voto che l'insegnamento delle prime nozioni d'agricoltura nelle scuole rurali si renda obbligatorio. E già lo sarebbe, se il Parlamento avesse discusso
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9. Il buon figliolo. Giorgino è un giovinotto così buono e giudizioso, che tutti lo lodano, e gli vogliono bene. Fin da ragazzo Giorgino mostrava
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del fieno, e li lasci poppare una volta al giorno; poi soltanto ogni due giorni, fin che li spoppi del tutto. Per i vitelli che si allevano, lo
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mai un guadagno, ma una perdita. Essi ignorano che «il primo guadagno sulle bestie si fa il dì della compra, con lo spendere bene; e il secondo si fa
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foraggi. Si ha quindi poco bestiame e, sovratutto di inverno, lo si tien magro con razioni di fieno e paglia mescolate insieme, e misurate con mano
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d'inverno al pollame. Servono ugualmente bene, alla nutrizione del bestiame, la polpa delle barbabietole, dopo estrattone lo zuccaro; il residuo delle
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6. La economia del foraggio. Chi sa il mestiere, va in fin dell'anno con profitto della borsa e degli animali. Chi non lo sa, spreca: oggi, perchè ha
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della borsa. Arricchisce chi lo tien bene; va in malora chi lo nutre male. Il proverbio ti dice che: «Contadino sollecito, non fu mai povero».
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10. Uso del sale. Il sale è ricercatissimo dal bestiame; gli fortifica lo stomaco e la fibra; favorisce la secrezione del latte; rende più saporite
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solamente due pasti, al mattino, e alla sera. D'estate ne aggiungi un altro al mezzogiorno. Ogni pasto lo dividerai in tre porzioni, somministrate
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Riassunto. Lo studio dell'alimentazione del bestiame ti fornì ammaestramenti assai utili. Ti convincesti dapprima che ad avere animali buoni, bisogna
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, perchè questa rimane ferma, e l'altra fa girare la ruota. Il fabbroferraio ha il braccio destro più muscoloso e forte, perchè lo affatica assai più
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l'attività, ci fa pronti a ripigliare le interrotte fatiche. Il riposo è dunque necessario; e lo è non meno che il nutrimento, ed il moto. L'uomo non
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carico pesantissimo. Gronda sudore da ogni parte, non si regge quasi più sulle gambe; e il carrettiere lo tempesta di botte; lo studia qua e là, nelle
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5. Un buon vaccaro vale un buon bifolco. Chi non ha amore alle bestie, non ne ha nemanco ai cristiani: lo dice il proverbio, ed è vero. Ma a trattar
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pane. Un vecchio scivolò sul ghiaccio della strada. Paolino, che lo vide cadere, corse subito, l'aiutò a rialzarsi, gli dette il braccio, e l'accompagnò
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, come l'olio, viene a galla. Ma poi, anche non si venisse a scoprire la bugia, forse che Dio non vede nel cuore? Non lo sa la coscienza? La bugia è un
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le vespe, perchè la puntura di esse fa male. Se Gaetano non si corregge di questi suoi difetti, nessuno lo vorrà più per compagno, perchè dove c'è
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ove si fuma, senza portarne con te l'odore. Il cane, se va col lupo, impara ad urlare; chi pratica lo zoppo impara a zoppicare. Dimmi con chi vai, ti
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spalle, che lo gettarono tramortito a terra. La lezione fu un po' dura; ma Nicola a menar le unghie sulla roba altrui se l'ha meritata. Capitò anche
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. È il lavoro che fa vivere il mondo: perciò Dio lo impose agli uomini come un dovere, e come una necessità. Giovani e vecchi, uomini e donne
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ruggine al ferro. L'ozio è il padre d'ogni brutto vizio: il lavoro è guida alla virtù. L'ozio avvilisce l'uomo: il lavoro lo fa stimato da tutti. Ascolta
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23. Il buon uso del tempo. Il tempo è un tesoro che non costa un soldo; ma se lo perdi, non lo puoi comprare, neppure a pagarlo un milione. Il tempo
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troppo vino bevuto, gli dolevano la testa e lo stomaco. «Pazienza, disse Matteo, oggi mi riposo, seminerò domani». Ma il domani cominciò a piovere, e la
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. Anche tu nell'inverno lavori, frequenti la scuola, e studi per farti poi un buon agricoltore, come il babbo. E lo diventerai, se impieghi bene il
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; ripopolò il bosco di piante; convertì il burrone in una folta macchia di robinie; prosciugò lo stagno, e lo ridusse a prato sanissimo. Quando Cecco pose mano
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perde un minuto; va, viene; trova qualche granello, e lo porta nel suo buco; poi ritorna sollecita al lavoro. La formica sa che, venuto l'inverno
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30. Un soldo. Un giorno lo zio, dandoti un soldo, ti raccomandò di metterlo nel salvadanaio. Tu invece l'hai speso, dicendo a te stesso: «Un soldo
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. Non si può dire lo stesso di Menico, e di Simone; essi sono in continuo fastidio e malumore; la loro casa ha l'aspetto della miseria, i figlioli
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a trattare con lui si direbbe il contrario. Se gli chiedi un servizio, te lo fa con mal garbo; se lo riceve da altri, non dice un «grazie». A chi gli
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imparato l'alfabeto, non ha da mettere bocca in tutto, e far lo sputasentenze per diritto e per rovescio. Ma poi che il contadino debba restare sempre
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nate. Guarda le rondini, allor che tornano a primavera: come fan festa al loro nido, se lo trovano intatto! L'amore al luogo natìo è un dovere, e un
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rinnega la patria, si rifiuta a servirla sotto le sue bandiere; è un traditore, e il disprezzo di tutti lo segue in capo al mondo. Per quanto sia
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galantuomo!» E Carlambrogio lo è davvero: tutto il paese lo dice un modello di bontà, e di onestà. Egli non recò mai dolore ad anima viva: fece anzi del
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nel mondo. Povero Carluccio! dal dì che è rimasto orfano, la vecchia nonna lo prese con sè, e gli vuole un gran bene; anche i vicini gli vogliono bene
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. Pensa infine che la igiene, ossia lo studio della conservazione della salute, è una virtù, e insieme un dovere impostoci da Dio.
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tu strappi ad una pianta le foglie due o tre volte di seguito nell'estate, la fai morire, perchè la privi dei suoi polmoni. Lo stesso è degli animali
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asfissiati; come è accaduto, l'anno scorso, alla povera Giovanna! Essa, nel porsi a letto, dimenticò di portar via dalla stanza lo scaldino, che era pieno di
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si sta volentieri. Ma al contrario, molte case campaguole son tuguri che fanno pietà. Per lo più un'intera famiglia vive in una, o due stanzacce
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soffocate ed umide. La cattiva disposizione del pavimento, lo sperdimento delle urine, l'abituale trascuranza della nettezza, le rendono anche più malsane
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giorni si lava il muso con lo zampino; si lecca ora qua, ora là; si liscia il pelo. Se lo arruffi, gli fai dispiacere; se lo insudici, si impermalisce
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acqua limpida e fresca. Lava gli occhi, e anche gli orecchi, per pulirli dal troppo cerume. L'acqua fa alla pelle lo stesso bene, che fa l'aria ai
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con diligenza i lavori che ti assegnano. I genitori, lo sai, si adoperano pel tuo bene; tutto quello che ti dicono, lo dicono per bene: ascolta dunque
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acqua pura, lavi gli occhi, la bocca, l'ano, ecc.; e da ultimo, con uno straccio inumidito, lisci il pelo. Non dimenticare il maiale. Tu lo vedi
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gonfiano lo stomaco, e nutriscono poco. Un cibo sostanzioso si ha nel latte, nelle uova, e più ancora nella carne. Il miglior nutrimento è dato dalla
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nutrito abbastanza: questi cibi rimpinzano lo stomaco, ma un'ora dopo il pasto ti senti vuoto, e sfinito come prima. Mangia dunque un po' meno di tali
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4. Bevi poco. Un po' di vino fa bene, specialmente agli adulti, e ai vecchi; dà vigore al corpo, rallegra il cuore, e lo spirito. Ma alla tua età se
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, o in ferro, o ghisa; ma bada che lo smalto, onde son rivestite, sia duro, liscio, e non si stacchi facilmente. Lo smalto che si mostra poco
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. In questi contraria lo svolgimento regolare del corpo, svigorisce l'intelligenza, annebbia la memoria. Guarda i ragazzi operai che, a quindici anni
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