Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: loro

Numero di risultati: 46 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

I ragazzi della via Pal

208113
Molnar, Ferencz 12 occorrenze
  • 1929
  • Edizioni Sapientia
  • Roma
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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accendendo i fanali. All'uscita della scuola, Boka disse ai compagni: — Prima di attaccare, dobbiamo provare di essere coraggiosi quanto loro. Io prenderò con

fra loro, il maggiore dei Pastor gridò: — Attenti! E tutte le lancie con le punte ricoperte di stagnola si levarono in aria. — Bisogna far presto

. E Giovanni chiedeva con un brontolìo: — Che cosa bisogna fare? — Bisogna scacciare i ragazzi dal campo. Non bisogna permettere loro di giocare alle

anche il loro udito era tutto proteso verso l'esterno raccoglievano anche altri rumori che salivano verso l'aula: i conducenti dei tramvai

loro perchè la metà del loro esercito sarà chiuso dentro la capanna. E secondo le regole, in caso di assalto, è ammesso che un partito sia più numeroso

dimenavano sulle loro panche; guardavano in aria e non stavano attenti a quello che era interrogato. E non soltanto quelli della via Pal erano in questo stato

posato sul bastione della fortezza, stava ritto Franco Ats, il terribile Franco Ats, il nemico di tutti loro, il capo dei ragazzi dell'Orto Botanico

stata deliberatamente scelta la merce più cara; e poichè inoltre è stata catturata alle Camicie Rosse una loro tromba di guerra il che comporta che

L'orologio suonava le tredici ed i ragazzi radunarono i loro libri. II professor Raz chiuse il registro e si levò in piedi: il piccolo Cienghe, il

tollerava più questo fracasso e vietava a tutti loro l'ingresso all'Orto; e l'isoletta è stata chiusa. Hanno messo una porticina sul ponte, con una

, s'arrampicavano in cima e lo declamavano alla loro volta. Tutta la banda era in subbuglio per questo proclama che era ottimo nel suo genere. Le

— perchè le prendono sul serio anche loro. E capisco che sono stupidi e me ne infischio di quel che dicono di me, ma non vorrei che anche tu mi... mi

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I miei amici di Villa Castelli

214166
Ciarlantini, Franco 34 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
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dato vita e lavoro agli uomini, e promette loro riposo. La preghiera che in quell'ora sale al cielo è quella che invoca il Padre nostro, padre dei

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e forse andavano ad accamparsi non lontano dal paesino. Mario si sentì tutto commosso: ecco, si avvicinano con le loro divise giallo-verdi, col loro

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cortile; ma le anitre e le oche preferiscono vivere accanto ad un corso d'acqua o ad uno stagno. Le piante soffrono, anzi muoiono se manca loro il liquido

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chi sa quanti «Balilla» con la loro elegante divisa e il berrettino nero col fiocco! Oh fortunati i Ballilla che vivono nelle città! Mario ha detto alla

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per compiere il loro dovere. Ma la maestra ha fatto scrivere su delle striscie di carta delle raccomandazioni, le ha fatte mettere alle pareti e ha

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ronzii intorno all'acqua morta! Le libellule non si stancano di oscillare nell'aria con le loro ali d'argento e poi di scendere fino allo specchio

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compagne rispondono: -Sì, sì!- Giangia siede per terra, serra la mano e la pone su di un ginocchio. Dina, Narcisa, Bianchina, mettono il loro pugno sopra a

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diventati più poveri ancora; sicché un giorno dovettero andare al mercato a vendere la capretta che era loro rimasta. Vanno e il loro figlioletto resta solo

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distruggere non i nidi, ma le mosche. Un giorno i loro maestri han fatto una processione portando in giro dei disegni di mosche grandi grandi che parevano

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sagra! Sul piazzale della chiesa, e lungo la strada principale i venditori ambulanti hanno disposto sui banchi la loro merce, e le donne che escono

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gioia fluire il grano dalla macchina nei sacchi e si fermano pensando al compenso delle loro fatiche. Gli uomini continuano l'opera loro già facendo

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croci di ferro e qualche lapide bianca, guardate sempre dai cipressi alti e scuri. Tutti portano qualcosa ai loro morti, o corone di crisantemi e

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LA PREGHIERA DEI MORTI La preghiera dei morti è così breve, che anche i bambini la possono dire. Eccola: «L'eterno riposo, dona, loro, o Signore, e

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porticati delle stalle, o presso le piccionaie, son rimasti vuoti. Passano i cacciatori coi loro cani al guinzaglio; poi nella valle si odono i colpi di

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per voler loro bene».

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, presso una mangiatoia e lì accanto il Bambino Gesù, Maria santissima e San Giuseppe. Intorno ci sono i pastori in atto di offrire i loro doni al

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alla tavola e ragionan fra di loro le donne e i bambini stanno volentieri intorno ai camino e fanno cuocere le castagne sotto la cenere o ascoltano le

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corteo e fece un bel sorriso di saluto a tutti i suoi persecutori che rimasero sbalorditi, e tornarono alle loro case insieme con gli asini, le oche e i

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LA "MORELLA" Nella stalla del babbo di Mario vi sono parecchi animali: buoi, vitelli e due cavalli. Tutte le bestie hanno il loro nome; anche le

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accontentano di mettersi il grembiule della mamma o qualche vestitaccio vecchio che dà loro l'aspetto di spauracchi. Un po' di farina sul volto, un po

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' ora di mezzogiorno tirano fuori iI loro pane e lo mangiano con le noci! Chi sa se un'altra volta si gingilleranno ancora per la strada?

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hanno un gentile motivo per coglierli devono imparare a rispettarli e lasciarli vivere il tempo che è loro cestinato.

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LE ARMI DEL CONTADINO Sotto i portici, che circondano l'aia, i contadini tengono di solito i loro utensili per lavorare la terra. Sono le armi con

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tardi, nei giorni seguenti, altre ed altre ancora si scorgono, finchè tutte riunite cominciano i loro gridi gioiosi. Eccole al mattino ed eccole a sera

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, che hanno covato pazientemente, escono con la loro famigliola di pulcini. Come è attenta la chioccia quando vigila i suoi piccini! Li chiama a

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uccellini tacquero per principiare anch'essi i loro lavori. Giunti sulla strada maestra, il babbo e Mario incominciarono a incontrare i bovari che

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con se i loro caprettini. Com' erano bizzarri! Talvolta qualcuno ad un tratto springava quattro salti, poi si portava belando accanto alla sua mamma

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LA NONNINA Quanto bene vogliono Nanni e Gigetto alla loro nonna! Non si allontanerebbero mai dalle sue gonne. E vecchia, tutta bianca, e la testa e

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Balilla. Sono sempre a scuola all'ora precisa. non dimenticano mai le promesse che hanno fatto, non trascurano i loro doveri, sono obbeedienti

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. Mario è coi suoi compagni, ma ci sono anche i bambini della prima classe e i ragazzi della terza e della quarta. Di fronte a loro schierano le

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rondinelle sono tornate ai loro paesi e volano felici di aver ritrovato la propria casa. Pare che dicano al sole: «Grazie del calore che ci dài». Le

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han voluto prendere il loro posto. Quante rose e di quanti colori! Davanti alla casa c'è un grande rosaio che si arrampica fino al tetto; ogni

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salici: essi vi lasciano cadere tratto tratto, come per gioco, i loro gattici e l'acqua li porta via. Intanto fra le fronde Si odono bisbigli, susurri

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vilucchio. I conigli, affamati, si fanno coraggio e escono dalle loro tane; ma basta il più piccolo movimento dei ragazzi perchè scappino a rintanarsi subito

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