marito s'addormenta, a tavola, dopo il pranzo. Se russa | lo | sveglia e lo manda in terrazza a spandere i panni o al |
Il letto vuoto -
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a tavola, dopo il pranzo. Se russa lo sveglia e | lo | manda in terrazza a spandere i panni o al supermercato per |
Il letto vuoto -
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vecchio obbedisce ansimante, a volte bofonchia bestemmie. | Lo | sveglia anche di notte, per ricordargli che bisogna far |
Il letto vuoto -
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so perché | lo | faccia. Forse perché così trova il suo cibo, come le |
Ritorno a Planaval -
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ma perché sempre solo su due dimensioni, senza usare | lo | spazio? |
Ritorno a Planaval -
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ha tradotto frasi senza senso. In attesa di accertamenti | lo | hanno ricoverato fra i pazzi. Ora, se non lo lasceranno |
Il letto vuoto -
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accertamenti lo hanno ricoverato fra i pazzi. Ora, se non | lo | lasceranno uscire subito, davvero farà una pazzia. |
Il letto vuoto -
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il muro è più basso. Appena | lo | ha superato, dice forte: «Sono salva!». |
Il letto vuoto -
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resto, la casa, le giornate, | lo | subisce acquietata. Dentro invece si sbaglia,verso il |
Il letto vuoto -
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che da anni paga la stessa pigione per | lo | stambugio in cui disegna e dipinge. |
Il letto vuoto -
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abitare con lui. Dice che aspetta un figlio, ancora nessuno | lo | sa. |
Il letto vuoto -
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togliete la fede che il fango non l'odia che l'astro | lo | vede; e il verme s'arresta, ripensa il cammino, le scarpe |
Penombre -
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ripensa il cammino, le scarpe degli uomini, la neve, | lo | spino... L'allegra foresta, l'aiuola s'infosca, e il verme |
Penombre -
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| Lo | spirito - dice Eckhart - è una montagna di piombo incurante |
Salva con nome -
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coperchio della scatola del ghiaccio, scomparso a maggio, | lo | ritrova in dicembre nello scomparto in alto del guardaroba, |
Il letto vuoto -
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Non trova più in cucina il detersivo appena comprato. | Lo | ricompra due volte e due volte sparisce. La donna delle |
Il letto vuoto -
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amore vero verrai qui, sul filo delle mie parole scritte. | Lo | faccio per riconoscenza e per un poco certo amore mio, |
Ritorno a Planaval -
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non paventate l'ira del Signore: non è incenso o latin che | lo | diletta, ma il profumo, ma l'estasi del core! E il mio cor, |
TAVOLOZZA -
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del core! E il mio cor, che quaggiù pensa a voi sola, se | lo | porto sui monti a respirare, miracolo! adorando al ciel se |
TAVOLOZZA -
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e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a te sola | lo | voglio narrare. Ché a brevi fiate nel tempo passato nel |
POESIE -
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e grovigli d'alghe e creature strane, Senia, a te sola | lo | voglio narrare. |
POESIE -
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va dal medico di turno, che | lo | riceve urlando e nemmeno lo ascolta. Telefona alla sorella |
Il letto vuoto -
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va dal medico di turno, che lo riceve urlando e nemmeno | lo | ascolta. Telefona alla sorella del ragazzo, che rifiuta di |
Il letto vuoto -
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sta in guardia dei giumenti, giumento è anch'esso se desìo | lo | punge di far commenti! E lo danni alle forche il capitano, |
Penombre -
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giumento è anch'esso se desìo lo punge di far commenti! E | lo | danni alle forche il capitano, se, a pergamo salito, contro |
Penombre -
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dobermann lecca mani e facce di quanti | lo | avvicinano. Il ragazzo sa che dovrà soccorrerlo se gli |
Il letto vuoto -
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andrà per le vacanze in Marocco, dove potrà starsene con | lo | stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà in Sicilia, |
Il letto vuoto -
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non funziona il cancello automatico l'uomo | lo | guarda posando una mano fugace ma ferma sul ferro. Poi se |
Ritorno a Planaval -
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già rigonfia d'amor le foglie tenere... Perché affrontar | lo | spillo e la fiala, il droghiere e l'entomologo?- |
Trasparenze -
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sabbioso: ogni gleba è montagna, ogni zolla è voragine! | Lo | striscïante di martire è imagine, è imagine di eroe: la |
Trasparenze -
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è imagine, è imagine di eroe: la scossa foglia il bagna, | lo | punge il rovo... ei va, sosta, si arrampica, scende, |
Trasparenze -
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che ombreggia il pozzo buio, profondo e tozzo. Desìo | lo | assal dell'alto... ecco già in tralice lungo il nodoso |
Trasparenze -
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più aderge e più leggiero diventa e meno zoppicante e nero. | Lo | attrae lo screzio dei molli frondami, frasche, virgulti, |
Trasparenze -
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e più leggiero diventa e meno zoppicante e nero. Lo attrae | lo | screzio dei molli frondami, frasche, virgulti, rami, |
Trasparenze -
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avvenire, tu culla dei gaudii, dei pianti e dell'ire, | lo | guarda, e inargèntati, lo guarda, e t'indora; gli innonda |
Penombre -
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gaudii, dei pianti e dell'ire, lo guarda, e inargèntati, | lo | guarda, e t'indora; gli innonda d'aurora l'astruso cammin. |
Penombre -
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forte, del santo cantar! Ma meglio, assai meglio se invece | lo | aspetta, la pace, il silenzio d'ignota casetta!. . . Sia |
Penombre -
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la bianca e spensierata luna vi infilza un raggio... viva | lo | specchio, l'incubo e il miraggio! Questi rubini della vigna |
Penombre -
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del globo celeste, in un bicchiere, sono un poema, ed io | lo | voglio bere! Non discutiamo di filosofia, ve ne scongiuro, |
Penombre -
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scongiuro, per la madre mia! Chi è là che stappa ?... Dio | lo | salvi dal Limbo e dalla Trappa! Giù come fiume per allegra |
Penombre -
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che assordi il creato! Andatemi a cercare un coadiutore; | lo | vorrei nominar mio confessore per due minuti: ho due |
Penombre -
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e il tuo sorriso è l'aura pura, fulgida, felice che me | lo | dice. |
Penombre -
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di leggerlo l'ho vissuto e il suo spazio è stato anche | lo | spaziodella mia immaginazione: mio nonno Mario Sighinolfi , |
Il letto vuoto -
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d 'armi, fra la Cittadella e la via Emilia. Ogni tanto | lo | accompagnavo, senza sapere che dalla sua mano - calda anche |
Il letto vuoto -
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quello che ogni cuore soffre e non sa - che a sé non | lo | confessa. Ed oltre il vetro della chiara stanza che le |
POESIE -
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lune, il variar dei venti e delle coste, il vario giogo sì | lo | lega e preme - il mar che non è mare s'anche è mare. |
POESIE -
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da chi l'invocò; ai piaceri egli è nemico, fugge da chi | lo | cercò. Egli ama quei che non lo invoca, egli ama quei che |
POESIE -
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egli è nemico, fugge da chi lo cercò. Egli ama quei che non | lo | invoca, egli ama quei che non lo sa; e dona la sua luce |
POESIE -
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Egli ama quei che non lo invoca, egli ama quei che non | lo | sa; e dona la sua luce fioca a chi per altra luce va. - Chi |
POESIE -
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sa; e dona la sua luce fioca a chi per altra luce va. - Chi | lo | cerca non lo trova, chi lo trova non lo sa; il suo nome |
POESIE -
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sua luce fioca a chi per altra luce va. - Chi lo cerca non | lo | trova, chi lo trova non lo sa; il suo nome mette a prova |
POESIE -
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a chi per altra luce va. - Chi lo cerca non lo trova, chi | lo | trova non lo sa; il suo nome mette a prova questa fiacca |
POESIE -
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luce va. - Chi lo cerca non lo trova, chi lo trova non | lo | sa; il suo nome mette a prova questa fiacca umanità. - è il |
POESIE -
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- è il piacere l'Iddio pudico ch'ama quello che non | lo | sa: se lo cerchi se' già mendico, t'ha già vinto |
POESIE -
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è il piacere l'Iddio pudico ch'ama quello che non lo sa: se | lo | cerchi se' già mendico, t'ha già vinto l'oscurità. - Per |
POESIE -
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insonni, innanzi agli occhi dove anche io miri, sempre ho | lo | slancio della tua persona come il vento la trae della |
POESIE -
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strada arida e sola che percorro oscura e alla diafana luce | lo | rivolgo dell'imagine tua cara e lontana, invano cerco a me |
POESIE -
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inerte. Perciò se freddo e ruvido io ti sembri, ma tu | lo | sai: è per vieppiù andare, è per nutrir più vivida la |
POESIE -
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lui, morirà di cancro sei mesi dopo, una sera di gennaio. | Lo | sposo è distratto, sudato. Il fratello della sposa va per |
Il letto vuoto -
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e la carta s'arrossa sempre a passioni nove. Giorno verrà: | lo | so che questo sangue ardente a un tratto mancherà, che la |
Poesie - La morte di Tantalo -
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il padre; ma le materne lagrime non prevedeva Iddio? Oh | lo | spietato oblìo che domina nel cielo! Nel cielo ?...Arpìa, |
Penombre -
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Ci può la madre udire: la fede ell'ha, diciamole che | lo | vedrà redire pura animuccia, silfide color di paradiso, a |
Penombre -
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bimbo, se tu se' un angelo scendi alla madre accanto e | lo | spirito affranto come una spiga invola. |
Penombre -
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segatura coperto per metà, e all'uscita da scuola nemmeno | lo | sguardano i bambini, mentre a una piccolissima che |
Come non piangenti -
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vuoto un'allegria sempre riaffiorante, la corda che lega, | lo | spiraglio nel pozzo. Il bisogno di definirlo, quel vuoto, |
Il letto vuoto -
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nella negazione affermarsi. E i nomi: il leccio, la nuvola, | lo | storno, il motore che ronfa, il grido oltre il muro. |
Il letto vuoto -
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la confondono eppure la ua attenzione si è moltiplicata, | lo | sguardo si è fatto prensile, cpace di rischiare il |
Dal balcone del corpo -
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dei più per i viaggi spaziali. Dopo i grandi entusiasmi per | lo | sbarco sulla luna, sono in pochissimi a interessarsi alle |
Il letto vuoto -
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? * Che tu a noi non pensavi e che verresti tardi. * * Per | lo | ciel! mio fanciullo, perché così mi guardi ? E quel mostro |
Trasparenze -
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quando tu bussasti. * * Né tu ardisti affrontarlo, e non | lo | interrogasti? * Temea che, s'ei parlava, nostra madre |
Trasparenze -
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un fantasma non era. * Pur la madre nol vide... * * Essa | lo | avea nel core! Fratel, quando udrai dire questa parola : " |
Trasparenze -
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a quel mostro!... dimmi, non avea sulla faccia il pallore, | lo | scherno, l'inganno e la minaccia? * Era un mostro ti |
Trasparenze -
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il prossimo assalto? Gli altri, una moltitudine, in tanti | lo | abitano, a loro volta testimoni, residui di una storia |
Il letto vuoto -
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che la chitarra appesa mandi una nuova luce, e che | lo | specchio rifletta se stesso in un ombra chiara, e che |
Ritorno a Planaval -
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si era offerto di ospitarlo per qualche giorno. Quel tale | lo | ha lasciato sulla porta d'ingresso, sostenendo di non |
Il letto vuoto -
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questo mi piace. Per due volte è caduta la pianta che amo. | lo | però mi sono rifiutato di portarla dentro. Ho preferito |
Ritorno a Planaval -
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in piedi. Mi hanno detto che il vento rinforza le piante. | lo | come un padre in lotta con se stesso mi apposto dietro il |
Ritorno a Planaval -
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l'alito della morte. O mia ricchezza unica, o bimbo mio, | lo | sai tu chi son io? Sono il povero armadio e sono il tarlo, |
Trasparenze -
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e all'altare ricercherò di quando ero io pur bimbo | lo | sgomento e la gioia. Mi inchinerò dei serafini al nimbo |
Trasparenze -
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te vo' comperar domani un famoso gingillo? Non so se oggi | lo | vidi, o un altro giorno: rappresenta un pastore che |
Trasparenze -
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vi sta un ricco che mai messa non sente, e il curato | lo | danna senza fallo! - |
TAVOLOZZA -
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amare, stanotte io feci un sogno fortunato ... e al dottore | lo | voglio raccontare; un bel sogno ... era un giovane soldato, |
TAVOLOZZA -
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costui Cristo al diavolo non manda É paura d'entrambi che | lo | invade. Uscir? ... di fango sono un mar le strade, e le mie |
TAVOLOZZA -
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che pecca assai nella sinistra parte; sono inezie, | lo | so, ma piano piano si sdrucciola nel falso e nel balzano! |
TAVOLOZZA -
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crepuscolo a strisce, attraverso le persiane della camera. | Lo | stesso azzurro con le macchie scure delle piante sotto di |
Ritorno a Planaval -
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di pascoli lieti e voi lidi cospersi di faci, non sapete | lo | scopo sublime di cui Dio v'affidò la magia, quando disse |
TAVOLOZZA -
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... di lassù qui mi canta le lodi della luna e del mar | lo | splendore; e qui, meco, sull'umile prora, qui sta Iddio, |
TAVOLOZZA -
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tu sei mia! Io sospirava : amo, confido e credo ; il futuro | lo | sento, il Dio lo vedo!... O puri affetti, o rime pensierose |
Penombre -
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: amo, confido e credo ; il futuro lo sento, il Dio | lo | vedo!... O puri affetti, o rime pensierose di farfallucce, |
Penombre -
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coi fiori, coi versi e gli amori! Oblìa gli amici che han | lo | scherno in viso; non è un mar di amicizia il mio sorriso? |
Penombre -
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che fa, lassù a Milano? - Al prossimo di buona volontà | lo | vendo come l'ostriche e il merlano. - La gente crolla il |
TAVOLOZZA -
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disperato e lontano e doloroso - gli passi accanto e non | lo | senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con |
POESIE -
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gelosia crudele non pur di questo giovane e di quello cui | lo | sguardo concedi o la parola, ma d'ogni cosa che ti sia |
POESIE -
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son io di splendidi cieli e fronzute piante; mi annoia | lo | spettacolo di una beltà costante; venga il dicembre, ed |
Penombre -
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tornano le memorie del luglio e dell'aprile, a colorir | lo | stile del pallido pittor. E accosciata in un angolo al muro |
Penombre -
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vecchio come una quercia, e affranto come un sibarita. E | lo | sa Iddio se la mia perla fina, questa infelice giovinezza |
Penombre -
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mia, profanò la sua luce adamantina per bieca via! | Lo | sa Iddio se ho vegliato al mio gioiello, se mai vil senso |
Penombre -
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sull'agonia dell'universa luce alle parvenze del mister | lo | impalma, e a un altar malinconico lo adduce. Raccogliti, |
Trasparenze -
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parvenze del mister lo impalma, e a un altar malinconico | lo | adduce. Raccogliti, cor mio, povero core! Raccogliti, e |
Trasparenze -
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