, rimescolava lentamente le carte, posava sul tavolo dal tappeto verde il mazzo aspettando che il cavaliere Fornari lo tagliasse, e ricominciava la
Verismo
fondo il paese, prendeva tutte le disposizioni per l'illuminazione, per le corse, pei fuochi; e don Delfo ripeteva: - È una pazzia!.. Se il colera
Verismo
Pagina 102
. - Maledetta la festa ed il suo santo! Ella portò le mani alle orecchie, per non sentire. - Non bestemmiate queste sante giornate, scomunicato! - e andò a
Verismo
Pagina 104
spenti, di ogni sorta di residui; le dorature delle porte si discrostavano; le tende cadevano a lembi; le seggiole zoppicavano; nell'anticamera i mattoni
Verismo
Pagina 11
!.. Il freddo com'è, tonico?.. Vorrei un po' d'acqua calda... La Filomena gli diede sulla voce. - Cominciate da capo, con le vostre paure? Don Delfo
Verismo
Pagina 116
lucente e le filze dei denti strappati da suo padre facevano ancora la loro bella figura sui ferri arrugginiti inchiodati sopra l'uscio. In città, nelle
Verismo
Pagina 125
. E rimuginava: «Fanny! Fanny!..» - Che bel nome! Un nome da romanzo. Ora divorava volumi sopra volumi; aspettava ansiosamente le dispense della Mano
Verismo
Pagina 138
A carnevale, ogni anno, le frequentatrici del palazzo Roccasciano assediavano di preghiere la principessa, perchè aprisse le sue sale a qualche ballo
Verismo
Pagina 14
Gli sposi avevano preso un anno di tempo, affinchè Salvatore potesse sistemare le sue cose e metter su il nuovo salone. La Fanny ne aveva fatta una
Verismo
Pagina 149
Salvatore, intanto, vedeva Fanny rare volte; la principessa non le dava molti permessi d'uscire, ed a palazzo egli non poteva andare tutti i giorni
Verismo
Pagina 158
opprimere, se lo vuoi sapere! - gli spiattellò lei chiaro e tondo. Salvatore la stringeva fra le braccia, amorosamente. - Perchè non lo hai detto
Verismo
Pagina 166
! - E le risa interrompevano il canto.
Verismo
Pagina 172
aprivano ancora. - Vengo!.. vengo... - si sentiva la voce della serva. Salvatore salì le scale, barcollando, ed entrò in camera, dove trovò sua moglie levata
Verismo
Pagina 172
Ora le voglie di lei si facevano più imperiose; tutte le entrate del salone che passavano per le sue mani non le bastavano; e Salvatore, il quale le
Verismo
Pagina 174
alzare di due piani. - Verrà una bella palazzina! E prese in affitto una bottega lì vicino, nuova, con le mura bianchissime e un forte sito di calce
Verismo
Pagina 180
bugigattolo ritinto in verde di fresco, e non gli dava retta. Quello preparava le pietanze mettendoci dentro ogni sorta di porcherie; lui faceva
Verismo
Pagina 184
La signora Giacomina non poteva vedere il figliuolo crescere a quel modo, e poichè le pedate servivano solo a farlo gridare così forte da sollevare
Verismo
Pagina 198
, o si curava le unghie lunghe, e tutti i discorsi che Angiolina sentiva tenere erano quelli del tempo, o delle porcherie con cui don Angelo faceva i
Verismo
Pagina 205
che ne ricavava non bastava a saziare le voglie di Vincenzina, con la concorrenza del trattore. Allora s'indirizzava ad Alberto De Franchi, mostrando
Verismo
Pagina 214
Don Antonino stava accosto al palazzo del barone Lanzaria, per sorvegliare la sua proprietà - dicevano le male lingue - e vedere se Raffaele, il
Verismo
Pagina 220
Tornata in città, la principessa trovava che la villeggiatura le era costata un po' cara. Allora rinnovava i propositi di mutar vita, di non giuocar
Verismo
Pagina 23
Ora che aveva la macchina, la Nunziata non trovava più le difficoltà di prima a scendere nella sartoria, ci stava invece volentieri, e si occupava un
Verismo
Pagina 232
bettole, che a dargli ascolto le gioie di Sant'Agata erano un bel niente. Quando tornava a casa non faceva che gridare, strepitare e dir male parole. Ora
Verismo
Pagina 238
. Vedendo la lettera sulla tavola, donna Vincenza disse: - Me n'ero dimenticata. La prese, salì al piano superiore facendo sbattere le sue ciabatte e
Verismo
Pagina 248
- disse al suo amministratore. - Dove vuole ch'io le pigli? - rispose don Giacomo, con la testa alla farsa, che gli aveva fruttato appena una chiamata
Verismo
Pagina 27
del cortile venivano ancora le esalazioni della stalla, ma non le davano più fastidio perchè erano quelle dei suoi propri cavalli. Tutta la giornata le
Verismo
Pagina 34
ore sola con un cuscino sulle ginocchia e le carte in mano, a disporle in varie guise, a file, a mucchietti, per ingannare il tempo. Appena arrivava il
Verismo
Pagina 38
quel pensiero della leva, con la visita subita e le carte che aveva dovuto mettere assieme e presentare, egli non aveva toccato la zappa con un dito
Verismo
Pagina 45
pensando alla scena della sera. - Ma se Vincenzo Sutro se la pigliava a male e mi rompeva le costole?.. Infine, che cosa m'importa di quella cristiana e del
Verismo
Pagina 55
Anna Laferra, a quella parola che le avevano sputata in faccia, s'era sentito avvampare il sangue nelle vene, ed era stata colpa di Vincenzo Sutro se
Verismo
Pagina 63
L'annata aveva mantenuto le sue promesse, e alla vendemmia la Falconara non si riconosceva più, con quell'animazione straordinaria e quell'allegra
Verismo
Pagina 71
che mi dai? - si lamentava lei. Allora egli montava su tutte le furie. - Ah, di questo v'importa? È per quelle lire della settimana che vi duole? Donna
Verismo
Pagina 83
potesse cavare una parola. - Che cos'hai, Alfiuccio? Dillo alla mamma... - Niente. Egli aveva ripreso le sue antiche abitudini e si levava prima di
Verismo
Pagina 91
lingua le fosse cascata nel momento che aveva cominciato a parlare. Alfio, giallo come un morto, si dirigeva all'uscio. - Alfio, Signore!.. dove vai
Verismo
Pagina 93
il lampionaio ed il messo municipale, venne fuori al balcone, agitando le braccia. - Silenzio!.. Pace!.. Insomma, con questo fracasso il consiglio non
Verismo
Pagina 95