La piazza è per metà occupata da popolo in tumulto. Quattro famigli armati, che tengono per le braccia due ragazzi, avanzano a stento tra la folla
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La donna inviperita è di là dalla porta, e vi picchia su colpi coi pugni e coi piedi, e la scuote per aprirla.
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Alcune donne, e fra di esse la madre di quel fanciullo morto, riescono a strappare Mariòla dalle mani degli uomini e la spingono avanti su la piazza
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Una piazzetta, centro di stradette e vicoli, fra la Porta di Santa Croce e il torrente. Una di queste strade, stretta e scura, si apre di fronte
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Si avvinghia a Gherardo, il corpo scosso da brividi e fremiti. Egli la stringe un momento al suo petto, smarrito. Ma subito la respinge con una
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istintivamente la trascina verso la strada che passa dietro la casa dei Putagi, per fuggire: ma anche da questa escono altri due famigli: e alcuni altri
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E s'avanza, e gli è sopra, e lo percuote col tallone su la schieria. Ma a questo punto una fanciulla che stava a osservare dal limitare del portone
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La madre di quel fanciullo ucciso trae un coltello, si lancia su Mariòla e la colpisce nella schiena. Mariòla vacilla, annaspa con le mani, chiama
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Fra la gente, che da ogni lato la preme, Mariòla si sente smarrita. Si guarda intorno. Ha un'ispirazione subitanea. Si fa largo, arriva alla scaletta
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Mariòla, quasi soffocata tra la folla tumultuante, lotta per divincolarsi dalla stretta degli uomini che la tengono, e grida, ma senza poter
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La donna che già supplicò Frate Simone per la vita del suo figliuolo si trascina per terra sino ai piedi di Gherardo, e glieli abbraccia piangendo.
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La scena si chiude.
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La scena si chiude.
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La scena si chiude.
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La scena si riapre.
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La scena si chiude.
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La scena si chiude.
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La voce di un Ragazzo
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La scena si riapre. Una strada, fuor delle porte della Città. A sinistra la casa di Gherardo: cioè il muro di cinta del cortile, col portone nel
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Barcollando come un ebro, avanza verso di lei. Le è di fronte, tende le braccia tremanti, fa ancora un passo, e d'impeto la prende, e la stringe al
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S'incammina con passo vacillante verso la città, s'allontana, scompare.
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Gherardo si riscuote, si desta. Alza il capo, si volge e vede i due, là in fondo presso la porta. Sta intento ad ascoltare, un momento. Poi si muove
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L'incredulo e alcuni suoi compagni accolgono la conclusione del narratore con una sghignazzata.
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La turba dei Flagellanti appare sulla strada in fondo, da sinistra, e avanza lenta, cantando.
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, che da lontano s'avvicina, un canto s'ode venir dalla strada. Due voci alterne cantano la canzone d'un trovatore di Provenza: le voci son d'uomini
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La rende nelle braccia, va sino alla porta della sua casa, con un calcio l'apre, ed entra.
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Il cielo si tinge di rosa alla prima luce del giorno: impallidisce e vanisce la luce dorata delle stelle.
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I Frati Bianchi si avviano verso la chiesetta e vi entrano. Solo è rimasto presso Gherardo il fraticello giovinetto.
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E i famigli corrono su Gherardo, lo mettono in mezzo, lo prendono, lo trascinano via, per la strada verso il torrente.
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Il Fraticello corre in chiesa. I Frati Bianchi escono sulla piazza, atterriti. La campana suona. E gente viene, da ogni parte, correndo.
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Il Fraticello si china, con impeto fanatico, a baciargli le mani, e rientra in casa. Gherardo si abbandona seduto su la panca sotto l'olmo.
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Accosciato sull'ammattonato, la testa sul braccio appoggiato alla panca, Gherardo dorme. Due guardie armate di picca stanno ai lati della porta
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Come percosso da una mazzata sul capo, Gherardo vacilla e indietreggia Un fraticelto giovinetto che sempre gli è stato al franco si scaglia contro la
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All'ordine del Vescovo, due dei famigli si pongono ai lati di Gherardo e lo fanno avanzare, la faccia rivolta al popolo, sino al limitare della
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Il Vescovo e i Canonici, l'Inquisitore e i suoi Notai, guardano, silenziosi e immobili. Un raggio di sole rompe la nuvolaglia grigia. Il sole
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Il corpo squassato dai singulti, si abbatte bocconi per terra. E allora dalla turba dei Flagellanti, i quali hanno ascoltato in silenzio la
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L'Assessore rientra, e il cancello vien richiuso. I quattro famigli e alcuni altri, usciti mentre quello parlava, avanzano a far sgombrare la parte
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. Il famiglio si difende e difende la sua preda menando colpi con la spada. Il ragazzo gli sfugge. Inferocito, il famiglio gli cala un fendente sul collo
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Gherardo è ancora là, sul sedile di pietra, rannicchiato su se stesso, torvo e muto. Mariòla gli si avvicina, tende una mano, con gesto pieno di
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S'allontana la compagnia degli spensierati, ed escono sulla strada e s'allontanano i mendicanti. Il Guercio e il Notaro si son messi dietro alla
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, hanno raggiunto la spianata davanti al Palazzo.
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rimangono con la Madre intorno al fanciullo morente.
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la spalla di lui, presa da una struggente dolcezza di ricordi, di sogni, di desideri.
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. Sulla piazzetta, giù dal pianerottolo, di fronte ai Frati Bianchi, un gruppo di gente del popolo, la maggior parte donne d'età, che andrà man mano
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Il popolo, i prigionieri, tutti stanno, con l'animo sospeso, per udire la risposta di Gherardo. Il cielo, che s'è andato rapidamente oscurando e
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La Piazza Maggiore di Parma. A destra il Palazzo del Vescovo, preceduto da un ripiano rialzato su due scalini: un loggiato chiuso da cancelli di
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moltitudine gridando - più alta La sua voce e più di tutte squillante - il suo grido.
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Il crepuscolo avanza. Gherardo va sino alla porta della sua casa, e si lascia cadere seduto sul primo scalino. La fanciulla s'è fermata vicino al
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E si volge e si dirige verso la porta, per uscire, insieme col Vescovo. Gherardo rimane per un momento come impietrato: poi si slancia, raggiunge il
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Le voci dei due ubriachi si confondono, lontane, in una sghignazzata. Gherardo lascia cadere il coltello e si volge. Mariòla è là, appoggiata al
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