Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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dell' intendimento si conosce per via d' intuizione ,  laddove  la realità si conosce per via di sensazione, e d'
che l' Ontologia è la « Teoria dell' Essere astratto » (1),  laddove  la Teologia è la « Teoria dell' Essere sussistente », e che
la sussistenza , ma questa può essere e non essere;  laddove  hanno necessariamente l' essenza, la quale non può non
al modo con cui Iddio apprende ed intende se stesso;  laddove  l' espressione di sentimento intellettuale, più generale,
finiti sussistenti, che non sono cogniti per se stessi;  laddove  la possibilità logica, l' essenza ideale, è data all' uomo
spirito stesso, perchè da lui procede come un accidente;  laddove  il Verbo di Dio non reca immutazione di sorta al Padre a
lo spirito nostro, ed altro questo spirito nostro stesso;  laddove  il Figliuolo ed il Padre hanno la medesima sussistenza. Ma
e quindi dobbiamo vederlo nell' essenza per conoscerlo;  laddove  il sentimento divino è l' essenza stessa, e perciò è noto
secondo la profezia: « Ecce positus est hic in ruinam »;  laddove  a quelli, che credono nella divinità, ritorna la loro
suoi doni. 2 Che appunto per ciò quelle verità sono molte,  laddove  il Verbo, al quale però si riducono, è uno. Noi dobbiamo
in questo che il lume naturale è semplicemente ideale ,  laddove  il lume soprannaturale è anche reale , perocchè in questo
l' anima nel ricevere il lume naturale dicesi intuizione,  laddove  l' atto che fa l' anima nel ricevere il lume soprannaturale
si può chiamare un' appartenenza ideale del Verbo divino;  laddove  il lume soprannaturale, che accompagna le verità rivelate a
a spiegare come le speciali verità rivelate sieno molte,  laddove  la parola di Dio, il Verbo è uno. A tale intento egli è
e però vale a significare solamente la natura divina;  laddove  la parola Dio significa la divinità nel supposito,
scritture, le quali nominano spesso il « Verbo di Dio »;  laddove  non nominano « il Verbo del Padre ». Oltredichè, dicendo
per questo che egli ha appo sè il Verbo generandolo;  laddove  se avesse detto che il Verbo era appo il Padre, avrebbe
che « il colore è nel corpo », e non presso, appo il corpo;  laddove  si dice che « un uomo è appo un altro uomo », e non in un
si dice che il Figliuolo è appresso il Padre che lo genera,  laddove  non vi avrebbe ugual proprietà dicendo che il Padre è appo
subordinate hanno diversa natura e diversa operazione,  laddove  il Verbo ha con Dio che lo pronuncia una sola natura ed una
(4), dicono il Verbo essere stato conosciuto da' Platonici,  laddove  altri lo negano, come S. Girolamo che scrive del Verbo
perchè Mosè non fece menzione che delle cose sensibili,  laddove  S. Giovanni abbracciò tutte non meno le sensibili che le
all' intelletto in quanto ne contiene le regole, i tipi;  laddove  la potenza appartiene alla sussistenza. Nondimeno altro è
a significare la creazione informe e sostanziale,  laddove  la prima dice la creazione formata e compiuta, come quando
la parola vita esprime quell' atto in un modo oggettivo,  laddove  se l' Evangelista avesse detto semplicemente il Verbo
parole vi ha l' articolo premesso alla parola vita «e zoe»,  laddove  nelle parole di S. Giovanni: « « in esso era vita » » manca
parla d' una vita determinata, cioè di quella degli uomini,  laddove  in questo si dice semplicemente che il Verbo non è per
condannato alla morte, e doveasi considerare come morto;  laddove  la vita novella, la vita di Cristo comunicata all' uomo era
lo pone tutto, il corpo, il sangue, l' anima e la divinità;  laddove  il battesimo congiunge l' uomo al corpo vivente di Cristo,
sè ed incorporare con una comunicazione di vita gli uomini.  Laddove  nell' Eucaristia l' uomo, incorporato già e vivente di
che gli antichi giusti rimasero lungamente in quello stato,  laddove  essi non fan che passarci istantaneamente. I secondi, che
per alcun grado inferiore. Rimane ora a dichiarare come,  laddove  gli uomini viatori cibano il corpo ed il sangue di Cristo
affetto volontario, dopo aver ricevuto il corpo di Cristo;  laddove  nella comunione spirituale è l' anima che cogli atti della
non produce da sè che il pari, e però non esce mai di sè;  laddove  l' impari produce, col moltiplicarsi, tanto il pari quanto
da un verso più che dall' altro senza misura determinata,  laddove  il quadrato ha una proporzione stabile d' uguaglianza tra i
che è superiore all' ente, risponde, non è a dirsi ente;  laddove  quell' uno che è anteriore all' uno ente, non può dirsi che
conosciuta applicati a significar cosa simile, ma men nota;  laddove  i nomi proporzionali non si fondano nella semplice
senza conoscerne la causa non si può intendere il vocabolo;  laddove  si può sapere che pieno di Bacco, vuol dire pieno di vino,
nome sia espressa la relazione dell' effetto alla causa,  laddove  i nomi causali esprimono questa relazione, nè si possono
è che una relazione contenuta nella categoria «pros ti»,  laddove  lo spazio è, sotto un certo aspetto, assoluto. Forse i
modificazione che l' agente produce nel subietto paziente;  laddove  il ricevere semplicemente non acchiude questo concetto,
Stagirita come fosse anch' essa entità vera a parte sui;  laddove  Kant, eguale ad Aristotele nel tenere le due parti confuse,
se non si pensa questa possibilità, non si pensa al tempo:  laddove  io posso pensare lo spazio, non già senza la possibilità
per sè stesso, non è per sè oggetto della conoscenza.  Laddove  l' idea è conosciuta per sè, giacchè idea importa cosa
l' affermazione è un' operazione soggettiva dello spirito,  laddove  il concetto, ossia l' idea, non è una operazione dello
rimangono in essa, come termini inerenti all' atto suo:  laddove  il concetto di causa s' estende di più a significare un'
altro. Poichè il modo dell' essere non è un accidente,  laddove  il modo della sostanza è un accidente. Venendo adunque il
in ogni variazione non si ripete tutto l' ente, che varia;  laddove  in Dio, in ogni persona si ripete tutta affatto la sostanza
domanda, perchè sono tali? E la ragione la trova in Dio;  laddove  Aristotele a questo ammutolisce. Aristotele, a ragion d'
un' imagine, una realizzazione delle intelligibili;  laddove  Aristotele trova esser questo un sequestrare soverchiante
già prima una sostanza della medesima specie in atto;  laddove  gli accidenti nuovi delle cose possono esser prodotti
possono sussistere separati, ma solo insiti nelle specie;  laddove  le specie , almeno alcune, riconosce dover sussistere
una parte i generi non sono elementi componenti gli enti,  laddove  la specie è uno dei due componenti integrali degli enti: di
perchè in quella l' universale si distingue dal singolare,  laddove  in questo non c' è che il singolare. E perciò Aristotele
ad esse, come ad un esemplare, e disponendo il mondo:  laddove  l' Aristotelico privo di questa potenza non produce il
dell' uomo si mantenga nell' atto della contemplazione,  laddove  la mente perfetta contempla se stessa immobile tutta l'
intelligibili, ha bisogno d' acquistarseli, nel modo detto,  laddove  la mente suprema, essendo ella stessa come subietto il suo
e dimostra, chè la scienza è una cognizione dimostrata (1),  laddove  la mente è una cognizione intuitiva de' principŒ. Questi
raccolti nelle nove categorie susseguenti alla sostanza,  laddove  «hekaston de to genos on» (4). Ma quando per ente intende
che i giusti sono luce, aggiungendosi: « nel Signore »,  laddove  il realismo filosofico si predica, da quelli che lo
mente, perchè allora è oggetto, e non fa sano nessuno;  laddove  la scienza è per sè forma, non potendo esistere che nella
insegna che la mente opera senza organo corporale (4),  laddove  il fantasma non si può avere senza organo corporale.
stesso nome, ma avessero un' altra ragione d' essenza,  laddove  i sensibili fossero tra loro uguali secondo la stessa
specolano l' accidente circa l' ente, [...OMISSIS...] ,  laddove  la prima tratta delle cose che sono nell' ente per sè,
vero o verosimile intorno alla prima Causa e all' Universo;  laddove  Aristotele viene già provveduto d' opinioni intorno alla
Poichè di questa descrive la generazione nel « Timeo »,  laddove  Iddio è la causa generante, e acciocchè possa esser causa
materia è la nutrice della generazione, [...OMISSIS...] ,  laddove  lo spazio n' è la sede, [...OMISSIS...] , cose che fa
e vivente potere contenere in sè il numero e l' ordine,  laddove  l' esistenza del corpo bruto è solitaria, e di più per la
spera di migrare in quello a sè cognato [...OMISSIS...] ;  laddove  all' opposto quell' anima che parte da questa vita infetta
nella sapienza del potentissimo, cioè del medesimo (5):  laddove  dice che all' anime seminali « « mostrò la natura dell'
esse senza fare alcun uso del sensibile, [...OMISSIS...] ,  laddove  il sensibile avea luogo nell' ordine delle percezioni, ed
sono una classificazione di predicati generalissimi;  laddove  la classificazione delle specie in pure e composte ha per
, al quale si adegua ogni ente reale e perciò ogni entità;  laddove  l' ente astratto è quel concetto di ente, che esclude
dell' ente astratto è dunque opera soggettiva della mente,  laddove  l' ente ideale è dato dal naturale intùito, quantunque la
essenza) ». Questo secondo detto verrebbe a porre più Dei,  laddove  il primo non pone che più persone, perchè la parola
che è pure ragionatissimo, riesce a male in opera;  laddove  altri, che non sanno a pezza rendere così chiare ragioni,
in cui riposa l' attenzione e la riflessione di lei,  laddove  il ritratto non è che l' anello di mezzo, su cui il
al timone con una comunicazione di moto al tutto meccanica;  laddove  il principio sensitivo dall' immagine a lui presente piglia
razionale, che contempla tali ordini nell' oggetto;  laddove  è di fatto che il principio sensitivo, che gode in
estetico è bello e ad un tempo sensibilmente piacevole,  laddove  il bello, considerato nelle cose fuori del sentimento
quella quantità di moto che già esiste, e non più;  laddove  l' anima produce, e per così dire crea il moto, nè si può
o viene tolta dalla violenza che strazia il corpo, ecc.;  laddove  l' impressione del moto veniente dall' anima, in quanto si
docilità e sofferenza agli stimoli dei diversi individui, e  laddove  sembra che ad uno niente pregiudichi nè alterazione d'
dipenda dal soggiacere l' animale ad una passione;  laddove  la seconda involge il concetto che il detto corso dipenda
fibra, non si considera il fenomeno che dal lato passivo;  laddove  la vera ragione che lo illustra non si trova che
collezione denotava un numero finito di individui reali,  laddove  il comune si trova in tutti gli individui possibili, i
naturale nell' anima, dicendo di lei, che [...OMISSIS...] ;  laddove  l' ultima delle forme che naturalmente si conoscono,
alle leggi dello spazio, del moto e della corporeità,  laddove  l' ente reale può benissimo soggiacervi, perchè sono
e non c' è successione dove non c' è mutazione:  laddove  l' essere reale può soggiacere benissimo alla legge del
di poi ch' egli tiene natura di causa esemplare o di tipo,  laddove  il reale ha natura solamente di effetto e di esemplato.
corpo e che non è Dio. Ed egli sembra che così voglia dire,  laddove  scrive, che egli move il suo ragionare [...OMISSIS...] ;
ricorriamo col Rosmini al sentimento, e all' essere ideale;  laddove  il Gioberti ricorre all' intuito di Dio e dell' atto
Rosmini, il quale sostiene che egli è per essenza oggetto;  laddove  il Gioberti lo fa soggettivo, e vuole che s' immedesimi col
di cui l' albero è l' atto accidentale retto e sostenuto;  laddove  se la radice fosse di sostanza totalmente diversa, non vi
che si può chiamare anche similitudine della divinità:  laddove  nel lume della fede noi percepiamo e sentiamo Dio stesso, e
che la gloria della grazia in questa vita è tutta di Dio;  laddove  in cielo la gloria di Dio ridonda in noi: ossia, secondo il
si mesce con lui, ma rimane dall' occhio lontano e diviso:  laddove  lo stimolo del tatto colle sue qualità tattili s'
vede più che un iniziamento dell' essere (essere ideale),  laddove  avendo il Verbo, ha tale idea, che non è solo idea, ma
si dice di Dio, il quale non ha PRINCIPIO del suo essere:  laddove  quelle, coll' aver preso da lui il principio di ciò che
nozione dell' essere, la quale in tal modo diventa comune.  Laddove  se noi vogliamo considerare Dio e le cose in sè, nella loro
in un cotal merito della virtù il premio della beatitudine.  Laddove  quelli che con ingiusto affetto cercarono nella chiara
del principio morale forma la perfezione della persona:  laddove  il coltivamento e sviluppo della parte intellettiva o
che ci rechi senza morte alla visione beatifica di Dio:  laddove  nello stato primitivo non v' aveva morte, e convenia
nessuna provvidenza soprannaturale li difende da quelli.  Laddove  i giusti non vengono sottomessi ai mali se non con certa
(2), e piuttosto il tengo favorevole, che contrario (3).  Laddove  quando trattasi di dedurre l' anima da corporea materia, è
intelletto può racchiudere anche il principio soggettivo;  laddove  ciò che viene dal di fuori è il solo oggetto , dal quale,
cosa rimangono ed è la loro forma che solamente cangia.  Laddove  l' anima che viene creata da Dio nulla ritiene, nella
sue qualità universali e comuni date dalla sua natura:  laddove  la rivelazione e religione cristiana lo considera fornito
di togliere il peccato cioè di mortificare l' uomo vecchio:  laddove  allo Spirito attribuisce l' effetto di vivificare l' uomo
spirito, e tuttavia fu immatura alla piena luce di Cristo:  laddove  le genti maturarono prima a ricevere la luce di Cristo,
che offeriva un dono celeste, un sacrificio spirituale:  laddove  i discendenti di Aronne non offerivano che doni terreni ed
virtù in sè di elevarsi sopra all' ordine soprannaturale;  laddove  riconoscendo egli il Verbo in sè e amandolo come è degno di
perciò questi nascendo senza la grazia hanno il peccato;  laddove  i primi nascendo senza la grazia non avrebbero il peccato«.
grazia di essere ricevuta nel peccatore: [...OMISSIS...] ,  laddove  i nuovi teologi che fanno consistere il peccato nella sola
come della volontà è la stessa essenza divina attualissima;  laddove  l' uomo non ha per oggetto naturale la propria essenza, ma
argomento si prende per l' essenza o ideale o realizzata,  laddove  deve prendersi per la natura tutt' intera, cioè co' suoi
per così dire, sopra altri qui e qua confusamente:  laddove  gli affetti dei savii veraci, cioè dei cristiani, sono
scopo, ma a colui che per gli accidenti migliore apparisce.  Laddove  scegliendo tal corpo di persone alle quali facciano
e vagheggiarla con suo grande agio e diletto.  Laddove  lo stile rapido e focoso per l' incalzamento e quasi
e il bene e il male, possa essere insegnato da tutti,  laddove  i moralisti ad uso dei propri interessi, proclamano molte
il principio erroneo, dove giace il razionalismo:  laddove  i primi ammettono anch' essi, ma tacitamente; e talor anco
chiamava libero col pretesto che non era violentato;  laddove  il C. non riconosce (se dee aver senso il suo discorso) che
potrebbe sostenersi anche contro i proprietarŒ più forti,  laddove  se sì l' uno che l' altro vien rappresentato da un solo
essere state le terre in antico conquistate e divise;  laddove  non erano. In questo modo sembra che si sia introdotto in
potrebbe sostenersi anche contro i proprietarŒ più forti,  laddove  se sì l' uno che l' altro vien rappresentato da un solo
essere state le terre in antico conquistate e divise;  laddove  non erano. In questo modo sembra che si sia introdotto in
l' istituzione a preparare missionari idonei alla medesima;  laddove  formare in un solo Collegio missionari per più Missioni,
e poi le differenze, quai confini delle somiglianze stesse;  laddove  il metodo che mena il fanciullo da' particolari a' generali