Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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 Le  strade. Le linee che uniscono paese a paese, e lungo le
strade.  Le  linee che uniscono paese a paese, e lungo le quali vediamo
strade. Le linee che uniscono paese a paese, e lungo  le  quali vediamo distribuite delle case, sono le strade. Dal
e lungo le quali vediamo distribuite delle case, sono  le  strade. Dal Capoluogo di Provincia vediamo partire molte
vediamo partire molte linee doppie, che rappresentano  le  strade principali, che vanno ad altre città, ad altri
abbastanza perché vi passino facilmente la carrozze e  le  automobili, due a due anche in senso contrario. Ai lati vi
paracarri. E da queste strade si diramano altre minori, per  le  quali non passano due carrozze di fianco, e vanno ai paesi
paesi e dalle strade carrozzabili si diramano attraverso  le  campagne le strade campestri: da queste i sentieri, che si
strade carrozzabili si diramano attraverso le campagne  le  strade campestri: da queste i sentieri, che si perdono nei
che si perdono nei prati, e nei campi arativi, e fra  le  viti e nei boschi. Ma voi vedete anche quelle righe nere
la carta e passano soltanto pei paesi più grossi e per  le  città: quelle segnano le strade ferrate.
pei paesi più grossi e per le città: quelle segnano  le  strade ferrate.
fig. 3 sono rappresentate tre coppie di punti e  le  tre rette che le contengono. 65. Le due parti in cui una
3 sono rappresentate tre coppie di punti e le tre rette che  le  contengono. 65. Le due parti in cui una retta è divisa da
tre coppie di punti e le tre rette che le contengono. 65.  Le  due parti in cui una retta è divisa da un suo punto si
giungere presto a casa, ma allora sì che andava piano e che  le  gambe le facevano cicche ciacche. Basta, tutte le cose
presto a casa, ma allora sì che andava piano e che le gambe  le  facevano cicche ciacche. Basta, tutte le cose vengono a
e che le gambe le facevano cicche ciacche. Basta, tutte  le  cose vengono a termine e venne a termine anche quella
e venne a termine anche quella passeggiata notturna per  le  vie di Palermo. Appena a casa la vecchia dovette mettersi a
del Salvatore divino Gesù, ed è anche la madre nostra. E  le  parole che le diciamo sul principio dell'Ave Maria, sono le
divino Gesù, ed è anche la madre nostra. E le parole che  le  diciamo sul principio dell'Ave Maria, sono le medesime che
le parole che le diciamo sul principio dell'Ave Maria, sono  le  medesime che le disse Gabriele, l'angelo del Signore. Ave,
diciamo sul principio dell'Ave Maria, sono le medesime che  le  disse Gabriele, l'angelo del Signore. Ave, o Maria, piena
piena di grazia; il Signore è teco; tu sei benedetta fra  le  donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesù. Santa
MARE Non riposa mai il mare.  Le  sue onde giocano a rincorrersi mattina e sera, sera e
onde giocano a rincorrersi mattina e sera, sera e mattina.  Le  onde piccine sono buone, cantarellano a riva,
dal vento. I pescatori allora si affrettano a rientrare con  le  loro barche mentre le donne e i bambini li aspettano a riva
allora si affrettano a rientrare con le loro barche mentre  le  donne e i bambini li aspettano a riva sotto la pioggia e
tranquillo, il mare. Sembra una strada azzurra. Non divide  le  terre ma le unisce. Invita i bambini a cullarsi sopra le
il mare. Sembra una strada azzurra. Non divide le terre ma  le  unisce. Invita i bambini a cullarsi sopra le sue onde, i
le terre ma le unisce. Invita i bambini a cullarsi sopra  le  sue onde, i pescatori ad uscire con le reti. I bambini vi
a cullarsi sopra le sue onde, i pescatori ad uscire con  le  reti. I bambini vi si tuffano, nuotano, respirano a pieni
DELL'ANNO SCOLASTICO Che festa ritrovare i compagni e  le  compagne di scuola dopo le vacanze! I maschi si corrono
Che festa ritrovare i compagni e le compagne di scuola dopo  le  vacanze! I maschi si corrono incontro, si prendono
si corrono incontro, si prendono amichevolmente a spintoni.  Le  bambine, più assestate, non vociano, abbracciano le amiche,
Le bambine, più assestate, non vociano, abbracciano  le  amiche, circondano le insegnanti, domandano come hanno
assestate, non vociano, abbracciano le amiche, circondano  le  insegnanti, domandano come hanno passato le vacanze.
circondano le insegnanti, domandano come hanno passato  le  vacanze. Campanello! Divisi per classi, tutti si infilano
muove il mantice per tenerlo vivo. Il fabbro arroventa  le  sbarre sulla fiamma, le lavora, le piega, le torce, poi le
tenerlo vivo. Il fabbro arroventa le sbarre sulla fiamma,  le  lavora, le piega, le torce, poi le attuffa nella tinozza
Il fabbro arroventa le sbarre sulla fiamma, le lavora,  le  piega, le torce, poi le attuffa nella tinozza d'acqua
arroventa le sbarre sulla fiamma, le lavora, le piega,  le  torce, poi le attuffa nella tinozza d'acqua fredda. Il suo
le sbarre sulla fiamma, le lavora, le piega, le torce, poi  le  attuffa nella tinozza d'acqua fredda. Il suo bambino,
- Sicuro. Tutti i mestieri sono nobili e non sporcano  le  mani - afferma ridendo il babbo, passandogli una mano sul
 Le  stalle. Come le case, così le stalle: le bestie non hanno
Le stalle. Come  le  case, così le stalle: le bestie non hanno miglior ricovero
Le stalle. Come le case, così  le  stalle: le bestie non hanno miglior ricovero dei cristiani.
Le stalle. Come le case, così le stalle:  le  bestie non hanno miglior ricovero dei cristiani. Le stalle
stalle: le bestie non hanno miglior ricovero dei cristiani.  Le  stalle ordinariamente sono basse, ristrette, e quasi prive
non è ammattonato; non c'è canaletto per raccogliere  le  orine; la lettiera non si cambia, se non è ben macerata; la
non è ben macerata; la umidità dell'aria è tanta, che bagna  le  pareti, le intacca e le guasta; il calore, e il tanfo, ti
la umidità dell'aria è tanta, che bagna le pareti,  le  intacca e le guasta; il calore, e il tanfo, ti levano quasi
dell'aria è tanta, che bagna le pareti, le intacca e  le  guasta; il calore, e il tanfo, ti levano quasi il respiro.
pericolo di cogliersi un qualche grave malanno. Forse che  le  bestie han bisogno d'un'aria sì calda e soffocata? Al
scrivi. Ti aiuterà. Così ha detto. È strano, scrivere.  Le  gioie e le tristezze le penso in arabo e le scrivo in
Ti aiuterà. Così ha detto. È strano, scrivere. Le gioie e  le  tristezze le penso in arabo e le scrivo in italiano. Ma
Così ha detto. È strano, scrivere. Le gioie e le tristezze  le  penso in arabo e le scrivo in italiano. Ma vengono fuori lo
scrivere. Le gioie e le tristezze le penso in arabo e  le  scrivo in italiano. Ma vengono fuori lo stesso, è questo
al di sotto dei due anni. Il comando fu eseguito fra  le  lagrime e le grida di dolore delle infelicissime madri.
sotto dei due anni. Il comando fu eseguito fra le lagrime e  le  grida di dolore delle infelicissime madri.
 LE  SOCIETÀ SEGRETE.
 LE  NUVOLE
 Le  giornate si allungano già. Si riprendono i lavori nei
i lavori nei giardinetti, negli orti; presto spunteranno  le  viole e l' insalata novella. Sui bordi delle aiuole si
e l' insalata novella. Sui bordi delle aiuole si affacciano  le  primavere. I bimbi sgambettano nei cortili unendosi nel
l'aria si scalda e possiamo risparmiare un po' di carbone.  Le  mamme ammoniscono - Febbraietto è corto e malignetto.
II. - I numeri interi fino a mille 379 CAPITOLO III. -  Le  quattro operazioni fondamentali sui numeri interi 384
409 Multipli e sottomultipli 411 Unità di misura per  le  lunghezze 413 Unità di misura per le capacità 415 Unità di
Unità di misura per le lunghezze 413 Unità di misura per  le  capacità 415 Unità di misura per i pesi 416 Unità di misura
- Distanze 431 Rette parallele 434 Spezzate. - Poligoni 435  Le  varie specie di triangoli 438 Le varie specie di
Spezzate. - Poligoni 435 Le varie specie di triangoli 438  Le  varie specie di quadrangoli 440 Circonferenze. - Cerchi. -
la la settimana e, si capisce, alla fine della settimana,  le  pagnotte erano alquanto durette. Bisognava mangiarle
senza fondo e lo rimanda sulla terra a raccogliere tutte  le  briciole che ha lasciato cadere da vivo. - E se le hanno
tutte le briciole che ha lasciato cadere da vivo. - E se  le  hanno mangiate le galline, gli uccelli, le formiche ? -
che ha lasciato cadere da vivo. - E se le hanno mangiate  le  galline, gli uccelli, le formiche ? - domanda Ninetta, e la
da vivo. - E se le hanno mangiate le galline, gli uccelli,  le  formiche ? - domanda Ninetta, e la voce le trema un poco. -
gli uccelli, le formiche ? - domanda Ninetta, e la voce  le  trema un poco. - Non importa, bisogna ritrovarle. Il
la bambina. Quando mangia il pane si affretta a raccogliere  le  briciole su un piatto. Il babbo ride sotto i baffi.
 LE  FRAGOLINE BUONE Le fragoline selvatiche erano verdi, non
FRAGOLINE BUONE  Le  fragoline selvatiche erano verdi, non rosse, un tempo,
a cogliere fiori e frutti selvatici, guardavano con sprezzo  le  fragoline verdi. Dicevano di esse: - Buone a niente! Invece
Invece trillavano di gioia quando scoprivano i lamponi.  Le  fragoline soffrivano, e un giorno se ne lagnarono con il
Uccelli, formiche, bambini, saranno ghiotti di voi.  Le  fragoline accettarono con gioia il nuovo destino. La vita
 LE  SCOPERTE DELLA LUNA
comandamento - non ammazzare - proibisce anche i litigi,  le  parole ingiuriose, le percosse, i cattivi esempi. Il sesto
ammazzare - proibisce anche i litigi, le parole ingiuriose,  le  percosse, i cattivi esempi. Il sesto ci comanda d'essere
che ci custodisce. Il settimo ci proibisce di allungare  le  mani sulla roba degli altri; e l'ottavo ci proibisce le
le mani sulla roba degli altri; e l'ottavo ci proibisce  le  bugie e il danno ingiusto all' altrui fama. In fine, il
ch'era giunta l'ora di strappare al giogo austriaco  le  terre irredente, e con vibrante entusiasmo aveva chiesto
che si dichiarasse guerra all'Austria. Ancora una volta  le  belle canzoni del nostro Risorgimento suonavano su le
volta le belle canzoni del nostro Risorgimento suonavano su  le  labbra di tutti, e con esse si accompagnavano i canti che
la trebbiatrice. Così dopo  le  calde e dorate messi arrivò il tempo di trebbiare. La
i coloni avevano mescolato il sudore ai canti, e nei canti  le  cicale sembrava volessero sfidarli. Preparati i covoni e
del sole per meglio disseccarli, furono poi innalzati con  le  forche in un cumulo ben compatto, perchè il vento non
in un cumulo ben compatto, perchè il vento non rovinasse  le  spighe. I contadini, padroni, coloni, garzoni, a sera
 LE  VARIE SPECIE DI QUADRANGOLI. 80. Si dice trapezio (fig. 18)
trapezio (fig. 18) ogni quadrangolo con due lati paralleli.  Le  basi di un trapezio sono i suoi lati paralleli; l'altezza è
Ma non è detto che la nostra vita si svolga soltanto fra  le  città, fra le campagne coltivate o in riva al mare: si
che la nostra vita si svolga soltanto fra le città, fra  le  campagne coltivate o in riva al mare: si svolge anche sulle
svolge anche sulle infinite distese delle praterie, presso  le  paludi, (che ora il Governo prosciuga, evitando le
presso le paludi, (che ora il Governo prosciuga, evitando  le  tormentose malarie), e fra le selve. Gli abitanti di questi
Governo prosciuga, evitando le tormentose malarie), e fra  le  selve. Gli abitanti di questi luoghi sono i pastori, i
i solitari e poetici pastori. Essi custodiscono e curano  le  gregge: sembra che là, all'ombra della quercia o sotto un
parola con altri uomini; quel loro affrontare i geli,  le  pioggie, i caldi; quel dover rimanere, nelle loro
saggezza, sono state formate dalla solitudine, dal mirare  le  care e misteriose stelle di notte, dal conoscere le albe, i
mirare le care e misteriose stelle di notte, dal conoscere  le  albe, i meriggi, i tramonti, parole significative di Dio
 Le  acque. L'acqua! È la vita del paese. Senza di essa non
del paese. Senza di essa non vivrebbero nè gli uomini, nè  le  piante, nè le bestie. L'acqua ci viene dal cielo, quando
di essa non vivrebbero nè gli uomini, nè le piante, nè  le  bestie. L'acqua ci viene dal cielo, quando piove: bagna la
cielo, quando piove: bagna la terra, penetra in essa, bagna  le  radici delle piante, che la succhiano, e diventa come il
- Con la luce del vero Dio, io te ne darò la spiegazione.  Le  sette vacche grasse e le sette spighe piene vogliono dire
Dio, io te ne darò la spiegazione. Le sette vacche grasse e  le  sette spighe piene vogliono dire che in Egitto ci saranno
Egitto ci saranno presto sette anni di grande abbondanza;  le  sette vacche magre e le sette spighe vuote vogliono invece
sette anni di grande abbondanza; le sette vacche magre e  le  sette spighe vuote vogliono invece dire che verranno poi
la grazia di Dio, ma ci dona Gesù Cristo medesimo. Sotto  le  apparenze dell'Ostia consacrata e del vino consacrato, è
è ora glorioso in paradiso. Gesù si è nascosto così sotto  le  umili apparenze del pane e del vino per essere il cibo
anime. Che bene produce nel corpo il cibo materiale? Ripara  le  forze perdute, le accresce e dà una serena letizia. Ebbene,
nel corpo il cibo materiale? Ripara le forze perdute,  le  accresce e dà una serena letizia. Ebbene, Gesù vuol
gli stessi effetti nelle nostre anime: cancellare  le  colpe leggere, darci forza e combattere le inclinazioni
cancellare le colpe leggere, darci forza e combattere  le  inclinazioni cattive, le tentazioni del demonio, le
leggere, darci forza e combattere le inclinazioni cattive,  le  tentazioni del demonio, le lusinghe delle cattive
le inclinazioni cattive, le tentazioni del demonio,  le  lusinghe delle cattive compagnie. Gesù vuol accendere nel
bambini di lassù imparano a leggere e a scrivere. Infilano  le  stelle sul pallottoliere, le contano: - Uno due tre... -
leggere e a scrivere. Infilano le stelle sul pallottoliere,  le  contano: - Uno due tre... - Non finiscono mai. Bisogna
dei pastori, la prima a comparire, l'ultima ad andarsene.  Le  Gallinelle corrono a salutarla insieme con Orione. I Tre Re
ne vanno a passeggio avvolti nel loro manto regale e tutte  le  stelle tremano al loro passaggio tranne la Stella polare,
Stella polare, agghiacciata dai venti del nord. Chi accende  le  stelle appena si fa buio? e chi le spegne all'apparire del
del nord. Chi accende le stelle appena si fa buio? e chi  le  spegne all'apparire del giorno? Ninetto vorrebbe essere lui
che speri in compenso delle tue fatiche. E vedi come.  Le  piante che tu coltivi hanno un'infinità di nemici negli
un'infinità di nemici negli insetti, i quali ne rodono  le  gemme, le foglie, i frutti, le radici, il legno. Questi
di nemici negli insetti, i quali ne rodono le gemme,  le  foglie, i frutti, le radici, il legno. Questi parassiti si
insetti, i quali ne rodono le gemme, le foglie, i frutti,  le  radici, il legno. Questi parassiti si moltiplicano a
incredibili. Essi in pochi giorni distruggerebbero affatto  le  raccolte, se la Provvidenza, accanto al male, non avesse
piccoli uccelli che loro dànno la caccia, e se ne cibano.  Le  rondini, le cingallegre, i rondoni, le lodole, i pettirossi
che loro dànno la caccia, e se ne cibano. Le rondini,  le  cingallegre, i rondoni, le lodole, i pettirossi sono i più
e se ne cibano. Le rondini, le cingallegre, i rondoni,  le  lodole, i pettirossi sono i più abili cacciatori di
insetti al giorno! Senza questi uccelli, chi salverebbe  le  messi, i frutteti, le vigne, gli orti dagli insetti
Senza questi uccelli, chi salverebbe le messi, i frutteti,  le  vigne, gli orti dagli insetti distruggitori? Giova più la
raccolte, che non la sorveglianza dei coltivatori, e tutte  le  polveri insetticide, inventate e da inventare. È un fatto
È un fatto certo che, più vi sono uccelli in un paese, più  le  raccolte riescono abbondanti, e meglio si conservano le
più le raccolte riescono abbondanti, e meglio si conservano  le  piante dai guasti dei bruchi e degli insetti. Un giorno
scarse raccolte, perchè essi bèccano qualche grano per  le  vie, sull'aia, e nelle terre seminate; ma l'Inghilterra non
Gli insetti si moltiplicarono spaventosamente, distrussero  le  raccolte, e avrebbero ridotto il paese alla fame, se non si
sono i veri amici, i guardiani delle raccolte; tu distruggi  le  loro covate; alla primavera giri lungo le siepi e nei
tu distruggi le loro covate; alla primavera giri lungo  le  siepi e nei boschi, frughi nei cespugli e nel cavo degli
i nidi, e rapisci alla madre i pulcini appena nati, e fin  le  uova. Tu rendi male per bene. Invece di proteggerli, per
IN CAMPAGNA La maestra di Ninetta conduce ogni tanto  le  sue alunne fuori città, nei campi. È sana e varia la vita
È sana e varia la vita di campagna. La maestra discorre con  le  sue scolarine. Dio è stato buono con l'Italia. Le ha dato
con le sue scolarine. Dio è stato buono con l'Italia.  Le  ha dato molte ricchezze. Il suo suolo produce erbaggi,
ricchezze. Il suo suolo produce erbaggi, frutti, cereali.  Le  sue acque, torrenti, fiumi, laghi, mari, sono ricche di
e rosea Luciana ha perso il buonumore? È che un passero  le  ha mancato di rispetto lasciandole cadere sulla manica
la maestra aiutandola a pulirsi con il fazzoletto, mentre  le  bambine si affollano intorno a lei e alla compagna. Una
- Sì, ma i corvi non sono passeri - brontola Luciana.  Le  compagne ridono. Avrebbe preferito farsi mancare di
cielo stellato. Se è notte, ci sono  le  stelle, e tra esse una che serve a orientarci. Le stelle ci
ci sono le stelle, e tra esse una che serve a orientarci.  Le  stelle ci appaiono come tanti spilli lucenti infissi nella
mattina dopo, prestino, prima che sorga il sole e muoiano  le  stelle. Cercate allora la vostra stella colle sue compagne;
queste non hanno il posto che avevano la sera prima. Tutte  le  stelle si sono mosse, una sola fra tutte non si è mossa.
una sola fra tutte non si è mossa. Attorno ad essa tutte  le  stelle girano e fanno un giro intero in un giorno. Quella
Quella bella stella luminosa, che ieri avete fissata fra  le  altre, oggi, alla stessa ora d'ieri, la trovate allo stesso
 LE  LACRIME DELLA MADONNA Dopo la morte di Gesù, la Madonna si
a piangere e a pregare. Usciva quando il sole cadeva dietro  le  montagne viola. Allora saliva all'orto di Giuseppe dove
Piangeva tanto che i rovi si commossero; raccolsero tutte  le  lacrime della Madonna e le infilarono come perle sui loro
si commossero; raccolsero tutte le lacrime della Madonna e  le  infilarono come perle sui loro spini. Il Sabato Santo,
rovi biancheggiarono sotto una nevicata di petali candidi.  Le  lacrime della Madonna si erano mutate in quei bei fiori che
era grandissimo affinché vi potessero entrare tutte  le  sue lagrime. Rosetta fece subito un inchino e la
un piccolo naso molto regolare e gli occhi celesti con  le  ciglia dorate. Appena vide la Principessa, Tit si alzò in
Tit si alzò in piedi e parve confuso; stringeva fra  le  mani, con affetto, la sua trombetta d'argento. — Una
ma era tanto bella quanto una principessa grande e loro  le  fecero molti inchini e le offrirono stufato e insalata. —
una principessa grande e loro le fecero molti inchini e  le  offrirono stufato e insalata. — Sono una pincipessa
— Il mio alioplano è scappato e io volevo inseguillo ma  le  pantofoline mi facevano male, e le belve mi volevano
io volevo inseguillo ma le pantofoline mi facevano male, e  le  belve mi volevano divolale. Ahimè! Ahimè! Cosí l'alioplano
 Le  quattro operazioni fondamentali sui numeri interi.
signora Antonia con voce dolce raccontò ai ragazzi: Tutte  le  domeniche mia madre ci conduceva, noi bambini, ad ascoltare
abbottonarci sul petto, si provava piacere ad attraversare  le  strade ancora deserte e recarci nella chiesetta modesta
apposta di campagna per ascoltare la Messa. Essi occupavano  le  panche, e alcuni, con le barbe lunghe argentee, sembravano
la Messa. Essi occupavano le panche, e alcuni, con  le  barbe lunghe argentee, sembravano patriarchi: le donne
con le barbe lunghe argentee, sembravano patriarchi:  le  donne invece s'inginocchiavano per terra: noi avevamo delle
delle sedie speciali, con l'inginocchiatoio, e la mamma  le  disponeva accanto ai gradini dell'altare. A me però piaceva
Svizzera, Hong Kong, Singapore, eccetera), sempre malato.  Le  sue malattie sono ventiquattro. Solo il maggiordomo Anselmo
malattie sono ventiquattro. Solo il maggiordomo Anselmo se  le  ricorda tutte. Le tiene elencate in ordine alfabetico in un
Solo il maggiordomo Anselmo se le ricorda tutte.  Le  tiene elencate in ordine alfabetico in un piccolo taccuino:
zeta di zoppìa. Accanto a ogni malattia Anselmo ha annotato  le  medicine da prendere, a che ora del giorno e della notte, i
del giorno e della notte, i cibi permessi e quelli vietati,  le  raccomandazioni dei dottori: «Stare attenti al sale, che fa
lo zucchero, che non va d'accordo con il diabete», «Evitare  le  emozioni, le scale...
che non va d'accordo con il diabete», «Evitare le emozioni,  le  scale...
- la Bibbia - ci presenta Dio che fa, a una a una, tutte  le  belle cose che riempiono il creato: e tutte le belle cose
a una, tutte le belle cose che riempiono il creato: e tutte  le  belle cose rispondono a Lui che le chiama e crea. Da ultimo
il creato: e tutte le belle cose rispondono a Lui che  le  chiama e crea. Da ultimo disse il Signore: - Adesso
il Signore perchè ci ha creati, e ha creato per noi tutte  le  cose. San Francesco d'Assisi lo ringraziò per tutti e per
San Francesco d'Assisi lo ringraziò per tutti e per tutte  le  cose, componendo il Cantico delle creature. Esso è un inno
dalle piante, dai fiori, dall'acqua, dall'aria, da tutte  le  creature, e che sono tutti benefici dell'amore di Dio. I
Creatore significa che Dio ha fatto dal nulla tutte  le  cose. - Dio può far tutto? Dio può far tutto ciò che vuole:
 le  ali e mescolando l'aroma: era tutta una giostra di schifo e
ciechi e bricchi, e davan la testa nei muri con tra  le  gambe i porci e le galline scatenate. Narco, laggiù seduto,
e davan la testa nei muri con tra le gambe i porci e  le  galline scatenate. Narco, laggiù seduto, guardava
un solo colpo per terra, se non morti svenutissimi, mentre  le  stesse torce tossivano e si andavano spegnendo per il
i fiori del prato. Dentro, l'aria che entrava rinfocolava  le  torce, muoveva un po' le penne ai polli, il pelo alle
l'aria che entrava rinfocolava le torce, muoveva un po'  le  penne ai polli, il pelo alle pecore, le code ai cavalli, i
muoveva un po' le penne ai polli, il pelo alle pecore,  le  code ai cavalli, i capelli ai briganti... Ma ci sarebbe
Poi, per essere di soccorso, per sapere, aveva seguito  le  orme dei briganti un po' perdendole e un po' ritrovandole:
po' perdendole e un po' ritrovandole: e ora si aggirava con  le  narici e le orecchie tese non troppo lontano dalla caverna.
e un po' ritrovandole: e ora si aggirava con le narici e  le  orecchie tese non troppo lontano dalla caverna. Così quando
naso, bocca, orecchie. Poi piú velocemente, come facevano  le  bambine, spostando rapidamente la mano sul volto. E poi,
mano sul volto. E poi, sempre toccandosi, riassunse in una  le  due parti del gioco:
sopra tutti gli altri lo stato delle vedove, perchè anche  le  più sagge sono continuo bersaglio delle pungenti lingue: e
bersaglio delle pungenti lingue: e par quasi che quanto più  le  sventurate si cuoprono la fronte col nero velo, tanto più
di scoprire in loro qualche difetto. Onde, se vogliono che  le  saette dei maldicenti si spuntino, conviene, massimamente
un minimo odore di vanità: e, se onesta cagione non  le  costringe, fuggire le conversazioni. Sopra ogni altra cosa
di vanità: e, se onesta cagione non le costringe, fuggire  le  conversazioni. Sopra ogni altra cosa poi debbono, per
alle nozze la vedovanza, ai diletti la virtù al sonno  le  vigilie, all'ozio la orazione e lo studio, e con queste
accento la direttrice che era di fresco rimasta vedova,  le  parole accompagnando con qualche lacrima; nè quel giorno si
chiude il supermercato. Alle otto sono a casa. Sono piccole  le  case degli italiani. Sono posate le une sulle altre. Il
a casa. Sono piccole le case degli italiani. Sono posate  le  une sulle altre. Il papà prepara il tè verde, profumato e
e aspro. Lo assaggia per primo e poi lo versa in tutte  le  tazze. La mamma cuoce il cuscus col vapore, in una pentola
di semola devono essere separati continuamente con  le  dita per non farli appiccicare. I miei fratelli, Aisha e
Il piatto è al centro del tavolo. Mi piace mangiare con  le  mani, anche se a scuola uso la forchetta. Con le mani puoi
con le mani, anche se a scuola uso la forchetta. Con  le  mani puoi fare le palline di semola e puoi prendere,
anche se a scuola uso la forchetta. Con le mani puoi fare  le  palline di semola e puoi prendere, insieme al cuscus, i
ha detto sorridendomi Luisa. - Ah, sì? È costato molto? —  le  ho domandato. - Mezzogiorno e un quarto.
non aveva avuto fin allora da tutte  le  donne che sguardi di sprezzo e parole di scherno.
se gongolasse, vedendosi trattato tanto diversamente!  Le  Fate ballarono un pezzo, poi la musica cessò ed esse si
- rispose il giovane. Allora una delle Fate gli toccò  le  spalle con la bacchetta fatata, e nel punto ove si posò la
la bacchetta spuntarono a Ruggiero due grandissime ali.  Le  ali spuntarono pure alle sette Fate, che si sollevarono
d'oriente e volò volò sopra il mare calino, su tutte  le  isole dell'Arcipelago greco, sulle città addormentate,
più bella di tutte, situata su un porto magnifico. Qui  le  Fate scesero sulla terra e Ruggiero fece altrettanto. -
se non in molto tempo. - Sorse la luna nella notte serena e  le  Fate e il giovane ripresero il volo. E Ruggiero vide il
Ruggiero vide il Cairo addormentato, con i bazars deserti,  le  moschee bianche, gli alti minareti, i superbi palazzi, i
superbi palazzi, i giardini silenziosi e olezzanti, e vide  le  grandi piramidi e la testa immensa della Sfinge circondata
fiume fecondatore dell'Egitto, fino alla terza cateratta e  le  capanne dei Fellaks lungo le rive, e vide le oasi
fino alla terza cateratta e le capanne dei Fellaks lungo  le  rive, e vide le oasi verdeggianti. - Già la luna
cateratta e le capanne dei Fellaks lungo le rive, e vide  le  oasi verdeggianti. - Già la luna impallidisce e presto
erano nel cortile del Convento di Santa Chiara e tutte  le  Fate penetravano nella camera di Ruggiero. - La vista di
beduini che ho veduti galoppare nel deserto per assalire  le  carovane, - disse. - Lo avrai. Accanto alla cucina, giù a
alla mangiatoia un cavallo arabo, tutto bardato. - Ruggiero  le  ringraziò con effusione di tutto il bene di cui lo
con effusione di tutto il bene di cui lo colmavano, e  le  Fate, ritornate civette, volaron via silenziose.
accenni, così presto come glielo permettevano la gobba e  le  gambe intirizzite dalla vecchiaia, salirono in camera di
mentre Ruggiero aprì gli occhi, sorrise alle due donne e  le  chiamò: - Nonnina! Mammina! - La voce era la sua, ma più
ma più chiara, più forte. - Ruggiero! - risposero tremando  le  due donne. - È un secolo che non vi ho vedute. Ieri sera
la gran notizia, ma oggi ne ho un'altra da darvene; così  le  saprete a coppia, come le ciliege. - E senza aggiunger
ne ho un'altra da darvene; così le saprete a coppia, come  le  ciliege. - E senza aggiunger altro, buttò via le coperte,
come le ciliege. - E senza aggiunger altro, buttò via  le  coperte, balzò dal letto e si presentò alle due donne
si fecero il segno della croce e incominciarono a recitare  le  preghiere quando lo videro ballare in camicia, mentre lo
la forza di parlare e andarono in camera e accesero tutte  le  lampade a San Giuseppe, alla Bedda Matri, al Bambino e
trapunti d'oro e d'argento, calze fini che gli fasciavano  le  gambe ben tornite, scarpe all'ultima moda, fiocchi, guanti,
di velluto nero, e dopo aver cinto la più ricca fra  le  sue spade, scese giù. I nitriti e le zampate del cavallo
cinto la più ricca fra le sue spade, scese giù. I nitriti e  le  zampate del cavallo arabo lo guidarono alla stalla. Il
al Palazzo Reale. Era l'ora della passeggiata e tutte  le  dame chi in lettiga, chi a cavallo, con lungo stuolo di
e dietro a questi palafrenieri in gran numero, riempivano  le  vie. La bellezza di Ruggiero, la sua eleganza, la ricchezza
di bianco a ricami d'argento, e un velo ricamato di perle  le  avvolgeva la leggiadra persona come un fiocco di
i cavalieri fermarono i cavalli per lasciarla passare, che  le  dame si alzavano dalle lettighe per inchinarla e capì chi
Re, e voleva ad ogni costo averla in isposa. Quella sera  le  sette civette volarono in camera di Ruggiero e lo trovarono
sul petto e sul collo. Quelle sette giovani erano davvero  le  sette bellezze e non si sarebbe saputo chi scegliere. -
parlava - tu devi fare fra noi la scelta di una sposa, e  le  altre saranno le sue serve. Guardaci bene a una a una e
fare fra noi la scelta di una sposa, e le altre saranno  le  sue serve. Guardaci bene a una a una e indica quella che
delle Querce. La notte del matrimonio erano venute tutte  le  fate e tutte le lucciole vestite di seta verde; nel mezzo
La notte del matrimonio erano venute tutte le fate e tutte  le  lucciole vestite di seta verde; nel mezzo sotto una grande
fu trattenuto perché dissero che era impossibile combattere  le  tigri e la morte era certa. Allora io senza dir niente
c'erano tre tigri piú grandi di questa casa, e io quando  le  vidi da lontano avrei voluto portare un vestito di ferro;
Tigre mi venne incontro e fece: Ham! e io senza dir niente  le  misi la spada nella bocca e mori. La seconda fece: Hamm! ed
nella bocca e mori. La seconda fece: Hamm! ed io subito  le  misi la spada nella bocca. La terza fece: Hammm! e quando
venne la Principessa e la vidi. Era la piú bella di tutte  le  Principesse e i suoi capelli rilucevano come quelle cupole.
di puro e sincero amore per la Patria l'impresa dei Mille.  Le  truppe regolari assediarono e costrinsero alla resa Gaeta:
di Vittorio Emanuele II. Con la stessa unanimità di voti  le  Marche e l'Umbria vollero riunirsi con le altre parti già
unanimità di voti le Marche e l'Umbria vollero riunirsi con  le  altre parti già redente d'Italia, sotto lo scettro del gran
ricominciò: — Mamí, che cos'è la pianta? — La pianta sono  le  braccia verdi dove ci riposeremo al primo volo... — E Palla
— E il nastro d'argento? — È lo specchio dove ammirerai  le  tue belle piume, quando le avrai. — E le piume, Mamí, che
— È lo specchio dove ammirerai le tue belle piume, quando  le  avrai. — E le piume, Mamí, che cos'è le piume? — Queste che
dove ammirerai le tue belle piume, quando le avrai. — E  le  piume, Mamí, che cos'è le piume? — Queste che ti scaldano,
belle piume, quando le avrai. — E le piume, Mamí, che cos'è  le  piume? — Queste che ti scaldano, — disse la mamma
con amore. Cosí, curioso di tutto, pian piano Cipí mise  le  piume e si preparò a vedere coi propri occhi com'era fatto
e, con grandi forze e moltissimi cannoni, assalirono  le  nostre linee nel Trentino, dopo averne distrutte le difese
le nostre linee nel Trentino, dopo averne distrutte  le  difese con un bombardamento spaventoso. Ma dopo un mese di
LIBRI DI LUSSO AL MINIMO PREZZO PER TUTTE  LE  ETÀ
di suo padre. Ma sì... il Re era sparito. Con quell'olio  le  carni della Regina tornarono subito morbide, e si poterono
Regina tornarono subito morbide, e si poterono celebrare  le  nozze. Furono fatte feste reali per otto giorni, e a
perché due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che  le  si era sciolta la treccia. Per fortuna il castello era
tranquilla. Il castello era tutto illuminato e lucidato, e  le  lunghe tavole erano piene di cibi squisiti, come la
squisiti, come la cavalletta in umido e la frittata con  le  lumache. Caterí e Tit mangiarono ancora parecchio, e
Caterí e Tit mangiarono ancora parecchio, e perlustrarono  le  sale, le stanzine, i corridoi; ma Bellissima non c'era.
e Tit mangiarono ancora parecchio, e perlustrarono le sale,  le  stanzine, i corridoi; ma Bellissima non c'era. Allora si
non è guasto; funziona. Qualcuno però si diverte a fermare  le  lancette. Chi sarà? La mamma sorveglia e sorprende Ninetta
sarà? La mamma sorveglia e sorprende Ninetta mentre ferma  le  sfere. - Cattiva bambina; perchè fai questo? Ninetta colta
scoppia in lacrime e si rifugia nelle sue braccia. Tra  le  lacrime le spiega che l'orologio corre troppo. - Tic tac,
in lacrime e si rifugia nelle sue braccia. Tra le lacrime  le  spiega che l'orologio corre troppo. - Tic tac, tic tac; le
le spiega che l'orologio corre troppo. - Tic tac, tic tac;  le  due lancette come due piedini impazienti vanno e vanno e
aveva invitato molte bambine, e fate, e nani del bosco.  Le  bambine con le trecce giú per le spalle e i grembiuli
molte bambine, e fate, e nani del bosco. Le bambine con  le  trecce giú per le spalle e i grembiuli bianchi giocavano a
e fate, e nani del bosco. Le bambine con le trecce giú per  le  spalle e i grembiuli bianchi giocavano a nascondersi coi
a nascondersi coi nani, che si acquattavano sotto i funghi.  Le  fate chiacchieravano sventolandosi con ventagli fatti di
castello, e, fino al termine del Palazzo dei Sogni, tutte  le  terre erano sue. — Arriva Tit! Largo a Tit! — strillavano
terre erano sue. — Arriva Tit! Largo a Tit! — strillavano  le  lucciole. La Signora del Pineto venne davanti alla
venne davanti alla carrozza, e fece un inchino; anche  le  Fate s'inchinarono, e i Nani uscirono dai funghi per vedere
e i Nani uscirono dai funghi per vedere il famoso eroe;  le  bambine lo guardavano incuriosite. — Buona sera, Signora
si illuminò tutta, e divenne rossa per la gioia. Tutte  le  altre le si affollarono intorno, e volevano vedere il
tutta, e divenne rossa per la gioia. Tutte le altre  le  si affollarono intorno, e volevano vedere il regalo: —
a Messina e quando la figlia gli compare davanti,  le  dice: - Tieni, ecco che cosa ti manda il Re, - e le dà il
le dice: - Tieni, ecco che cosa ti manda il Re, - e  le  dà il coltello. La ragazza, dopo quel giorno non ebbe più
a Palermo dal Re, e tanto disse e tanto fece, che il padre  le  procurò un cavallo e la provvide di danaro e di una lettera
narra tutto. Alla fine gli dice che vuole essere messa fra  le  schiave che erano offerte in vendita al Re. Venne il giorno
in vendita al Re. Venne il giorno della vendita; tutte  le  schiave furono portate sulla piazza davanti al Palazzo
gli faceva capire di non poterlo soffrire. Un giorno il Re  le  disse: - Rosetta, vedi, io piango sempre per te! - Questo
Presto presto cava di tasca il fazzoletto che il Re  le  aveva mandato per il padre e gli dice: - Ecco, vedete,
vedete, Maestà, com'è grande! Questo basta ad asciugare  le  lacrime di un anno. - Il Re guarda il fazzoletto, lo
torna in guardaroba dove Rosetta rammendava i merletti e  le  dice: - Vedi, Rosetta, se tu non mi vuoi bene, io mi
giorni torna in guardaroba. - Rosetta, mi vuoi bene? -  le  domanda. - Se non mi vuoi bene, m'ammazzo! - Che Vostra
la figlia del mercante che egli aveva tanto disprezzata e  le  disse: - Ti ho conosciuta e so chi sei. Un tempo mi volevi
gente da Rosetta a pregarla di non disprezzarlo. Prima  le  mandò il gran cancelliere, e Rosetta gli disse d'andarsene
d'andarsene perchè del Re non voleva sentirne parlare. Poi  le  mandò il gran tesoriere, ed anche a lui rispose sullo
tesoriere, ed anche a lui rispose sullo stesso tono. Poi  le  mandò l'arcivescovo, il gran siniscalco, e a tutti ella
esistesse. Finalmente un giorno il Re scese dalla schiava,  le  si gettò in ginocchio e la supplicò tanto, che Rosetta,
in ginocchio e la supplicò tanto, che Rosetta, convinta che  le  voleva bene davvero e che era abbastanza punito del
acconsentì ad accettarlo per isposo. Fece venire il padre e  le  sorelle a Palermo e lo sposalizio si fece con gran pompa.