di versi. Nessun rumore. Le coperte del letto, rialzate a sinistra sopra una forma indecisa, non si agitavano al benchè minimo soffio. L'orologio a
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L'unico rimedio — aveva pensato colle spalle al muro, rovesciando le tasche rotte — è di prender moglie, maledetta vita! La vita che egli malediceva
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spalle, le guancie paffute e gli occhi chiari, trasparenti, nei quali la pazzia benigna da cui era presa accendeva un raggio non privo di grazia. La
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— È morto — disse il dottore, lasciando andare mollemente sulla coperta il polso che teneva fra le dita. — Proprio morto? — domandò la sorella
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Le maschere uscivano a crocchi ed a coppie dal teatro; il veglione, quella notte, era animatissimo. Attraversando la piazza, sotto i fanali di luce
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La zia Severina entrò nella sua camera, spingendo l'uscio col piede perchè tutte e due le mani erano occupate a reggere il candeliere e i doni avuti
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e tosto le passò per la mente il gaio volto ridanciano di chi aveva scritti quei versi sul taccuino, dopo una cena di capodanno, a occhi lustri e
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intanto che dorme e vieni con me. — Come posso io venire se le gambine non mi reggono? — Vieni, ti porterò io. — Non voglio lasciare la mamma. — La
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solitario, non un passo, non una voce, nemmeno il più lieve rumore; appena le lucciole, piccole anime silenziose, alitavano tra i cespugli. La notte
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