi | che ci ha sempre fatto del bene a tutti ... Mentre il |
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di impaurirmi mutò discorso e soggiunse: - Vedete che Don | Luigi | fa male ad incaponirsi a quel modo: abbia torto o ragione, |
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di Aminta, la volontà che prevaleva era la mia. Don | Luigi | s'era accorto dell'influenza che io esercitava sopra il |
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carriera ecclesiastica? Risposi schietto: - Non credo. Don | Luigi | non solo non mostrò rammarico; ma parve invece |
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dargli di grandi molestie, come si vedrà in seguito. Don | Luigi | era tanto contento quella sera, che non si diè pensiero di |
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in mano a Dio addirittura, Ma l'autorevole parere di don | Luigi | bastava a dissipare tutti i suoi scrupoli. Alla fine si |
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- ma m'inquietavo pei miei amici. Il vicecurato con don | Luigi | e con me non parlava mai neppure indirettamente di Aminta. |
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disegni di educazione, le sue perplessità rinacquero. Don | Luigi | accennò ai pericoli a cui il giovinetto sarebbesi trovato |
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s'era deciso che Aminta sarebbe entrato al liceo e don | Luigi | aveva pensato di collocarlo presso un professore di Novara |
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la si disperi, cara signora. È stato un equinozio. Il suo | Luigi | sarà andato anche lui un po' lontano, non ha sentito il |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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della sua luce melanconica per qualche giorno ancora. A | Luigi | sarebbe piaciuto che Maria la nascondesse, la |
Vizio di forma -
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fra ogni coppia di coniugi che avesse già due figli. | Luigi | tacque a lungo, poi disse: _ Io ... io vado a prendere il |
Vizio di forma -
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In fondo mi pare giusto: mi pare molto più morale. | Luigi | si sentì improvvisamente sommergere dalla stanchezza. Baciò |
Vizio di forma -
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vergogna quando arriva un forestiero come lei. Basta, Don | Luigi | le spiegherà meglio ogni cosa. Ecco, s'accomodi qui: questo |
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segno di vita ...; sento il campanello, vengo dentro, e don | Luigi | non c'era già più. - È dalla Gina che muore. Per poco la |
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... è impossibile, è impossibile. Baccio, vedrete che Don | Luigi | non la lascierà morire così. Il sagrestano parve star sopra |
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opinione. Perciò le pareva di scorgere nella vita di don | Luigi | un vuoto doloroso. Ella, così pronta a sacrificarsi senza |
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delle persiane o fra i cespugli del giardino, vedeva don | Luigi | appoggiarsi meditabondo al muricciuolo dell'orto, e là |
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onde si congiunge l'elemento morale colla materia. Don | Luigi | attraversava quella crisi in cui il senso aggredisce la |
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Rosilde non mancò più di farsi trovare in giardino; e Don | Luigi | ci si recava dopo la messa inconsciamente per una abitudine |
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malata, sfinita di cuore e di forze ella non vedeva Don | Luigi | che molto raramente; ma sentiva intorno a sè, in tutte le |
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- e sempre ne attribuiva il merito al padrone: - don | Luigi | così ha detto, don Luigi ha pensato, don Luigi ti manda |
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il merito al padrone: - don Luigi così ha detto, don | Luigi | ha pensato, don Luigi ti manda questo e quest'altro. |
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- don Luigi così ha detto, don Luigi ha pensato, don | Luigi | ti manda questo e quest'altro. Ell'erasi così bene avvezza |
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e non finì il discorsetto preparato e incominciato. Don | Luigi | aveva soggiunto: - Che volete, siete capitata in un eremo, |
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più nobile. Ho dovuto convincermi per esperienza che don | Luigi | non pensava mai alla partenza dei suoi ospiti. La loro |
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di .... Ma non precipitiamo gli avvenimenti. Rosilde e don | Luigi | si vedevano dunque regolarmente tutte le mattine. A |
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tutti tranquilli e lieti. Quantunque Rosilde avesse per don | Luigi | un grande rispetto, l'umiltà vera di lui, la sua repugnanza |
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più candide dell'amicizia, nulla sarebbe accaduto. Se don | Luigi | avesse dovuto lottare, o anche solo formulare |
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curiosità. Me ne vergognavo come di una profanazione. Don | Luigi | nell'esercizio del suo ministero me ne imponeva. Sapeva |
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tanto più grande quanto più inconscia. Quando don | Luigi | veniva alla Cascata, era un amico, un ingenuo compagno che |
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le cose e le vie del mondo. Una cosa mi meravigliava: Don | Luigi | non parlava mai di sè. Se, discorrendo, mi appellavo alla |
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spesso micidiali, talvolta provvidamente salutari. Don | Luigi | parve colpito da queste parole, diè una strana occhiata al |
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Sarebbero state le sue prime ed ultime parole ... Don | Luigi | non si mostrò scandolezzato del racconto. Il dottore |
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una lezione gli starebbe bene. - Dio non voglia, sclamò don | Luigi | un po' sgomento. - Non ha forse permesso il peccato? Però |
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inchini e raccomandandomi caldamente di restare finchè Don | Luigi | non fosse perfettamente ristabilito. - Domani, disse |
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| Luigi | Caguola, avendo per le nozze del vicerè Eugenio, nel 1806, |
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Carlomagno, S. Luigi, Francesco I, Enrico II, Enrico IV, | Luigi | XIII, Luigi XIV; galoppando pei viali, toccarono con lo |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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S. Luigi, Francesco I, Enrico II, Enrico IV, Luigi XIII, | Luigi | XIV; galoppando pei viali, toccarono con lo scettro, con la |
LEGGENDE NAPOLETANE -
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E la fisionomia del babbo era lugubre. Le parole di Don | Luigi | erano state inefficaci. Il povero uomo pensava alla sua |
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Tu, Baccio, lo puoi dire e lo può dire Mansueta e Don | Luigi | e tutti lo possono dire. Le nostre baite erano vicine; mio |
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si prolunga. Un passo s'avvicina. È Baccio che torna. Don | Luigi | e il dottore gli vengono incontro a' piè della scala. Sento |
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opportuna. Il sindaco continuava nei suoi farnetici. Don | Luigi | potè intendere alcune delle sue parole: una crucciosa, una |
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mesi non ebbi più notizie di lei. Le feci scrivere da Don | Luigi | parecchie volte, non ebbi risposta. «Una sera, erano quasi |
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mese d'aprile, io stavo poco bene ed ero già in letto: Don | Luigi | era fuori. Sento bussare alla porta di strada. Mi vesto, |
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a Castelletto. Non potei venir in chiaro di nulla, «Don | Luigi | ne fu afflitto quanto me. «Non potemmo saper nulla più fino |
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malata gravemente. «Il dottor era un antico amico di Don | Luigi | e, dopo la partenza di Rosilde, veniva sovente a trovarlo. |
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era caduta, mi prese la mano con forza, mi chiese di Don | Luigi | e mi manifestò il desiderio di vederlo. «Il mio padrone era |
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spirasse. «Ma ella ritornò in sè; e stese la mano a Don | Luigi | mormorando: grazie! siete venuto, siete buono! «Poi dopo |
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che tenevo in mano. «Se non ci fosse stato presente Don | Luigi | credo non l'avrei passata troppo liscia. «Ma colui è uomo |
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alcuni giorni il signor | Luigi | e la signora Adele erano stabiliti al podere di Farneta, e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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che non doveva tardare a giungere a Camaldoli. Il signor | Luigi | era un vecchio sano anche lui, ma di carattere taciturno e |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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loro cara, la loro buona vecchietta. E allora il professor | Luigi | disse alla famiglia Marcucci come molti altri prima di lui |
LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche -
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d'una fregata, chi vuol comperare la mia pelle, per un | luigi | gliela dò. - La prendo io, - disse Piccolo Flocco. - Dammi |
I CORSARI DELLE BERMUDE -
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capolavori del maestro nel teatro di Monaco, delle quali re | Luigi | era stato spettatore unico, nella sala buia col |
Racconti 1 -
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piú bella di tutte le solitarie rappresentazioni godute da | Luigi | di Baviera dal suo palco reale. Egli, infine, assisteva |
Racconti 1 -
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andato a collocarsi presso la porta da cui era uscito don | Luigi | e origliava. Solo don Gaudenzio, disteso ancora |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
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