Parlo di Giovanni Lamarck. Questo grande naturalista ebbe chiarissimo nella mente il concetto della variabilità della specie e si sforzò
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Ciò, ripeto, pel Lamarck non ammette dubbio, egli ci insiste.
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A dare un concetto del modo in cui il Lamarck considerava l’origine, le trasformazioni, le derivazioni le affinità fra i viventi, varrà meglio di
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Così in Italia ebbe ascolto il Lamarck più assai che non in Francia. Ma ancora si tratta di casi isolati, e il Bonelli e il Fodera» non lasciarono
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È cosa che desta la più grande meraviglia questa, che l'opera del Lamarck sia passata allora inosservata; non solo non abbia avuto lodi, ma nemmeno
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Sosteneva le idee del Lamarck all’altro capo d'Italia Michele Fodera di Girgenti, professore di fisiologia a Palermo. Egli era stato a Parigi, alunno
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, come egli fosse stato colpito dalle idee del Lamarck e ne fosse diventato seguace. Il Bonelli morì giovane e l'immensa mole del lavoro che egli fece
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suo nome. Egli aveva mostrato un profondo disprezzo per la teoria del Lamarck, e i suoi contemporanei disprezzarono pure la teoria del Lamarck tanto da
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Carlo Darwin aveva certamente letto il Lamarck, e l’aveva letto come egli sapeva leggere un libro di scienza. Ciò risulta dalle citazioni che ho
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È appena necessario ricordare qui che una teoria evoluzionistica fu dapprima elaborata da J. B. de Lamarck (1809), sulla base dei principî dell
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Mc Dougall, W. - An experiment for the testing of the hypothesis of Lamarck. Brit. Journ. of Psychology, XVII, 1927.
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Lamarck, J. B. - Biografia e bibliografia completa in Landrieux, Mém. Soc. Zool. de France, XXI, 1929.
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Lamarck, J. B. de, 24, 62, 426.
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che poco più tardi verrà elaborato dal Lamarck.
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Opere di Lamarck:
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Biografie di Lamarck:
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A. S. Packard, Lamarck, the founder of Evolution. His life and work. Green, Lingmons 1901.
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B. Mantoy, Jean-Baptiste de Lamarck, Seghers, Paris 1968.
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M. Barthélemy-Madaule, Lamarck ou le mythe du précurseur, Seul, Paris 1979.
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J. P. Faure, Le cas Lamarck, A. Blanchard, Paris 1978.
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G. Barsanti, Dalla storia naturale alla storia della natura. Saggio su Lamarck, Feltrinelli, Milano 1979.
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Inédits de Lamarck (prefazione di Canguilhem e chiusa di P. Grassé), Masson, Paris 1972.
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H. Daudin, Cuvier et Lamarck: les classes zoologiques et l’idée de série animale, Alcan, Paris 1926.
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M. Landrieu, Lamarck, le fondateur du transformisme, «Mém. de la Soc. Zool. de France», t. XXI, Paris 1908.
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Lamarck, che seppe svilupparlo e dargli forma e coerenza enunciando la prima completa e consapevole teoria evoluzionistica.
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Lamarck, Jean-Baptiste-Pierre-Antoine Monet de, 11, 24, 27, 28-38, 39, 40, 46, 48-51, 53, 64, 63, 68, 72, 80, 160.
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, chevalier de Lamarck, generalmente noto con questo suo ultimo nome.
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di storia naturale, il Lamarck, grazie alla protezione di un vecchio, ma ancora attivo e potente collaboratore di Buffon, il Daubenton, potè avere il
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posto libero per un botanico: Lamarck fu nominato alla cattedra di zoologia degli animali invertebrati.
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Ciò avveniva nel giugno 1793. Lamarck, all’età di quarantanove anni, dovette cambiare strada, incominciare uno studio completamente nuovo per lui, in
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Lamarck si diede dunque a studiare, a comparare, a classificare quegli Invertebrati in cui Linneo aveva riconosciuto due sole classi: gli Insetti e i
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mirare ad orizzonti più vasti, il Lamarck si diede ad altre ricerche. Queste seguirono due vie, che meritano menzione: una perché lo condusse a mete
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Abbiamo voluto ricordare questa parte deteriore dell’attività del Lamarck, per meglio lumeggiare la sua personalità, che appare contrastata da due
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A questo punto, è meglio lasciare la parola al Lamarck, che è assai chiaro.
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Dopo molte considerazioni che non è possibile qui riassumere, il Lamarck così sintetizza il proprio pensiero:
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È chiaro, dal tono di questa domanda retorica, che il Lamarck si rendeva pienamente conto dell’importanza di questa sua teoria. E non è il caso di
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Il Lamarck dà molti esempi per provare la validità dei suoi principi. Sentiamone qualcuno.
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Ma il merito principale del Lamarck non consiste soltanto in questa sua enunciazione della teoria, ma anche e soprattutto nel tentativo di
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L’opera novatrice del Lamarck non ebbe il successo che meritava. Come meglio vedremo nel prossimo capitolo, rimase incompresa alla maggior parte dei
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continuamente varia - imprime, per la via dell’uso o non uso degli organi, modificazioni che divengono ereditarie. Lamarck giunge fino all’affermazione
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Al gruppo di biologi che lavorava al Muséum National d’Histoire Naturelle a Parigi dove il Lamarck svolgeva la propria attività era venuto ad
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S’è detto che il Cuvier abbia manifestato una rivalità nei riguardi di Lamarck, che lo abbia perseguitato perché aveva opinioni differenti dalle sue
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di prestigio sociale, il Lamarck, con quel suo atteggiamento di visionario che corre dietro a chimere, si spegne in una vecchiezza solitaria, senza
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Un altro allievo spirituale del Buffon, molto più giovane del Lamarck, che anche teneva cattedra al Muséum, era Etienne Geoffroy Saint-Hilaire (nato
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Morti il Lamarck (1829), il Cuvier (1832), il Goethe nello stesso anno, morto anche, nel '44, il Geoffroy, di trasformazioni delle specie si parlò
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successo che era stato negato al Lamarck.
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La prima affermazione, l’esistenza di una evoluzione, non è nuova, come sappiamo. Era stata già formulata da numerosi precursori e poi dal Lamarck
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Ma la sua avversione era determinata soprattutto dal fatto che sia Lamarck sia «Mister Vestiges» (come egli
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Lamarck aveva proposto una semplice soluzione al primo quesito: le differenze individuali sono prodotte dall’ambiente, attraverso l’uso e non uso
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Lamarck, intorno all’origine dell’uomo.
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