Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 16 occorrenze

TAVOLOZZA

non mi vedete alla chiesetta, non paventate l'ira del Signore: non è incenso o latin che lo diletta, ma il profumo, ma l'estasi del core! E il mio cor

TAVOLOZZA

: vi sta un ricco che mai messa non sente, e il curato lo danna senza fallo! -

TAVOLOZZA

mi risana? Oh non più, madre, medicine amare, stanotte io feci un sogno fortunato ... e al dottore lo voglio raccontare; un bel sogno ... era un

TAVOLOZZA

Pensate a un uom, prigione alla locanda, con una pioggia che a torrenti cade! Se costui Cristo al diavolo non manda É paura d'entrambi che lo invade

TAVOLOZZA

c'è quel dito, ahimè! del cardinale, che pecca assai nella sinistra parte; sono inezie, lo so, ma piano piano si sdrucciola nel falso e nel balzano

TAVOLOZZA

occhieggianti le vele fugaci, o dirupi di pascoli lieti e voi lidi cospersi di faci, non sapete lo scopo sublime di cui Dio v'affidò la magia, quando disse alle

TAVOLOZZA

battello. - Il tuo, no, il mio che azzurri ha remi e sponda. - Ma del quadro che fa, lassù a Milano? - Al prossimo di buona volontà lo vendo come

TAVOLOZZA

certo fiorivano i pranzi al tuo tetto; oh dimmi lo stomaco ti fece difetto? Odor di tue cucine dopo le pingui caccie! ... Dimmi, quanti rnorirono sotto

TAVOLOZZA

Dante, di Virgilio cercando l'avel, ben trovava uno sempre il sembiante dei fratelli, e il sorriso del ciel! Sol cambiava divisa lo sgherro che spiava il

TAVOLOZZA

dell'oceàno ... ma non mi tocchi l'anima quando, dimessa e stanca, seguiti il sole in camiciuola bianca! O vergine d'amore, se tua beltà lo vince, non

TAVOLOZZA

nostra lepida qui poesia s'infiora: lungo lo sporco lastrico seguitemi cantando, il campo è nostro e in bando è l'alta società! Tornano a coppie i poveri

TAVOLOZZA

belle, e le sorelle, e la mamma, e la nonna, già da un anno sdrusciscono una gonna: Nina, se m'ami, non cercar denaro, son povero, lo sai, non sono

TAVOLOZZA

pesca che naufraga piangendo fra i marosi, o lo stridor con cui la tigre adesca l'arabo in caccia fra i palmeti ombrosi? Volete il canto che intuonò

TAVOLOZZA

cuocere lo stanno! Mostrami a nudo sotto i rai tepenti le vedove languenti, poveri fior che inaffiano l'infranto stel, che rinasce coll'umor del pianto

TAVOLOZZA

ignobile, dell'arte innamorato, perché, campione inutile, lascerò lo steccato? Della prima battaglia è il giorno! io mi ci affido ... ma i versi miei

TAVOLOZZA

Vengono al mar quando la luna accende per gli spazi tranquilli il mesto vel; vengono al mar quando la nebbia stende le bianche braccia e lo congiunge

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