immortale, s empre lo stesso, sempre l'Eugenio di quella sera fatale, col cuore immeritamente lacerato, coll'anima nobilmente dignitosa sotto un'onta
prosa letteraria
, chi sa?, maledicendola per la palla che gli aveva lacerato il petto e forse intaccato un polmone! ... Istintivamente portò le mani al seno; le parve
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