alla più alta società, e che col suo ingegno si è fatto un nome che comincia ad esser celebre anche fuori d'Italia. Le due donne, l'una circondata e
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«Signora contessa, «Ieri ebbi la fortuna di raccogliere un mazzo che le cadde dal palchetto sulla scena. Se, unita ai fiori che lo compongono, non vi
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sua suscettibilità, scrivendo quella lettera di orgoglioso rimprovero sotto le frasi gentili, cedeva ad una segreta speranza di mettersi in relazione
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Villa Pubblica, con quella oziosità noncurante che forma il carattere degli studenti e dei giovanotti che non hanno ancora le pretensioni di dandys
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«Signore, «Il conte l'ha sfidato. - Le condizioni di questo duello sono orribili: due uomini che si battono alla pistola non si battono per una
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, mormorando fra i denti stretti dal sarcasmo: - Ah! costei ha paura che io le uccida il marito!... costei si rivolge al giovane di Catania, e ne accenna la
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i duellanti, i padrini misero loro in mano le pistole, e si allontanarono. In questa fatta di duello, l'ultimo colpo è scelto a preferenza dal più
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Sig. Raimondo Angiolini - Siracusa. Amico mio, Catania, *** Agosto 186* «Apro oggi soltanto le lettere che mi son pervenute da due mesi per la posta
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, signore... piango lagrime disperate, che cassano le disperate parole che scrivo. «A Napoli lo vidi circondato da quell'aureola che dà la rinomanza
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nuvoloni che fanno nero e triste il cielo, di questo vento che strappa le ultime foglie degli alberi... «Sì, ho paura di questa natura, pochi giorni fa
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tigre; ho lacerato coi denti le lenzuola, le vesti, il fazzoletto; mi son rotte le membra urtando contro i mobili come ebbra... «Oh, no! no! Dio non è
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sopraciglia, con quella moda ardita che ricordava le più belle teste dello statue greche, stava seduta abbandonatamente sopra un canapè, accanto a Pietro
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mattina a sera le sue tesi, poichè si approssimano gli esami; ed esce assai di rado. La sera di un giovedì Raimondo venne a trovarlo nel suo stanzino da
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soglia la videro seduta ad un tavolino, al fianco del suo compagno, mentre due ufficiali dei Cavalleggieri Alessandria le prodigavano tutte le delicate
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forse il più matto della compagnia, gridò al cocchiere: Dieci lire se passi quel calesse! Il cocchiere frustò a sangue le rozze, che cominciarono a
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dolorosamente colpita da quelle parole, le sole che avesse udite in tal modo da quel figlio che I'idolatrava. L'istinto materno fu atterrito dallo
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organizzazione egli sentiva però crescere e giganteggiare un fantasma che voleva scacciare con tutte le forze dell'essere suo... che l'atterriva
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