Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: li

Numero di risultati: 123 in 3 pagine

  • Pagina 1 di 3

Sull'Oceano

171030
De Amicis, Edmondo 9 occorrenze
  • 1890
  • Fratelli Treves, Editori
  • Milano
  • Paraletteratura - Divulgazione
  • UNICT
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'l me senta mi! - A l'è n'onta! - E già, nel serra serra qualche bambino piangeva, ed eran per menar le unghie....

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tenevano al corrente dei progressi dell'arte del salvataggio. Ottanta su cento dei naufraghi, diceva, s'annegano, crepano, per colpa di chi li imbarca

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sghignazzanti; di modo che di a poco non fu più che un solo accesso clamoroso di grassa ilarità pornografica che scosse tutte le pance e squarciò

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per sfilare davanti all'impiegato uraguayo che li doveva numerare, e al medico, che avrebbe fatto in disparte le facce sospette. Dal castello centrale

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nell'ossa, sull'acqua melmosa che li avvelena per campare di polenta, di pan muffito e di lardo rancido. C'erano anche di quei contadini del Pavese che, per

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il cassero di poppa; al quale avevan dato il nome di piazzetta perchè, aprendosi le porte del salone, della sala da fumare e della dispensa, vi si

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chi è quello ? Sa chi è quella signora? - Ma io non potei dargli retta subito, perchè un altro personaggio attirò la mia attenzione: il tipo di una

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salute, non possono nè discorrere, nè leggere, né pensare, e s'annoiano in un modo inimmaginabile, d'una noia che Ii sgomenta, li tortura, li uccide

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Plata, dove li aspettavano i parenti e il clima del loro paese, erano stati gittati sulla costa del Brasile, dove li avevan decimati il clima torrido e la

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Saggi di critica d'arte

261995
Cantalamessa, Giulio 5 occorrenze
  • 1890
  • Zanichelli
  • Bologna
  • critica d'arte
  • UNIFI
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vedendoli lontani, li giudicano stremati di forze; era ingiusto di quella ingiustizia che quasi fatalmente convien che abbiano quei grandi a cui la natura

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, li tocca di volo, come chi si affretta ad uscir da un terreno tutto sterpi e rovi e cardi e ortiche, bramoso di tornar ai giardini ove gode

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ne ingelosì: e quando udiva suo cugino dar precetti a Guido, lo rampognava, ammonendolo che presto quel giovane li avrebbe fatti sospirar tutti.

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indeterminatezza che simula per noi un’alta idealità, Guido li escludeva per proposito. Ma certo più utili, benchè la storia non ce ne avverta, gli furono

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, grattata la tinta che li aveva occultati, ma è sempre discernibile la traccia della tentata cancellatura, e ciò è bene che sia, perchè sono molto

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Il vero re dei cucinieri

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Belloni, Georges 33 occorrenze

; perchè la pioggia, qualora l'evaporazione dell'umidità non avesse luogo subito dopo, li farebbe ammuffire.

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questo liquido è quello che li conserva.

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versatevi i funghi con una presa di sale, fateli saltare per 5 minuti su d'un fuoco dolce, poi li ammollerete con un litro d'aceto bianco, mezzo

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litri d'acqua con 2 etti di sale, lasciate raffreddare, poi coprite i funghi, versandovi sopra mezzo quinto d'olio perchè li preservi dalla comunicazione

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, le boghe, gli sgombri e le sardine. Di qualunque specie siano però i pesci che avrete prescelti a quest'uso, li farete prima friggere in padella con

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sugo, li farete cuocere prima nell’acqua, gettandoveli a pochi per volta quando questa è in piena ebollizione; indi ne li ritirerete con una mestola

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la schiumarola, e poneteli su d'un lino, levando loro la pellicola che li copre e ponendoli su d'un piatto resistente al fuoco.

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nell'acqua con giusta dose di sale, li friggerete in padella con olio abbondante, facendo prender loro un bel colore dorato.

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, immergeteli in uovo sbattuto e friggeteli in padella con olio abbondante. Li servirete caldi, croccanti, contornati di prezzemolo fresco.

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tritato, ed avvoltili poi in pan grattato, li farete friggere in padella con burro.

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sbattuto e poi nel pane dandole una forma rotonda; i granelli di torso di montone, spogliati della borsa e pelle che li coprono, tagliateli, a fette

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che questo sia in quantità tale che essi vi sornuotino senza toccare il fondo della padella. Quando poi avranno preso un bel colore dorato, li

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Pure i polpi li pulirete come i tòtani e come quelli li infarinerete e li friggerete.

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bollente con sale; lo farete sgocciolare, lo taglierete a pezzi e questi, dopo averli immersi nella solita pastina, li farete friggere.

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pezzi; se di quaglie o beccacelle, li dividerete in due; delle coscie ne farete 2 pezzi pel fagiano ed 1 per le pernici o beccacce. Il dorso e il collo

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Li preparerete e li farete cuocere in tutto come i beccafichi sopra descritti.

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, rivoltandoli diligentemente nelle loro .cassette quando siano cotti da una parte. Li servirete poi in un piatto entro la stessa loro carta, sia così

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Ritirate i carciofi dall’acqua dove li avete messi; fateli sgocciolare, asciugandoli con una salvietta; accomodateli sul fondo d'una tegghia nella

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, facendoli cadere nella padella; mano mano che lo strutto si scalderà si gonfieranno, con la paletta forata li rivolgerete sino a che hanno preso un bel

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per 20 minuti e dopo che li avrete ritirati dal fuoco unitevi del parmigiano grattugiato in abbondanza, mescolando bene il composto, che lascerete

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bel colore, levateli e vuotateli come si disse del vol -au- vent. Se avessero a servire per dolce, allora li polverizzerete con dello zuccaro passato

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lievitare e pennellandoli come le ciambelle solo che li farete cuocere a forno moderato.

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. Tolti da questa li metterete in una scattola che si conserveranno per molto tempo.

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operazione col cornetto sulla lastra burrata ed infarinata, come si disse dei biscottini secchi, solo che li farete cuocere a calor lento, tenendo chiuso il

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circa, facendoli cadere nella padella; di mano in mano che lo strutto si riscalderà, essi si gonfieranno, colla paletta forata li rivolgerete finchè

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un tovagliolo sulla superfìcie acciò si unisca la pasta, poscia col ruotellino intagliato o col coppapasta fatene tanti pezzetti, che li friggerete

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poi su un piatto con tovagliolo, polverizzateli di zuccaro finissimo, ovvero li farete cuocere in una tegghia con 150 grammi circa di burro; coloriti

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freschi li adopererete crudi. Preparerete la gelatina poi, come sopra, con qualche liquore, e fredda, versatene una cucchiaiata nello stampo, ftamezzo il

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, allora li porrete prima in un recipiente con abbondante acqua fresca per 2 ore circa, dopo li metterete asciutte in un vaso, versandovi sopra 2

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, cambiandogliela di tratto in tratto, poi fateli cuocere in 4 litri d'acqua con 10 gramma d allume di rocca; quando cederanno al tatto li metterete nell'acqua fresca

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po’ di burro crudo la sorbettiera, acciò non vi penetri l'acqua salata; i piccoli, invece, dopo averli ben chiusi, li involgerete in pezzi di carta

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o li porrete nelle piccole cassettine di carta stratagliata. Si potrebbe aggiungere alla composizione del cedro confetto, dei pistacchi o mandorle

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pastiglia, indi rivolgendo le due estremità della carta dell'istesso colore della pastiglia, in modo che abbia ad esser involta perfettamente. — Se poi li

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XVII Legislatura – Tornata del 17 dicembre 1890

548446
Biancheri 3 occorrenze
  • 1890
  • politica - sedute parlamentari del Regno d'Italia
  • UNITUSCIA
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Gli onorevoli Arcoleo e Dini avendo raccolto il maggior numero di voti, li proclamo con l'onorevole Bovio eletto ieri, membri delle Commissione di

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Stato due sovrani; e ve li costituisce non in virtù della sovranità nazionale, perchè uno di questi sovrani non ha avuto nessun voto di popolo e non

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mostrate alcun interessamento! Se si fosse determinato chiaramente quali sono i provvedimenti che il Governo intende proporre, acciocchè noi li avessimo

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