parlavano uomini politici e uomini di studio da molti anni, e che lo stato di disagio e di urto fra parlamento e coscienza nazionale ha più di
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proprio campanile, rappresentavano la somma della sapienza politica di equilibrio fra l'agente delle imposte e lo sfruttamento del lavoratore, che
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con le minacce. L'elemento estremo del mezzogiorno, da Imbriani a Bovio, faceva della politica retorico-idealista; lo stesso Colaianni, che diede
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loro vantaggio, la funzione di istituti di emissione, che ne limita ancora di più la vitalità e lo sviluppo e ne burocratizza la organizzazione
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della economia moderna? Intervenga lo stato e faccia quel che può; faccia strade, faccia scuole, faccia acquedotti, porti un po' di civiltà; e poi il
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Commette un grave errore chi nega al mezzogiorno lo sforzo di superamento, limitato a modeste energie, reso difficile da condizioni asperrime, a
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lato era possibile per il passato, e molto meno sarà possibile per l'avvenire, pretendere che lo stato abbia mezzi adeguati a concorrere utilmente ed
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Lo sforzo politico deve essere, per legge naturale, pari allo sforzo economico, necessario a vincere gli ostacoli che si frappongono ad avere una
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produzione. E pure lo sviluppo del commercio dell'olio, del vino, degli agrumi, degli ortaggi e frutta fresche e in conserva, crebbe notevolmente; quale mai
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Sotto questo aspetto deve guardarsi il problema delle spese pubbliche nel mezzogiorno, che non sono semplici criteri di favori che lo stato elargisce
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afferra l'uomo e lo costringe allo sforzo per tutta la vita, lo redime e lo eleva moralmente: molte braccia vi sono e il lavoro produttivo purtroppo è
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autonomia di razza, della loro esistenza economica. Si crearono così l'impero nel loro paese, nel mare e nelle colonie. Dal 1870 al 1914 lo sforzo
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maggiore però sta altrove; non è una presa di possesso alla garibaldina, che muta il mezzogiorno e lo fa rivivere; ma nessuno di noi si augura che
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Lo sforzo di sintesi di tutto questo materiale, elaborato dalla scuola cristiano-sociale, non poteva venire che dall'esperienza viva che i partiti
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8. - Lo stato «moderno», nella sua concezione teorica, è il prodotto naturale di uno scisma spirituale operatosi nella coscienza umana, per effetto
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tradizionale dello stato, dell'autorità e della libertà; allo stesso modo che in altro campo, lo sforzo e la lotta furono tormentosi per conciliare i diritti
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Costantino Magno — si sono spostati nello spazio e nel tempo per quasi due millenni, ma non sono scomparsi, per una fondamentale ragione di lotta fra lo
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allo stato, e quindi ad elevare lo stato al di sopra delle proprie funzioni giuridiche, politiche ed economiche, a funzioni, anzi a struttura etica
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Il socialismo accetta lo stato quando diviene stato socialista, trasformandolo in una sintesi economica pel dominio della classe unica operaia
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aderirvi, temendo che ciò fosse lo stesso che dare l'adesione alla teoria liberale, che essi escludono.
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anche stato liberale. La nostra concezione statale, si rifà alla tradizione del pensiero scolastico; per noi, lo stato è l'organizzazione politica
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fondamento etico e giuridico degli istituti stessi; ma è fondata sopra i due fattori, l'etico-giuridico e lo storico, in una convergenza sintetica.
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arrivare a ristabilire un certo equilibrio. Lo stesso è a dirsi se si abusa dell'autorità; questo è un fenomeno più pernicioso, perché più ordinato
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Perciò, per noi, lo stato, in quanto società organizzata politicamente, è diverso dalla società e non si confonde col regime; non vi è quindi uno
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I liberali adeguano la società con lo stato, lo stato con il regime; quindi parlano di stato liberale come un quid assoluto, etico, giuridico
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teoriche già esposte; e per le stesse premesse combatto lo stato democratico-panteista; accetto, anzi sostengo la libertà, ne esalto il motto di
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Lo stato e la società non si identificano; ma lo stato in tanto è più perfetto in quanto rappresenta ed esprime gli elementi vari e diversi
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14. - Ci si accusa di volere, con la nostra teoria, disintegrare lo stato, svuotandolo di contenuto etico, e quindi di autorità nazionale. L'errore
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delle attività umane, garantivano lo svolgersi della civiltà del tempo. Nessuno vorrà sostenere che lo stato, come organismo collettivo, sia sorto dopo la
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in atto e l'idea è sempre realtà. Infatti in quale momento lo stato non è stato? L'assoluto non è assoluto? Il primo etico non è primo etico? Se vi è
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16. - Lo stato partecipa, è organo attivo, il primo organo sociale naturale in questo svolgersi dinamico della società umana attraverso lo spazio e
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Questi non sono schemi ideali, ma valori reali e permanenti. Quale che sia il grado di sviluppo di un nucleo sociale, la sua cultura, lo svolgimento
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partecipe è il popolo al governo pubblico, e più riconosciuti sono i valori etici, tanto più progredita è la nazione, meglio organizzato lo stato e più
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la perfettibilità umana impongono che lo sforzo per una migliore adeguazione sia perenne e costante, arrivi alle più lontane plaghe dove esistano
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popolari è contro lo stato accentratore, monopolista, burocratizzato, assoluto. Non per disintegrarlo, ma per ridurlo nei termini di equazione con la
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Una delle ragioni fondamentali degli ordinamenti statali è lo stadio della struttura e dello sviluppo economico della società. La grande industria e
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socialista, giova — è vero — a sgombrare il terreno da inutili inciampi; ma la non perfetta percezione della crisi, il timore di indebolire lo stato e forse
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Il fascismo, arrivato al potere, va abbandonando (almeno al centro) il metodo violento che lo ha reso efficiente, e cerca opportunamente consensi
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posizione politica dei partiti in confronto alla legge comune (nessuno pensa a leggi di eccezione tranne nel caso che lo stato o l'ordine siano in
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. Chi, scevro da preconcetti, leggerà questo libro, noterà lo sforzo di unire insieme sostanza e forma, valore intimo ed esterno involucro, principio
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indipendenza, nella coscienza della propria missione e nella ragione di civiltà, si identifica lo sforzo nazionale a conservare istituti tradizionali
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svalutare e a combattere qualsiasi movimento internazionale. Ora, per il fatto che lo stato non è tutta la società, non può affatto negarsi, che entro i
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autonome, è lo sviluppo di un processo storico e ideale di una certa importanza.
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ad unum,cioè nella valutazione specifica di un organismo superiore. Lo sarà in seguito e i posteri vedranno un medio evo di popolo, ove ci sia una
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governo assoluto e le monarchie; quando la rivoluzione francese sanzionò lo scisma razionalista, tolse ogni possibilità di intesa internazionale morale
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presa contro lo stato accentratore, alle manifestazioni più concrete di queste idee programmatiche nello svolgersi della lotta politica.
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posizione politica del partito popolare italiano di fronte al socialismo invadente e nei rapporti con lo stato ipertrofico e indebolito, nella doppia crisi
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valutazione di un periodo storico, né un sistematico sviluppo di un programma concreto e di riforme, come se fosse una trattazione teoretica. Ma invece dà lo
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fermò per un tratto la democrazia liberale che si piegava. Anche il fascismo era minoranza, e credo lo sia ancora oggi, ed è arrivato a dominare, sia
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Lo spirito, il criterio di attuazione, la ragione del metodo, sono diversi; ma le convergenze o le divergenze del programma popolare, sostenuto ieri
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