C'era una volta un barbiere che faceva la barba alla povera gente. Scorticava le facce con un vecchio rasoio e vi trinciava braciole di quando in
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C'era una volta un contadino che aveva una figliuola. Egli andava a giornata; la figliuola filava stoppa o tesseva tela per conto delle vicine: così
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C'era una volta una bambina, figlia d'un calzolaio. La madre, cullandola, le cantava sempre: - Dormi, figlia Regina! Dormi, il Reuccio arriva! Il
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C'era una volta due sorelle rimaste orfane sin dall'infanzia: la maggiore bella quanto il Sole, diritta come un fuso, con una gran chioma che pareva
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C'era una volta un sarto, che campava la vita mettendo toppe e rivoltando vestiti usati. Nella sua botteguccia ci si vedeva appena; per ciò lavorava
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C'era una volta un vecchio tornitore che faceva trottole d'ogni forma e d'ogni grandezza. Quand'era la stagione delle trottole, i ragazzi si
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C'era una volta un figurinaio che andava attorno per le vie vendendo figurine di gesso: - Chi vuol figurine, chi vuole! Su la tavola che portava in
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C'era una volta due poveri contadini, marito e moglie, che campavano stentatamente, lavorando da mattina a sera. L'omo andava a giornata, la donna
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C'era una volta un pescatore che vivucchiava alla meglio col prodotto della sua pesca. Partiva in barca la sera, stava a pescare tutta la nottata, e
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di quel che guadagnavano, senza invidiare gli altri, senza desiderare niente che sorpassasse la loro modesta condizione. E così erano arrivati alla
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avevano appiccicato il nomignolo di Mastro Acconcia-e-guasta. Guastava un uscio e rimediava una cassa, un tavolino, due sportelli, secondo la richiesta. La
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C'era una volta un Re che aveva due figli, uno buono e l'altro cattivo. Quello buono era il Reuccio, e alla morte del padre doveva essere Re. La cosa
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C'era una volta un Re e una Regina che avevano una figlia bella quanto la luna e quanto il sole; tanto frugola però, che facendo il chiasso metteva
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doveva spedire una staffetta a un Re suo vicino, e voleva la risposta dalla mattina alla sera. I corrieri reali dissero: - Maestà, è impossibile. Non
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C'era una volta un mugnaio che aveva due belle figliuole. A una avea dato nome Rota, all'altra Tramoggia. La gente che andava a macinare, vedendo le
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, diventavano sordi in poco tempo; ed era una disperazione. La povera gente che andava a chiedere giustizia ci rimetteva un polmone per farsi sentire, e
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Camera si fa accompagnare da un flauto, nessun avvocato come Iperide sveste oggi la propria accusata davanti alle Assise: il nostro abbigliamento troppo
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all'edificio, la statua, che ne ornava il vestibolo, dev'essere stata ben bella. E questa legge di estetica, da lui liricamente formulata, si verificò poi in
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- Vi ricordate - proseguì l'illustre critico - la pagina fine e malinconica, nella quale Sainte- Beuve paragona una biblioteca ad un cimitero? L'aria
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intatto, parevano pensosi; uno di essi, biondo, dalla faccia pallida, che colla schiena al muro guardava per la vetriata dell'uscio sotto il portico
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pilastri colla catena: pareva quasi nuovo nella facciata, quasi vecchio nel cortile e nell'andito su per tutto lo scalone. La statua che ne coronava il primo
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§Tutte le volte che Lelio Fornari incontrava la principessa Irma riceveva il medesimo saluto. Ella sembrava averlo già veduto da lontano e dava al
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Costantino, il parroco, e Giannino. La più squallida miseria rendeva freddo quel pianterreno sempre un po' umido, colle finestre sopra un cortile
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Viveva solo a Manna, piccola città di provincia. Da molti anni non usciva più di casa che ai bei giorni rifacendo invariabilmente la stessa
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disinvoltura civettuola così accorante per la vanità dell'uomo, che vorrebbe sempre aver lasciata la propria traccia nella donna. In quella solitudine verde e
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§La gente si attardava. A quell'ora nella vasta chiesa, tutta parata di nero, l'ombra diventata più misteriosa non era rotta che laggiù ai lati
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La notte era fosca. Il viale di circonvallazione coperto dai vecchi platani sembrava alla scarsa luce dell'unico fanale presso la barriera come un
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un tremito nella voce sottile, abbassando vezzosamente il volto sotto il mascherino per guardare la scarpetta scollata, in pelle bronzina, a
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cantò con voce squarrata: Fior d'erba amara. Per me non torna più la primavera, Ma tu conserva un fior per la mia bara. - Ohé, Rocco, bene! - Non
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Tutte le ragazze si alzarono. La Prudenza diede ancora una occhiata in giro, accomodò un ciocco caduto da un alare, stette un momento incerta se
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tornature di campo offerte al paese, quando si doveva costruire la grande chiesa parrocchiale. Ma il titolo di conte non aveva attecchito, perché
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rimasto. Era un povero ragazzo di sedici anni, benché ne mostrasse appena tredici, lungo e sottile quasi quanto la grama veste talare, che il parroco gli
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§A questo modo Lelio Fornari era diventato l'amante della principessa Irma Montalto, però la loro relazione rimase per abbastanza tempo secreta
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Nonostante le parole rassicuranti del capitano, Rokoff tardò molto a chiudere gli occhi, parendogli sempre di udire le unghie dell'orso contro la
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paese il Tibet, noto da moltissimi secoli eppur chiuso anche oggidì agli europei, di cui ben pochi, e sfidando ad ogni passo la morte, vi poterono
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La benda era caduta dinanzi agli occhi dei due europei: la doppiezza e l'astuzia della razza mongola ancora una volta avevano vinto. Le promesse e le
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riprendere lena. Si udiva in alto, verso la cima delle enormi pareti che formavano la vallata o meglio l'abisso, ruggire il vento e di quando in quando si
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grossi fiumi, dopo la riorganizzazione della flotta, onde tenere in freno i pirati che pullulano su tutti i corsi d'acqua dell'interno. Mostruose
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coprivano tutta la sommità della montagna, prolungandosi anche lungo i fianchi, fino al margine dei boschi. Era una splendida piantagione, tenuta con
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gola e scaricando all'impazzata colpi di fucile. Erano quaranta o cinquanta, tutti di statura bassa ma vigorosi, coperti per la maggior parte di
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Sing-Sing, presa una piccola lanterna, attraversò la sala, poi parecchi corridoi oscuri e si fermò dinanzi ad una porta massiccia laminata in ferro e
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Se Fedoro e il capitano non erano pronti a trattenerlo, il cosacco aveva già preso lo slancio per fuggire verso lo "Sparviero", piantando in asso la
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Quella sconfitta inaspettata, doveva aver tolto ai tibetani la speranza di riprendersi una rivincita sugli uomini bianchi. La carica degli jacks
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Il cosacco che aveva la vista migliore di tutti, si era subito accorto che le loro disgrazie non erano ancora finite, malgrado avessero tentato quel
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piccolo altipiano riprendendo la corsa verso le frontiere del Butan onde scendere nelle pianure boscose dell'Assam. Questa regione, che fa parte dei
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dolce, si trovava in vista del Tengri-Nor, il lago santo dei tibetani, la meta di tutti i pellegrini buddisti della Mongolia, dell'India, del Kuk-Nor e
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"La mia meravigliosa aeronave" aveva detto il comandante. Ah! Era ben meravigliosa quella macchina volante che aveva rapito, sotto gli occhi stupiti
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. - Chi siete voi? - chiese Fedoro, che cominciava a diventare assai inquieto per la brutta piega che prendevano le cose. - Un magistrato della giustizia
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La casa del tartaro, quantunque avesse le muraglie di fango secco e il tetto di paglia, era un ottimo rifugio, sufficiente ad impedire alle palle di
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Di miglio in miglio che lo "Sparviero" si spingeva verso il sud, il deserto accennava a cambiare. La monotonia desolante di quelle sabbie che
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