Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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1.  Le  mutazioni cromosomiche P. D. — § 2. Le mutazioni del
1. Le mutazioni cromosomiche P. D. — § 2.  Le  mutazioni del genoma. -— § 3. Le serie poliploidi. — § 4.
cromosomiche P. D. — § 2. Le mutazioni del genoma. -— § 3.  Le  serie poliploidi. — § 4. Le mutazioni polisomiche.
mutazioni del genoma. -— § 3. Le serie poliploidi. — § 4.  Le  mutazioni polisomiche.
 le  amebe le cose stanno presso a poco, di solito, allo stesso
le amebe  le  cose stanno presso a poco, di solito, allo stesso modo. Le
le cose stanno presso a poco, di solito, allo stesso modo.  Le  amebe sono esseri molto più grossi e più
II. —  Le  origini della Genetica. Le teorie di Darwin, Nageli,
II. — Le origini della Genetica.  Le  teorie di Darwin, Nageli,
meglio,  le  varie sostanze, cui son dovute le qualità di ciascuna parte
meglio, le varie sostanze, cui son dovute  le  qualità di ciascuna parte del corpo, e tanto più misteriosa
più misteriosa diventa la trasmissione ereditaria di tutte  le  sostanze necessarie a formare un individuo completo, che
formare un individuo completo, che sia poi dotato di tutte  le  qualità proprie a ciascuna parte del corpo del genitore.
insetti sociali, come  le  formiche, le api, le termiti, ecc. è dimostrato in molti
insetti sociali, come le formiche,  le  api, le termiti, ecc. è dimostrato in molti casi, probabile
insetti sociali, come le formiche, le api,  le  termiti, ecc. è dimostrato in molti casi, probabile in
sviluppo delle ghiandole sessuali e di tutto il corpo.  Le  «regine» delle api provengono da larve simili a quelle da
api provengono da larve simili a quelle da cui nascono  le  operaie, ma nutrite più abbondantemente, con la cosiddetta
 LE  ORIGINI DELLA GENETICA. LE TEORIE DI Darwin, NÄGELI E
ORIGINI DELLA GENETICA.  LE  TEORIE DI Darwin, NÄGELI E WEISMANN
II -  Le  origini della genetica. Le teorie di Darwin,
II - Le origini della genetica.  Le  teorie di Darwin, Naegeli,,Weismann.
stesso avviene per  le  coppie Bb, Cc, Hh, Ii, LI, Mm, nell’esempio su riferito, e
Cc, Hh, Ii, LI, Mm, nell’esempio su riferito, e soltanto  le  coppie Dd, Le, Ff, Gg si scambiano realmente di posto.
 Le  trasposizioni reciproche, e le inversioni, le quali
trasposizioni reciproche, e  le  inversioni, le quali consistono rispettivamente nello
trasposizioni reciproche, e le inversioni,  le  quali consistono rispettivamente nello scambio di pezzi tra
U. -  Le  simbiosi fisiologiche e le attività dei plasmi cellulari.,
U. - Le simbiosi fisiologiche e  le  attività dei plasmi cellulari., R.B., I, 1919.
1.  Le  origini della genetica. — § 2. Le teorie di Darwin e
1. Le origini della genetica. — § 2.  Le  teorie di Darwin e Nägeli. L’idioplasma. — § 3. La teoria
A. Weismann: la continuità del plasma germinativo. – § 4.  Le  prime ricerche sperimentali. — § 5. I problemi
venticinquesimo cromosoma era differente. È probabile che  le  12 razze, a 25 cromosomi siano dovute alla presenza di
alla presenza di cromosomi soprannumerari diversi, benché  le  condizioni siano alquanto complicate dalla presenza di
alquanto complicate dalla presenza di altre varietà, oltre  le  12 fondamentali. Gli autori americani le considerano come
varietà, oltre le 12 fondamentali. Gli autori americani  le  considerano come sottotipi dei 12 principali.
 Le  mutazioni cromosomiche hanno probabilmente una notevole
agli effetti della evoluzione, come hanno dimostrato  le  recenti ricerche di Dobzhansky e Dubinin (cfr. cap. XXIV).
recenti ricerche di Dobzhansky e Dubinin (cfr. cap. XXIV).  Le  mutazioni poliploidi e polisomiche possono condurre alla
quando siano equilibrate; spesso però esse (soprattutto  le  polisomiche) sono causa di una minore vitalità degli
 le  proporzioni sono identiche, ma si applicano alle
opposte: anche qui dunque nell’83 % dei casi ritroviamo  le  combinazioni introdotte nell’incrocio (B vg e b Vg) e nel
introdotte nell’incrocio (B vg e b Vg) e nel 17 %  le  nuove (BVg e b vg).
 Le  mutazioni-cromosomiche, che abbiamo passato brevemente in
che abbiamo passato brevemente in rassegna,  le  mutazioni del genoma e le mutazioni polisomiche
passato brevemente in rassegna, le mutazioni del genoma e  le  mutazioni polisomiche costituiscono altrettante ulteriori
e della continuità genetica dei cromosomi, e del fatto che  le  variazioni numeriche dei cromosomi non sono fluttuazioni
sotto questo nome  le  mutazioni che interessano la struttura, o il numero dei
che interessano la struttura, o il numero dei cromosomi.  Le  prime, come già si è detto, si chiamano anche mutazioni
si chiamano anche mutazioni cromosomiche sensu stricto,  le  seconde mutazioni del genoma, o del cariotipo (cfr. Fig.
 Le  conseguenze teoricamente prevedibili da un simile incrocio
incrocio e con un simile gioco di fattori sono pertanto  le  seguenti:
che porta a 120 x 6 = 720  le  combinazioni possibili, e capaci di vivere, comprese le
720 le combinazioni possibili, e capaci di vivere, comprese  le  albine, indistinguibili esternamente.
altre applicazioni della teoria, nonché  le  critiche che se ne possono fare e le difficoltà che si
della teoria, nonché le critiche che se ne possono fare e  le  difficoltà che si incontrano nella sua
K. - L’organe de Bidder et  le  déterminisme des caractères sexuels secondaires chez le
et le déterminisme des caractères sexuels secondaires chez  le  crapaud (Bufo vulgaris). R. S. Z., XXXI, 1934.
nella Datura, ecc. I risultati principali sono che  le  trasposizioni, le inversioni, e, in minor misura, le
ecc. I risultati principali sono che le trasposizioni,  le  inversioni, e, in minor misura, le deficienze e le
che le trasposizioni, le inversioni, e, in minor misura,  le  deficienze e le duplicazioni possono costituire la base di
le inversioni, e, in minor misura, le deficienze e  le  duplicazioni possono costituire la base di differenze
linea germinale in Ascaris megalocephala. I cerchi indicano  le  cellule, le linee la loro relazione genetica; i cerchi
in Ascaris megalocephala. I cerchi indicano le cellule,  le  linee la loro relazione genetica; i cerchi pieni indicano
linee la loro relazione genetica; i cerchi pieni indicano  le  cellule progenitrici dei gonociti, che alla quinta
cellule eguali, madri dei gonociti. I quadratini indicano  le  cellule somatiche, che daranno origine ai varî tessuti,
P. es. la statura dei singoli individui, registrando  le  nostre misure una per una, ci avvediamo, a lavoro ultimato,
minimo e massimo. E se, per non rendere troppo difficili  le  misure e troppo lunghe le tabelle, classifichiamo le
per non rendere troppo difficili le misure e troppo lunghe  le  tabelle, classifichiamo le stature (per esempio di una
le misure e troppo lunghe le tabelle, classifichiamo  le  stature (per esempio di una popolazione umana) in un certo
di classi, riunendo ad esempio in un’unica classe tutte  le  stature comprese fra 170 e 172 cm., in un’altra quelle
di 2 cm.), potremo costruire una tabella in cui tutte  le  stature esaminate trovano posto in un numero abbastanza
di classi. Nella tabella I (pag. 43) sono classificate  le  misure raccolte dal Quételet, e da lui espresse in pollici.
 LE  MUTAZIONI
esse possano costituire un grado di passaggio fra  le  modificazioni, non ereditarie, e le mutazioni, ereditarie;
grado di passaggio fra le modificazioni, non ereditarie, e  le  mutazioni, ereditarie; quindi la loro importanza per la
significa che nella femmina si formano  le  quattro categorie di gameti B Vg, B vg, b Vg, b vg, ma non
ma non egualmente numerose: l’83 % (41,5 + 41,5) posseggono  le  combinazioni introdotte nell’incrocio (B Vg e b vg), il 17
introdotte nell’incrocio (B Vg e b vg), il 17 % (8,5 + 8,5)  le  nuove (B vg e b Vg).
 LE  MUTAZIONI
 LE  MUTAZIONI CROMOSOMICHE
può dire dunque che la genetica studia  le  somiglianze e le differenze dei discendenti rispetto ai
può dire dunque che la genetica studia le somiglianze e  le  differenze dei discendenti rispetto ai progenitori, e che
si propone varî ordini di problemi: 1) la variabilità e  le  sue cause (problema statistico); 2) la distribuzione dei
negli individui (problema fisiologico ed embriologico); 5)  le  variazioni dei caratteri ereditarî e la loro
 LE  APPLICAZIONI DELLA GENETICA
 LE  MUTAZIONI GENICHE
donde proviene, facendola divenire identica a questa.  Le  gemmule sono estremamente piccole, e possono circolare da
e possono circolare da cellula a cellula attraverso  le  membrane e le strutture protoplasmatiche. Le cellule del
circolare da cellula a cellula attraverso le membrane e  le  strutture protoplasmatiche. Le cellule del corpo, in
attraverso le membrane e le strutture protoplasmatiche.  Le  cellule del corpo, in genere, ricevono soltanto quelle
che sono necessarie per il loro differenziamento, ma  le  cellule sessuali ricevono una rappresentanza di tutte le
ma le cellule sessuali ricevono una rappresentanza di tutte  le  gemmule provenienti da tutte le cellule. Esse rimangono
una rappresentanza di tutte le gemmule provenienti da tutte  le  cellule. Esse rimangono inattive, finché, sviluppandosi
dalla cellula donde proviene, durante la vita individuale.  Le  gemmule provenienti dall’uno e dall’altro genitore
provenienti dall’uno e dall’altro genitore combinano  le  loro azioni, in modo che il figlio risulta quasi intermedio
5. -  Le  aberrazioni cromosomiche.
5. -  Le  variazioni ereditarie.
4. -  Le  mutazioni polisomiche.
1. -  Le  mutazioni cromosomiche.
3. -  Le  serie poliploidi.
2. -  Le  mutazioni geniche 253
5. -  Le  variazioni ereditarie 367
al Johannsen (1900-1903). Questo botanico iniziò  le  ricerche con l’intento di verificare le leggi del Galton e
botanico iniziò le ricerche con l’intento di verificare  le  leggi del Galton e scelse come materiale di esperimento i
materiale di esperimento i fagiuoli. Subito s’avvide che  le  cause che determinano la variabilità possono essere di
 LE  APPLICAZIONI DELLA GENETICA
2. -  Le  mutazioni geniche.
sono proprio  le  combinazioni del monoibridismo, le quali per la dominanza
sono proprio le combinazioni del monoibridismo,  le  quali per la dominanza di Vg daranno il rapporto fenotipico
5. -  Le  aberrazioni cromosomiche 203
 LE  LEGGI DI Mendel. ENUNCIAZIONE
3. -  Le  serie poliploidi 273
2. -  Le  mutazioni del genoma.
3. -  Le  leggi del Galton.
possono fare in altri animali, anzi si deve riconoscere che  le  ricerche embriologiche negli animali superiori hanno spesso
individualità delle cellule della linea germinativa,  le  quali spesso, nell’embrione, risiedono
della evoluzione delle specie, secondo che ammettono  le  teorie trasformiste? È questo il problema finale e più
più difficile della genetica, intorno al quale fervono oggi  le  ricerche.

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