Ma le perle, amici miei!... Le perle!
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Le perle sono infatti dei calcoli!
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E dir chiare le cose!...
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Passatemi le ostriche, allora!...
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Non pensate mai all'al di là mangiando le ostriche?
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E le parole dicono così:
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Le signorine, evidentemente, non sono della vostra opinione...
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(Lentamente, dignitosamente, le tre donne si avviano, ed escono)
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(e come il singhiozzo le spezza la parola, scivola a sedere, la testa fra le mani, piegandosi sulla tavola e scoppiando in lagrime).
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Le sette!
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Le sette?...
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Del resto, non può esser questione che di pochi minuti... si ritiri di là, signorina Grazia... le ricevo io. In poche parole le sbrigo...
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Amava tanto le rose!
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(Le mondane escono. Armando risale)
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(le mani nei capelli)
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Povero vecchio Garan!... Tutte le sue esigenze le aveva concentrate nel sabato!
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Ma sì, caro... ma sì!... Da principio le sacrifichi, le tieni celate, le moralizzi, le metti in guardia contro i pericoli... contro i tuoi amici...
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No... orribile no... le avevo fatto un quadro, ecco... Le avevo detto...
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Sì... le rendite dei fondi... una annata colossale!
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Le tue lagrime?
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Torni da capo con le memorie d'infanzia?
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Sì, Armando. Anch'io! Sento che uno stordimento mi salverebbe! Mi salverebbe perdendomi, ma mi salverebbe!... Ah! Sconvolgere le mie sensazioni, le
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(prendendosi la testa fra le mani)
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Volevi che ti annunciassi le mie nozze?
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Le terrai buona compagnia... le leggerai i giornali... la terrai allegra insomma... E tu Grazia, stai di buon animo... non pensarci troppo... Cerca
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(prendendole le mani)
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Con le donne?
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Oh! Già! Con le donne!
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È l'ebbrezza che le fa così!
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Stende nell'oscurità le sue reti...
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(passandosi le mani sulla fronte)
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Le promesse che il mattino sperderà.
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fra le spoglie del vizio.
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Le giuro, signor Bista!...
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(e le offre il braccio)
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Le nostre viennesi, s'accontentano troppo facilmente.
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Console rivede le carte e fa preparare la scritta. Pinkerton si avvicina a Butterfly e le offre graziosamente confetti)
I cristiani e le cristiane ripetono fervorosamente le parole di Fanuèl.
Da ogni parte del Circo si odono le grida di «Basta! Le Dirci! La Tragedia! Basta!»
Ricominciano le canzoni della notte. Volano per l’aria le parole d’una strofa amatoria di Petronio:
occhi fissi su Nerone si toglie dal collo le serpi avvolte e le lascia cadere nella cista mystica che le sta d’accanto.
Ricomincia il tumulto del Circo, s’odono a diverse distanze le grida: «Age jam! – Evax! – Ahè! – Ahè! – Euge! – Eho! – Eho! – Vogliam le Dirci!».
Nel Circo non cessano i clamori: si odono le grida feroci «A morte le Dirci! Vogliamo la Tragedia! Non vuol morir! Pollice verso!».
Nerone entra nel campo coll’urna fra le braccia. Tigellino al suo fianco lo guiderà fra le tenebre, lentamente. Giunti alla fossa si arrestano.
I giovinetti Asiatici schiudono le cortine della lettiga, mentre d’intorno a Nerone piovono fiori e nastri e fronde di palma e ghirlande, fra le
Le grida di terrore aumentano e s’avvicinano. Il fumo penetra nell’Oppidum e s’ode Gobrias che grida: «L’incendio è nelle fornici!». Altre voci
Le fila del corteo si spezzano ancora.
Segue un vasto carro tratto da cavalli, pomposamente ornato, dove stanno aggruppate, gittando fiori e cantando, le Ambubaje cinte il capo di mitre
Asteria s’avanza come persona esausta e dolorosa. Giunta sul limite dell’uliveto s’appoggia al tronco d’un albero, guardando il casolare. Le sue
Il primo dovere dei popolari nell’ora presente — ha detto l’oratore —— è quello di perseverare nell’opposizione all’attuale sistema di governo. Le