Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: li

Numero di risultati: 58 in 2 pagine

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Una famiglia di topi

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Contessa Lara 24 occorrenze
  • 1903
  • R. Bemporad &Figlio
  • Firenze
  • paraletteratura-ragazzi
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, non si moveva; di modo che la contessa ripeteva a' suoi ragazzi, i quali ridevano come matti, che quello aveva l' intelligenza d' un topo

d'ingresso ad aspettare l' arrivo dei topi. La mamma li aveva raggiunti. Qualche istante dopo, guidato da Letizia, spuntò dalle scale l' individuo col

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intendeva, Dio liberi! abbandonare per sempre li luogo della sua nascita, nè i suoi cari parenti; ma un po' di svago voleva pure goderselo. Con tutti

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' autunno, era piuttosto fresco. A momenti, de' nuvoloni neri si accavallavano oscurando il cielo; a momenti il sole li traforava, scintillando come

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filo d' erba che cresceva vicino. Oibò! com' era scipita! Non somigliava davvero a quella bella cicorietta aromatica, che la Letizia aveva ordine

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arnese, in paragone di sè stesso, non lo avrebbe nè anche degnato d'una risposta, se le circostanze fossero state diverse. Ma , in quel tristo luogo

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. Ormai aveva corso tanto, che non udiva più que' gridi disperati, ma li aveva sempre nel cuore, nel cuore che gli tremava. Stremato di forze, s'abbandonò

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peggio era che il pelo non gli sarebbe cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. - Oh

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- E sai come Dodò fa la sentinella col fucile! - Davvero? - - Guarda! - Dodò, serio, grave, afferrava la sua piccola arma di legno, e restava

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stava ferma dinanzi a que' piattelli, dove ogni poco Vittorio ammucchiava frutti, chicche, ogni sorta di ghiottonerie, sperando d' invogliar di

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. Facendosi strada tra la gente raccolta, raccattò, tremando, la sua topina, e la riportò in casa. Un filo di sangue colava di tra' dentini ambrati della

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chiamavano i topini a colazione o a desinare; anche se li chia- mavano per metterli a dormire, la sera. - O dove può cacciarsi quella spensierata della Lilia

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' era fatta pallida la punta del naso; la Lilia tremava per paura che suo fratello non assalisse quell' altro con tanti morsi, da lasciarlo mezzo

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- ciotta dalla gabbia, e li consegnò a' suoi novi padroncini. Chi sa di quei cuori di bimbi e di quei cuori di topi quali battevano più forte in quel

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- propose la contessa. - Voi, bimbi, li conoscete i gusti dei topini. -

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. Finalmente si arrivò alla felice serata del Natale. I saloni de' Sernici eran tutti splendidamente illuminati; gruppi di piante fiorite li decoravano

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i pezzi di tela fina che i padroncini mettevan loro dentro a mo' di materasse. E dentro schiacciavano dei sonni di ore e ore, mentre Rita e

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come cagnolini da una stanza al- l' altra, a prendere il cibo dalla bocca, come due piccioni, e altri simili garbi. Con gli antichi esercizi non li

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domandò alla padrona: - Perdoni, signora contessa: li ha presi lei i tovaglioli per il caffè e latte? - Io, no, - rispose la signora. E soggiunse: - O che

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poppare; e s' addormentavano assieme l' uno su l' altro come un mucchiettino di carne. Ogni poco, quando eran liberi, i loro padroncini li andavano a

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tutto la mezz' ombra di quella libreria, che gli dava modo di dormire in pace; poi stava tra un profumo vago di pelli e in mezzo al molle contatto

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, che l' aveva preso sotto la sua protezione, lo portava a tavola. mangiucchiava qualcosa, massime il dolce, poi risaliva su la spalla di Rita e

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mattine, dopo aver preso il caffè con gli altri, Dodò, a furia di cenni, si faceva metter per terra, e correva nello studio del conte. s' arrampicava

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i creditori del conte da' modi sgarbati con cui entravano in casa; e bisogna dire che, non ostante la sua grande pazienza, proprio non li poteva

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Il congresso dell'Associazione universitaria cattolica trentina - Relazione del presidente

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Alcide de Gasperi 2 occorrenze

finanziario fatto nel I Congresso cattolico, ci dice che molti dei nostri amici non aspettavano che il nostro appello. Li ringraziamo vivamente. Vedano

come fossero leccornie. Simile avviene nel deserto anticattolico che li circonda, e se considerate che accade spesso anche a persone vecchie ed

Il legittimismo in Italia

401483
Sturzo, Luigi 1 occorrenze
  • 1903
  • Scritti inediti, vol. i. 1890-1924, a cura di Francesco Piva, pref. di Gabriele De Rosa, Roma, Cinque Lune-Ist. Luigi Sturzo, 1974, pp. 245-249.
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I PREDONI DEL SAHARA

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Salgari, Emilio 23 occorrenze

dalle palle di Ben, di Esther e di El-Melah. "Cessate il fuoco!" comandò il marchese. "Se tornano dopo questa seconda lezione, li uccideremo tutti

urla, che pare non abbiano più nulla di umano, li annuncia. Hanno già lasciata la moschea e stanno per cominciare la loro corsa sanguinosa attraverso le

fellata dalla lunga barba bianca, la pelle color della crosta di pane, li aveva accolti con una gentilezza che stonava coi lineamenti duri e lo sguardo

attraversare la seconda metà del deserto e di giungere a Tombuctu, l'opulenta Regina delle Sabbie. Una marcia di sette giorni li condusse, senza

, sapremo chi è." Quando giunsero ai cavalli, lo caricarono sull'animale più docile e s'affrettarono a giungere al campo, dove Esther e Rocco li

e li trucidarono barbaramente a colpi di pugnale." "E nemmeno quei disgraziati furono vendicati?" "I loro assassini scomparvero nell'immensità del

d'aspetto poco rassicurante. Il marchese, Ben ed Esther, che non erano riusciti a chiudere occhio, li ricevettero nella saletta pianterrena che metteva sul

deserto?" "I trafficanti." "I Tuareg non li inquietano?" "No, però li trattano come una razza inferiore ed i matrimoni colle loro figlie sono

sapendo resistere, pose la tenda su un cammello, vi collocò la madre coi due fanciulli e li mandò innanzi, dicendo che li avrebbe presto raggiunti con Afza

, onde accertarsi che i Tuareg non li avevano seguiti, tenendosi nascosti dietro alle dune. "Pare che abbiano rinunciato ad inseguirci," disse il

timori?" Il marchese li trasse lontani dalla tenda del sahariano e li mise al corrente di quanto aveva appreso. "Il traditore è morto!" esclamò Rocco. "La

gigantesco ostacolo. Già avevano percorso quasi tutti la distanza che li separava dal secondo rifugio, quando un grido di stupore sfuggì al moro. "Là! Là

stavano distesi al suolo, pure ammantellati, altri quattro Tuareg, con a fianco certe lance dalle lame dentellate e molto lunghe. "Li hai finalmente

rapida visita agli otri, tutti furono convinti che il moro non aveva affatto esagerato il tremendo pericolo che li minacciava. L'acqua si era evaporata

udire una sola parola, data la distanza che li separava dal gruppo dei Tuareg. "La pace è conclusa, signore," disse il sahariano, con voce lieta. "Ho

polvere che li avvolgeva tutti. Il marchese, che era l'ultimo, si voltava di frequente per vedere se i cavalieri che erano usciti dalla porta

. Questi negri valgono ben poco e li arresteremo subito." L'incendio della foresta si era propagato con rapidità incredibile. I cespugli si torcevano e

pare che la pentola del caffè sia piena. Perché non offriamo a quei messeri un buon sorso di Moka?" "Una fontana, signor marchese." "Li peleremo vivi

onde li cacciasse in mare. "Nel 1750 invece comparvero nella Transilvania e così numerose che si dovette mandare un corpo di millecinquecento soldati per

l'allarme per attirare su di noi l'attenzione di tutti i rivieraschi. Non udite i tamburi battere?" "Li odo perfettamente." "Anche a Koromeh odo rullare i

stavano accendendo le pipe recate da un servo, quando furono avvertiti che la carovana era stata formata e che li attendeva ad un chilometro dalla

Sartena, tornando ad impallidire. "Non li abbiamo veduti, signore." "Che siano stati sepolti dalle sabbie?" "Non erano con voi?" "Sì, ma poi non li ho

corsa. "Si sono fermati," disse il marchese, dopo aver percorso tutto d'un fiato tre o quattro viuzze. "Non li odo più. Dove andiamo?" "Alla casa di