anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa
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Tutte le mattine la tromba suonava e svegliava i soldati del Re. Il Re si chiamava Alcibiade I, e aveva, naturalmente, il manto rosso col bordo di
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stupida mai piú. Sei tanto brava, Bellissima mia! — E le due si abbracciarono. Era proprio una scena commovente. — E ora, quel povero mercante
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p. 5 Una lettera dell'autrice 7 Le straordinarie avventure di Caterina 11 Capitolo primo 18 Capitolo secondo 25 Capitolo terzo 35 Capitolo quarto 41
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Sebbene la casa di Caterí sembri, a vederla, una casa come tutte le altre, io vi debbo raccontare la sua storia perché, fra centomila che ne so, è
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a un bellissimo mattino d'estate, con tanto sole che le ali delle rondini in cielo parevano rosse. Certamente questo sogno speciale fu mandato come
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le braccia come per dire all'omino: — Sono uno straccio, sí, sí. Mettetemi nel sacco e lasciate a Caterinuccia un soldo per la cena —. L'ornino capi
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tristezza vedere la faccia delusa di Tit, tanto che Caterí disse per consolarlo: — Non importa, Tit, — ma egli si morse le labbra perché soffriva, e si mosse
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vicino per partecipare alla conversazione, — Bandiera vecchia, onor di Capitano! — Che c'entrano qui le bandiere e i Capitani ? — chiese la rondine
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, trionfante. Tutti lo guardarono con ammirazione; Tit si prese il viso fra le mani e incominciò a pensare. Doveva ricordare tutta la sua vita, molte, molte
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Era la festa della Signora del Pineto. Ella aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per le spalle e i
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, — ed è buona, tanto buona che meraviglia. Non parla mai e lavora sempre ed ogni volta che le do un soldo d'oro, lo mette da parte nella sua sacca. — Oh
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Pineto fu pregata di cantare. Ella batté tre volte le mani perché tutti tacessero e cantò:
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Caterina era molto confusa mentre saliva la scala d'oro del castello, anche perché due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che le si era
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Lo seguivano due dei suoi amici piú fidi, che portavano gli occhiali e le barbe finte per rendere piú terribile il loro aspetto. Essi tenevano il
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d'argento, con la treccia che le tremava a causa della sua grande disperazione, Caterí fece il primo passo per tornare indietro. Il vecchio si accostò alla
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Caterinuccia; per mostrare come, si distese a terra, e allora Tit, al pensiero di una simile scomodità, le dichiarò eterna riconoscenza. E per non
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Felice che era bello e alto e tutto vestito di ferro, ma non conoscevo la Principessa delle Querce. La notte del matrimonio erano venute tutte le
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la Principessa ed io ci prendemmo per mano e andammo insieme attraverso la macchia fino al Bosco. Lucertole, scoiattoli, le rondini e le cingallegre
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potesse essere una specie di madre per me, — disse il povero Tit. Caterí congiunse le mani e avrebbe voluto dire: « Sarò io tua madre », ma al solito, non
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i piú ricchi possessi in quel palazzo. Pippo, per esempio, quello che ancora non sa soffiarsi bene il naso, e che ha l'incarico di lucidare le scarpe
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il pranzo e si ripulí bene le mani con uno strofinaccio, prima di andare incontro a Tit e a Caterí. — Sono contenta che la brava Grigia abbia trovato
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La Regina delle Fate le disse: — Sai che hai trovato marito? — e le diede una leggera spinta. Ed ella disse: — Sí. Allora Caterinuccia esclamò: — Oh
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— Evviva! Evviva! — gridò Tit. — Pensate, — continuò Rosetta, — ho conosciuto una signora che ha diciotto bambini; tutti i giorni si rompono le calze
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in testa. Il suo fazzoletto era grandissimo affinché vi potessero entrare tutte le sue lagrime. Rosetta fece subito un inchino e la Principessa rispose
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soffio di vento che gli fece sventolare i capelli, e Caterina non gli aveva mai visto negli occhi due luci cosí gloriose. Caterina stese le braccia
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Caterina, le disse cortesemente: — Ti mandelò un alioplano. — Addio, addio, Tit, — gridarono. Caterí stava seduta sulla casa di legno della gallina che
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per il monte. Il canino veniva dietro scodinzolando, senza piú mettere i piedi dentro le pozzanghere. Giú, al piano, c'erano i tre autocarri, con tutte
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! Uh! — e si asciugava le lagrime con un bel fazzoletto a quadri; era un regalo della sua fidanzata Caterina, la quale poi sposò uno che cuoceva le
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dire così bene: — Ombrellaio, donne! Chi ha ombrellini e ombrellacci da accomodare? Forse passeranno sotto le vostre finestre, amici, se non hanno
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Per la strada suonava con la tromba l'inno del Re, e tutte le ragazze si affacciavano; ma alcune avevano il naso troppo lungo, altre i piedi troppo
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Elsa Morante Le straordinarie avventure di Caterina Disegni in nero e a colori dell'autrice Einaudi
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Pagina Frontespizio
. Così ha detto. È strano, scrivere. Le gioie e le tristezze le penso in arabo e le scrivo in italiano. Ma vengono fuori lo stesso, è questo che conta.
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Maristella Nasochíuso è la mia amica e compagna di classe preferita. Ha i capelli biondi e lunghi e la pelle bianca come una nuvola. Le piace
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Maristella ride sempre. Ama la frutta, i fiori, le stelle e le nuvole. La sera va sul balcone e guarda il cielo. Quella volta che sono andato a casa
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cucina, ma non per mangiare: si siede sul pavimento e si mette a picchiare con entrambe le mani su tutte le pentole, i bricchi, i mestoli e tutto
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Sul campetto di calcio di via Monte S. Gabriele si suona bene. Qui non c'è nessuno che si lamenti, nessuno che dorma, nessuno che senta. Le case sono
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piange mai. L'aiuto a rialzarsi e torniamo verso casa sua a piedi, tenendo le bici per il manubrio. La signora Nasochiuso ci vede arrivare da lontano
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Pago il mio cuscus, sistemo il mio carrello e recupero i miei due euro... Ricomincio a lavorare. Accompagno le signore profumate alla macchina, le
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Oggi avevamo verifica di italiano. Prima la maestra ha spiegato l'importanza delle virgole, a che servono e quando si usano. Ci ha spiegato che le
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passato in bici sotto casa di Maristella e ho visto la luce accesa. Ho sentito l'aria fresca sul viso e gli insetti sfiorarmi le gambe (avevo messo i
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È ora di alzarsi. Mi lavo e mi vesto. Ogni mattina trovo le scarpe pulite, le camicie lavate e stirate, appoggiate sullo schienale di una sedia
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carrello, così recupero la moneta da due euro. Le prime volte mi vergognavo un po, adesso sono il più veloce di tutti. Alcuni sono contenti di
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faceva le domande e la telecamera lo riprendeva, passò di lì un gruppo di scolari. Il più alto di loro, attirato dalla televisione e per fare lo
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Vicino casa nostra abita una signora magra con gli occhiali, la signora Nasochiuso. È così magra che le zanzare la mancano. I cattivi odori la fanno
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nome. Non dà dei nomi di persona, tanto le parole arabe per i poliziotti italiani sono tutte uguali. Loro pensano che gli arabi si chiamino tutti
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una caraffa da far tintinnare. Aziz apprezza molto queste piccole sorprese e percuote scrupolosamente, sorridendo, tutto quello che gli passa per le
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a casa. Sono piccole le case degli italiani. Sono posate le une sulle altre. Il papà prepara il tè verde, profumato e aspro. Lo assaggia per primo e
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Saliamo le scale di corsa. Nerone si ferma giusto un attimo a fare la pipì alla base dell'albero di natale del pianerottolo, mentre noi suoniamo il
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padre » 30 Le virgole » 34 Aziz » 36 Pentole » 38 Il tamburo » 40 La musica del cuore » 42 Le città » 44 Il ritorno » 46 Aiuta » 48 Regali » 50 Sul
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