Era una brutta faccia. Tirata, stravolta, peggio ancora di quel primo giorno quando lei si era tanto offesa che lo zio prendesse in giro il nostro
Paraletteratura - Ragazzi
lampadina anche a me. - I franc...! - Mi fermai a metà parola, presa da un dubbio: - Ma sono usati, varranno lo stesso? - Sí, se sono vecchi e rari. Lo
Paraletteratura - Ragazzi
. Però rimasi lo stesso molto contenta quell'anno che la mia amica Ippolita mi domandò se mi andava di passare una parte delle prossime vacanze con
Paraletteratura - Ragazzi
vanno d'accordo. Dunque, zitta e mosca. Ippolita intanto aveva di nuovo messo via il ritratto, maneggiandolo con delicatezza, come se lo accarezzasse, e
Paraletteratura - Ragazzi
momento all'altro, però era stata zitta lo stesso, per picca, e cosí aveva sentito tutto. - Bambina!... - esclamò la zia e fece il giro della panca di
Paraletteratura - Ragazzi
da lei. E tu hai detto che però adesso lo sapevo. Dall'emozione di quello che indovinavo che doveva dire adesso, mi prese la tremarella. A Ippolita
Paraletteratura - Ragazzi
soggezione: non è un conte, lo zio della tua compagna? - Oh, mamma, ma questo cosa c'entra! - Ti troverai male, non saprai come comportarti con gente cosí
Paraletteratura - Ragazzi
la ripeterai a nessuno? - Certo che no. - Ebbene, ecco: io mio zio non lo posso soffrire. Né lui né la zia. Tutto qui? Non lo trovavo per niente un
Paraletteratura - Ragazzi
infatti lo era davvero, si presentò allo sportello della biglietteria e disse educatamente: - Per favore un biglietto per Parigi. Seconda classe
Paraletteratura - Ragazzi
dentro a quel buco, trovai qualcosa di vivo che rideva rannicchiato lí dentro e lo tirai fuori con uno strappo, cosi che piombò in piedi nell'acqua vicino
Paraletteratura - Ragazzi
fece su una risatina. Ma in stazione un carabiniere c'era davvero. Fisso o di passaggio, questo non lo so, perché non mi è mai venuto in mente di
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 103
carceriere, e meno male almeno che lui non lo sapeva. Ippolita, poi, educatissima, specialmente con gli zii. Certo le rincresceva aver pensato quelle
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 120
importava che finisse per venir fuori da sé, il groppo sul cuore le sarebbe rimasto lo stesso e tutto sarebbe continuato come prima. Male, cioè. Senza
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 141
balcone con le colonnine, una torre snella svettante verso il cielo... (Lo avevo letto nei libri, che le torri svettano.) Mi sembrò che anche il mio cuore
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 15
. Risultò che il Rarissimo, l'Introvabile, tra loro non c'era, cosí nonna non diventò ricca come Bonaventura, però ne ricavò lo stesso una bella somma. La
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 162
, non son capace di cantare se intanto devo inventare le parole. - Fa niente, anche se declami va bene lo stesso, però fai plin plin ogni tanto, cosí
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 23
bell'e sistemate. Una barbarie, la chiamava Ippolita. Magari proprio una barbarie no, però una barba lo era di certo. Quasi quasi mi veniva da darle
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 29
. Per arrivarci ci toccò scendere un'infinità di scale, in fila indiana come dicono nei romanzi d'avventure, solo che non so se sia lo stesso una fila
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 42
invece successe poi. Lo stesso vale per quell'altra volta, quando siamo andate nelle grotte. Lí anzi successe ancora meno, non abbiamo neppure cantato né
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 48
spina di quelle altre lettere che non arrivavano. Io, come ho già detto, il papà di Ippolita lo conoscevo dalla foto che teneva sullo scrittoio. Molto
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 57
Mica che lo continuassimo subito, il discorso. Anzi. Prima ci fu il pranzo: una morte civile, quel giorno. Ippolita non alzava gli occhi dal piatto
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 73
dormivo, non me ne ero accorta? Mi alzai a piedi scalzi e andai a sbirciare dalla finestra, tirando su appena lo sportelletto di una persiana. Macché sole
Paraletteratura - Ragazzi
Pagina 86