Trattati sulla pittura ve ne sono parecchi di antichi e moderni; quelli antichi, per lo più oscuri e arzigogolati, sono poco pratici; nessun pittore
Le tele che oggi si trovano presso i mercanti di colori si dividono in tre categorie: assorbenti, semiassorbenti e non assorbenti. Le tele per lo più
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’è sotto. Se con lo stesso pennello si dipinge un impasto più forte, poggiando più o meno lo si può ben distendere. I pennelli di martora sono pratici
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Il siccativo di Harlem per conto mio non lo consiglio. È chiaro sì e trasparente e non scurisce i colori, ma ha il grave difetto di prosciugare la
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così tenuta isolata dal contatto dell’aria. Il bianco d’argento è il più perfetto di tutti i bianchi e lo stesso che il bianco di Krems (Kremserweiss
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goccia di vernice Damar o mastice, poiché è specialmente l’azione dell’olio che lo fa scurire e ne rallenta il prosciugamento.
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; se non si è soddisfatti di una parte del dipinto, passandoci sopra una volta lo straccio si cancella tutto fino alla nuda tela e si può ricominciare
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via una buona parte. Ottenuta una densità giusta, cioè che il colore non sia troppo denso e, nello stesso tempo, che non si spanda, lo si può mettere
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mezzo del torlo d’uovo, la cera lo diventa per mezzo delle sostanze grasse e specialmente della potassa contenuta nel sapone da bucato. Ecco ora come
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Lo svantaggio di questa tempera, come quella a colla, è di scurire alquanto sotto l’azione della vernice.
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su parti già asciutte o semiasciutte. Finito il lavoro lo si lascia asciugare per almeno un mese. Non bisogna voltare la tela contro la parete quando
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Poi per il panno rosso e lo sfondo si procederà nello stesso modo; si osserverà bene il colore e il tono della parte più in luce, si rifarà tale tono
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Il bianco sfregato puro o diluito sopra un colore asciutto non fa mai risultare tale colore in un tono più chiaro come accadrebbe se lo stesso colore
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aspetto assai misterioso e suggestivo. Bisogna però in questo caso che la pittura sia assolutamente asciutta. Se un colore è troppo crudo lo si può
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Se un artista di genio, o per lo meno d’ingegno, riuscirà a fare, anche senza nessuna preoccupazione tecnica, un’opera di valore che si guarderà
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descrizione di un modo facile per ottenere tale pittura; anche questo, come gli altri, non lo consiglio che dopo averlo lungamente sperimentato io stesso.
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ovoidale, lo si schiaccia sulla tavolozza intingendolo nella tinta; bisogna poggiarlo perpendicolarmente alla tavolozza posata sopra uno sgabello in
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caso piglia un aspetto duro e manca di vibrazione. Se si lavora con colore diluito bisogna prima, con lo stesso diluente, bagnare la parte ove si farà
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non vive nelle nuvole, che si possono creare opere indimenticabili con mezzi scarsi quando si ha del genio o per lo meno dell’ingegno; ma quello che non
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E i famigli corrono su Gherardo, lo mettono in mezzo, lo prendono, lo trascinano via, per la strada verso il torrente.
Spossato dal violento sfogo, Gherardo si appoggia ancora al tavolo. Il Podestà lo fissa silenzioso, e ride di un riso sprezzante che lo disanima e
Gherardo ha udito, e nella sua mente una luce improvvisa ha lampeggiato, che lo trasfigura. Ancora trema, ma non più di terrore, sì di speranza.
Un uomo del popolo riesce a prendere per un braccio uno dei ragazzi, e tenta di strapparlo a quello che lo tiene. Altri corrono a lui per aiutarlo
Podestà e lo prende per un braccio. Giungono dalla Piazza voci di popolo in sommossa.
E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
. Gherardo, vedendo la sua donna in pericolo, dà uno strattone e si divincola da quelli che lo tenevano per le braccia, e strappa a uno di essi la
Piangendo e singhiozzando si dirige verso il portone che dà sulla strada. Lo apre. Vede tutto buio, fuori, e arretra. E si odono, vicine, le due voci
All'ordine del Vescovo, due dei famigli si pongono ai lati di Gherardo e lo fanno avanzare, la faccia rivolta al popolo, sino al limitare della
confessione del peccatore, si leva una voce a intonare lo spunto di una lauda sacra. E un'altra voce segue, che continua della prima il pensiero e il canto. E
testa alta, pardando lui negli occhi. Lo si vede ora respirare affannosamente e tremare. Poi egli batte col piede sulla terra, e protende il busto