dell'esercizio dei loro diritti consacrati dallo Statuto, e principalmente di quelli di potere per mezzo della stampa od in comitati discutere sulla scelta del
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loro deputati, non toglieva le guarentigie che sono necessarie affinchè i cittadini possano scegliere quel rappresentante che ispiri loro maggiore
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persone hanno potuto influire sull'elezione. Sostengono inoltre che alcuni elettori i quali fecero scrivere la loro scheda, per essere illetterati
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di noi espressero un voto per cui manifestarono il loro rincrescimento che l'amministrazione si fosse formata in fuori di quelle che riguardavano come
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della loro patria, sono più che nessun altro impazienti, essi sono più disposti ad affrontare i pericoli che a considerarne la gravità;
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Noi poniamo così poco interesse personale nella questione, che, quando riesca ai nostri avversari a dimostrare vittoriosamente la loro ragione contro
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vengano quelli ad oltrepassare i loro limiti costituzionali.
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inferiori del potere esecutivo, i quali, avendo abusato nelle loro funzioni ed avendo agito illegalmente
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pervenire al loro destino; quindi non pervenne neppure all'onorevole Poerio la lettera che gli avevamo diretta.
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pregavano di assumere informazioni sull'arresto dei deputati loro colleghi, cosa che egli aveva d'altronde già fatta con molta benevolenza per i miei amici e
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essere distratti dai loro giudici naturali poteva essere deciso anche per riguardo a tutte le altre guarentigie costituzionali, così tutti i
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E un fatto poi degno di attenzione, e meritevole che i pubblicisti e gli statisti italiani vi consacrino i loro studi, che durante le guerre civili
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7783. I segretari comunali della provincia di Piacenza fanno istanza perchè, presa in considerazione la loro sorte precaria, vengano dichiarati
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delle Marche come un bel giorno trovassero con un decreto reale piovuto dal cielo la loro carta geografica totalmente cambiata; di sei provincie fattene
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divenire incontanente, per qualche loro disposizione, cause di effetti perniciosissimi.
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Se si volesse stabilire in principio che i comuni è le Provincie dovessero alienare le loro proprietà territoriali per suddividerle in molte mani
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Io so di comuni i quali sono pronti a fare l'abbandono dei loro beni, appunto per la moltiplicità dei debiti di cui sono oberati. Ora, se a loro
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Le provincie e i comuni non alimentano i loro bilanci se non che co' tributi. Ora, quando i loro bilanci andassero a diminuire in conseguenza della
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Questi comuni saranno obbligati a cedere ai creditori i loro beai, ed allora quale sarebbe il vantaggio dell'erario nazionale? Voi raccogliereste la
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loro, ma le distribuisce; se si parla del canone che il comune riceve, questo non rappresenta che la manutenzione delle opere necessarie a queste
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rispettivi loro Consigli sarebbero obbligati a ripartire su tutti gli amministrati la somma necessaria a supplire al nuovo tributo.
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comuni siciliani dei debiti loro, riversando questi a peso dello Stato. Cotesta questione essendo sorta, direi quasi come per parentesi, non venne
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sono obbligati a stabilire sui contribuenti per far fronte alle loro spese.
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addizionali a quel tanto che loro si sottraesse con questa tassa? A parer mio non vale; perchè, anche considerati a confronto degli altri che nulla
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sociale, noi veniamo a riscontrare che manca loro un vero patrimonio, e che le rendite loro non costituiscono un godimento, su cui cader possa una tassa
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Non si deve far in diritto, giacchè lo Statuto stabilisce chiaramente che tutti debbono pagare in proporzione dei loro averi, e che le tasse debbono
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intenzioni dei proponenti il farsi carico delle spiegazioni che loro ho domandate.
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Io ritengo che, se i comuni e gli altri istituti possiedono beni di suolo, i quali nella loro morta mano restano fermi, senza circolare nè per
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posseggono anche fondi di molta considerazione, e che hanno un reddito tale che col solo loro patrimonio privato sopperiscono ad ogni spesa e non pagano
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La legge colpisce il patrimonio e le rendite delle corporazioni, in quanto i loro patrimoni non contribuiscono ai pesi dello Stato col movimento
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ammetto che, se i comuni e gl'istituti credessero di loro interesse il possedere beni immobili, cosa che non potrebbe sostenersi, essi allora dovrebbero
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, se valesse, dico, la ragione che in tanti casi i comuni e le Provincie, qualora venisse diminuito il reddito del loro patrimonio particolare
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Neppure vale, o signori, la considerazione che, se di troppo si aggrava il patrimonio di questi comuni, ne accadrà che essi si spoglieranno dei loro
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, entrerebbero naturalmente con tutti gli altri nelle vicende delle mutazioni; per conseguenza pagherebbero a loro turno tutte le tasse. li Governo quindi
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L'onorevole Valerio diceva che vi hanno comuni che non sono che semplici amministratori e ripartitori di acque spettanti ai loro comunisti. Vi hanno
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Dunque quando ci si viene a dire: se voi fate pagare le Provincie ed i comuni per i loro patrimoni, questi dovranno sovrimporre gli abitanti di quel
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Ma, egli disse ancora: i comuni saranno obbligati ad abbandonare i loro beni, perchè sono gravati d'ipoteche e, dovendo pagare questa tassa, non
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Dunque, se noi esaminiamo i rapporti esterni dei comuni fra loro, come dei comuni cogli altri cittadini, vediamo che assolutamente il principio di
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Ci sono cittadini privati che hanno debiti; ci sono padri di famiglia, ai quali il reddito del loro patrimonio è lontanissimo dal bastare ai bisogni
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tristissime condizioni economiche, non lo è per loro colpa, i loro debiti essendo un brutto retaggio del dispotismo.
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c'è proprietà a colpire, per lo esquilibrio che ne risulterebbe nei loro bilanci, verrebbero aggravati di nuove imposte i cittadini che, per una
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mi unisco a loro. Il mio primo emendamento sarebbe dunque di dire: «di un'altra rendita costituente il patrimonio dei corpi predetti.»
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, principii attuati dai Francesi colla celebre loro rivoluzione del 1789, poscia da tutte le altre nazioni; principii che, volere o non volere
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E mentre da un canto si va in loro soccorso, dall'altro si vorrebbe loro togliere quello che per soccorso loro è stato dato o si dà?
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Quest'articolo, per la stessa sua dicitura, si riferisce all'articolo antecedente, all'articolo 24: «Tutti i regnicoli, qualunque sia il loro titolo
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pagare quelle imposte che pagano gli altri cittadini. L'articolo 25 dice: «Essi contribuiscono indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai
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convengo che le rendite dei comuni e delle provincie sono destinate a supplire ai bisogni di queste due associazioni; ma i mezzi, che loro provengono dalle
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Quest'è l'origine primordiale dell'esistenza economica di questi enti morali; essi si costituiscono col diritto che dà loro la legge di collettare
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tasse di questo genere, perchè generalmente i comuni e le provincie dovranno dividere tra i loro contribuenti quel tanto che avranno dovuto pagare
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colpiti corpi'morali, i quali siano enti collettivi d'individui che abbiano in comune una proprietà a' loro individui appartenente e non all'ente
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Accademia della crusca
