Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 87 in 2 pagine

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Una famiglia di topi

205191
Contessa Lara 21 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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un miglior avvenire - rispondeva la dolce signora. - Ma quanto a me, lo sai, sono stata contenta nella buona come nella cattiva fortuna. A me basta l

Moschino, lo abbiamo detto, era uno spiritello curioso, sempre in giro, sempre pronto a cambiar di luogo, con la smania dell'ignoto, con un desiderio

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come una grandinata. A un tratto, Moschino sentì accanto a sè qualcosa che lo solleticava leggermente. Si volse. Era un topo comune, d' un bigio cupo

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arnese, in paragone di sè stesso, non lo avrebbe nè anche degnato d'una risposta, se le circostanze fossero state diverse. Ma lì, in quel tristo luogo

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Ah, era proprio lui quel topolino! O Dodò, Dodò! come avevi ragione! I dentini gli battevano, non più per la gioia, ma per il freddo e per lo

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. Non e' era dubbio: egli non sognava, no; erano i bimbi che, vicini a lui, lo chiamavano. Allora Moschino si mise a correre verso di loro; le gambe

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Alcuni giorni dopo quell' eroica avventura, Moschino, fosse la paura avuta o l'umido preso o il troppo zucchero mangiato per riconfortarsi lo stomaco

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peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. - Oh

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. - Ve lo dirò domani, se state quieti: ora bisogna tornare a casa - rispose Dodò - perchè la padrona ha ordinato alla Letizia che le rifaccia il letto

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bastò un' occhiata, e capì tutto. Diè un grido; e, come un pazzo, corse a chiamar sua madre: poi giù per le scale, come le gambe lo reggevano

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.... - diceva l'uomo cercando di ammansirlo. - Là.... là.... che c' è? - Il topino pareva sempre più selvatico; intanto la femminuccia lo seguiva, ponendo il

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La Lilia ubbidì, svelta, perchè sapeva che Dodò era buono e non abusava della propria forza; ma ch'era terribile quando qualcuno lo faceva montar su

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quei pantaloni a coscia di pelle bianca serrati negli stivali neri ad alto gambale. Ciò che lo divertì più di tutto, fu la parrucca bianca con la coda

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mezzo inclinato, tra un vapor denso che lo avvolgeva tutto: una gran macchia nera sopra, che voleva dire i nuvoloni; sotto era bianco, non c' era

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, che l' aveva preso sotto la sua protezione, lo portava a tavola. Lì mangiucchiava qualcosa, massime il dolce, poi risaliva su la spalla di Rita e

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Forse pensava: - Non capisco come la Rita abbia così poca voglia d'imparare il piano, quando gli è tanto facile, ch'io lo suono senza avere imparato

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cascar lo stomaco! - Quando aveva sete, cominciava a leccar le labbra a qualcuno de' suoi padroni, per far sentire la lingua arida; o, se vedeva un

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' accostava al padrone e si levava su le zampine e lo spingeva con tutto il corpo come per digli: - Andiamo, via! - E siccome il conte, dopo pranzo, si

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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere

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lo so, mamma, - rispose gravemente Dodò. - Sicchè, ora i topi dovranno sgomberare? - domandò Moschino grattandosi un orecchio. - Speriamo di no, Dio

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mano nella scansìa per impadronirsi del topo e punirlo. Ma la contessa fu più lesta; Dodò corse da lei, che lo prese ridendo e se lo mise nel petto

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La questione meridionale (II red.)

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Sturzo, Luigi 2 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 240-244.
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coordinamento siamo stati sopraffatti dal forte della vita antica; ieri il tiranno, il re assoluto, l'aristocrazia, oggi il capitale, lo Stato, la

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terreno la questione, e se il partito cattolico lo può.

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Il legittimismo in Italia

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Sturzo, Luigi 3 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
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timidamente, s'innalza sopra al movimento detto cattolico di Napoli e l'ombra di essa lo aduggia.

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Ma in Italia una questione religiosa viva sempre, per la sua intrinseca natura tiene diviso lo Stato dalla Chiesa e lontani i cattolici dalla vita

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Credono che ne sia possibile il ritorno e lo smembramento dell'Italia?...

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La questione meridionale

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Sturzo, Luigi 6 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 234-239.
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vi facciano ostacolo, non vi ripugna con le prevenzioni della volontà; ma anche perché noi cattolici, che oggi diamo all'Italia lo spettacolo del come

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articolesse di giornali, lo spettacolo quotidiano di una turma di poveraglia, chiamata qua a testimoniare non contro un uomo, che già è stato

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, per averne delle impressioni per quanto sincere altrettanto fugaci. Noi non ci conosciamo; e lo stacco si rende tanto più reale, quanto ancora non si è

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pretesto per affermarsi sulle condizioni politiche diverse, da creare lo stacco vero, reale, di due Italie che si guardano in cagnesco; con la differenza

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democratico cristiano, ma che anzi lo tocca abbastanza; per cui son sicuro che l'interessamento per il principio nazionale si unirà quello di un

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dei normanni dopo, i popoli che può dirsi si siano resi naturali sul nostro suolo o che per lo meno abbiano determinato vivamente la potenzialità

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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 18 occorrenze

aveva udito il loro dialogo. "Con un pugno lo accoppo." "Non ammazzarlo. Ci occorre vivo per sapere dove hanno condotto Esther. M'immagino che ci sia

Quando il marchese, dopo un sonno durato forse parecchie ore, riaprì gli occhi, una mezza oscurità lo avvolgeva. Sorpreso da quel cambiamento di luce

. "Se le sabbie non lo hanno sepolto, in qualche luogo lo vedremo." "È precisamente l'assenza di quell'animale che m'inquieta," aveva risposto El

fellata dalla lunga barba bianca, la pelle color della crosta di pane, li aveva accolti con una gentilezza che stonava coi lineamenti duri e lo sguardo

. "Ho udito lo spezzarsi di un ramo. Il leone ha certo ripreso la sua marcia." "Allora prendiamo posizione," disse Esther inginocchiandosi presso il

tratto di deserto che li separava dalla Regina delle Sabbie. Deserto veramente non lo si poteva chiamare, perché quantunque il suolo fosse ancora

I duar marocchini e algerini si incontrano per lo più ai confini del deserto e sono formati esclusivamente da tende grossolane di fibre di palme nane

il padrone rimane ucciso, non lo abbandona. Anzi gli si inginocchia accanto come per invitarlo a montare in sella e non lo lascia se non dopo essersi

salto fulmineo abbrancò l'avversario, lo sollevò come se fosse una piuma, facendogli scricchiolare le costole in una stretta formidabile, e lo scagliò

deserto, senza un albero che potesse rallegrare lo sguardo, senza un pozzo ove bagnarsi le labbra arse, senza un essere vivente qualsiasi, perché se il

I Tuareg, che si preparavano già a caricare il drappello, udendo quelle parole, avevano rialzato le lance e arrestato lo slancio dei mehari, fissando

bufera sulla sua tribù. Se il marchese sapesse chi sono stati gli uccisori della missione Flatters, o lo sospettasse, io sarei il primo a subire la

stato ucciso da El-Haggar, perché se fosse caduto nelle mie mani, lo avrei fatto morire fra i più atroci tormenti." "Non occupatevi più di lui

alcunché di minaccioso. "Non soffia un alito di vento e tu annunci lo scoppio del simun!" esclamò il marchese. "Hai sognato, El-Haggar?" "Io lo vedo

avevano cominciato una interessante conversazione. "Mio caro amico," aveva detto il gentiluomo all'ebreo, "voi non mi avete ancora detto lo scopo del

attenzione riprese, con un accento che tradiva una certa inquietudine "Voi non siete un arabo." "Che cosa ve lo fa sospettare?" "Avete un accento che

digiuni a cui si sottopongono. Questi uomini sono i più fedeli apostoli dell'islamismo e godono fama di santoni, appartenendo ad una setta che ha lo scopo

ricchissimo, lo comperasse con molto oro?" "Muley-el-Hassan è troppo fanatico mussulmano per lasciarsi corrompere da un kafir. Non temere, El-Melah