Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Donna Paola

244910
Matilde Serao 12 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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. - Il castello fantasma. CESARE PASCARELLA. - Le memorie di uno smemorato - Con disegni dell'autore. Altri volumi di: L. PANZACCHI, G. FALDELLA, A

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. - Con disegni di Aleardo Terzi. GlUSEPPE DE ROSSI. Le due colpe. - Con disegni di Gino De Bini. MATILDE SERAO. Donna Paola. - Con disegni di Aleardo

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posso morire; dalla febbre il mio sangue si rinnovella, dalla tortura le mie fibre si disseccano, ma si rinvigoriscono dall'incitamento; la forza dei

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mormorando le parole di consolazione e di perdono prima di giungere. D'un tratto, alzando gli occhi sotto la luce rossastra di un fanale a gas, vidi camminarmi

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Pagina 111

, di capriccio, di puntiglio, non aveva il potere di irritarmi, ma aveva il potere di, nausearmi. Le sue parole mi lasciavano inerte, le sue lettere non

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Pagina 115

riabilitarsi. Le nostre anime vibravano all'unisono nell'armonia potente dell'amore; si fondevano meravigliosamente nell'armonia dell'amore; era un affetto solo

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FULVIO s'inchinò, prese dalla mano di Paola il gelano che ella, sorridendo dolcissimamente, gli porgeva, e le disse, guardandola negli occhi: - Vi

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E venne. La notte era alta, oramai, sul golfo napoletano, e lontanissimo, scintillavano le tremolanti stelle; sulla deserta strada di Posillipo, che

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stasera; lo ucciderò, domani, se non venite via con me. Ma voi verrete. Siete venuta sul terrazzo, verrete via con me. Andiamo. E le prese la mano

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prevedeva rivolgimenti, tumulti o sangue; e pensò, a mettere in sicuro Ia moglie o la bambina. Così le condusse in Terra di Lavoro, a Ventaroli

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Pagina 61

Ora, dopo tre giorni, la fortezza di Capua si chiuse e le comunicazioni fra Napoli e la Terra di Lavoro furono interrotte. L'emigrato non seppe più

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quaranta Garibaldini erano andati via allegramente,dopo aver pranzato, coi loro scarponi rotti coi loro vecchi fucili; e tutte le case di Ventaroli si

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Nel sogno

248199
Matilde Serao 5 occorrenze

popolosa: facciamo un sogno vivido e invincibile della nostra esistenza e le sue vicende aspre ci sembreranno facili e gradite e i suoi dolori

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tutte le più varie condizioni, appare a noi irto di ostacoli, talvolta insormontabili: le più semplici azioni che esseri fatti di sangue e di nervi come

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veste che pare di argento, velati i begli occhi azzurri da le sottili palpebre, Titania la bionda giace, sui fiori, tutta molle del chiaror lunare che

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leggono oltre le chiuse fronti, portano il suggello di un dono speciale, prezioso, che fu loro concesso dal Signore. Non è necessario, perché questa

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Pagina 31

, per un suo assoluto criterio matematico, egli impartisce una educazione, diretta solo a sviluppare le loro qualità positive, mentre tutte le facoltà

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Pagina 5

Una notte d'estate

249446
Anton Giulio Barrili 15 occorrenze
  • 1897
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
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novellatori, che vi beccate da mattina a sera, ma più da sera a mattina, il cervello, per trovare le più matte novità, da trappolare il prossimo vostro. Se poi

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senatore Bendinello, inarcando le ciglia. - Non me ne avete l'aria, bel giovane. Bianco, vermiglio, fresco come una rosa... - Ah, - interuppe Geronimo

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, sentite; io non voglio essere messo qui con le spalle al muro. E da chi, poi? da un ragazzo. Perchè voi siete un ragazzo, al mio paragone; e non dovete

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finire nel «calice» dei suffragi, restando anonimi, come le fave. E quel giorno il magnifico Bendinello Sauli, come fu ritornato a casa, ebbe un colloquio

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tuonò il vecchio stizzoso. - Non lo conoscete il proverbio? Tra le monache di Sant'Agostino... con due teste sopra un cuscino? - E gli scappava da

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! Il signor Ascanio guardò l'orologio. Mancavano appena cinque minuti alle sei. Guardò le sue lampade, che mandavano una luce gialla, antipatica, e si

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le palpebre. Così, dugento cinquant'anni prima d'allora, un altro rintontito, dal vano della sua stessa finestra, aveva contemplato nel vano di

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danno, per tutte le cose nuove che poteva dirci il signor Ascanio Denéa. Ma che ci possiamo far noi? Qualche lume mancherà ai posteri; i quali

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, e vedrete se non ci metto le barbe. - L'aveva trovato, finalmente; ed era quello che gli faceva compir la dozzina degli sgomberi. - Ma qui mi fermo

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inconvenienti. I saloni troppo vasti son freschi d'estate, quando l'uso vuole che si vada in campagna, a leticar coi mosconi e con le vespe; ma son gelati

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mille anni d' infilar le pantofole, per scendere in quello scampoletto di giardino, per sorbire il suo caffè nero sotto il fogliame spanto d'una bella

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, come le zampe d'una cavalletta, rimpolpata da due settimane di pastura all'erba tenera; due gambettine che andavano a finire in due borzacchini di

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Pagina 63

che alle persone colle quali non si ha confidenza, si desse del Lei. Agli amici politici si dà generalmente del voi. Ma già, Vossignoria non fa mai le

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Pagina 69

? - No, ci sarebbero da accennare alcune peripezie, che le darebbero vita. Vuoi starle a sentire? - Perebé no? - disse Ascanio Denèa. - Tanto, non ho

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Pagina 95

nascono le propensioni, si formano le avversioni; nell'un modo o nell'altro, si riesce alla cera brusca. Ci s'é visti poco da ragazzi e praticati punto da

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Pagina 99

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