L’artiglieria nemica dal Monte Panarotta in Val Sugana rinnovò il bombardamento su Borgo, ormai deserto, e dalle adiacenze di Cherz in Val Cordevole
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Nella conca di Plezzo l’avversario lanciò numerose granate incendiarie su quell’abitato, provocandovi nuovi incendi.
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Nell’Alta Rienz l’avversario tentò ancora una volta l’attacco della nostra posizione di Monte Piana, ma fu respinto con gravi perdite.
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giorni sul nostro fronte i presidi delle trincee. L’insolita attività che l’avversario va ora manifestando con fuochi di artiglieria, fucileria e
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Nella zona di Paralba alto Piave il nemico occupava l’aspro massiccio di monte Chiadenis e di monte Avanza tra la valle di Sesis Piave e il Rio di
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L’artiglieria nemica ha continuato il bombardamento di Borgo in Val Sugana ed iniziato il tiro su Roncegno, provocandovi incendi; la nostra ha
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Sul Carso nella zona dei Sei Busi l’abile manovra d’un nostro reparto ci fruttò l’occupazione quasi senza contrasto di alcune trincee nemiche.
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La sera del 1 settembre [1915] ingenti nuclei di truppe nemiche, con l’aiuto di riflettori, tentarono l’attacco delle perdute posizioni, ma furono
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L’assidua vigilanza delle nostre guardie mandò a vuoto il tentativo.
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Nelle acque dell’Isonzo venne raccolta una mina galleggiante lanciata dal nemico con l’evidente scopo di distruggere taluni dei ponti in nostro
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Nel settore di Tolmino durante la notte sul 6 l’avversario, dopo violento fuoco di artiglieria e di fucileria, attaccò le nostre posizioni sulle
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sorpresa che il nemico tenta, specialmente di notte, contro le nostre posizioni più avanzate. Lo slancio e l’energia nell’offensiva, l’attiva vigilanza
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Di maggiore entità ed importanza fu l’azione che l’avversario tentò il mattino del 9 contro la nostra occupazione di Kastrein Spitz, a nord di Monte
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Sul Carso l’abile avanzata dei nostri determina piccole ritirate del nemico che abbandona armi e munizioni ed altri materiali da guerra.
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Nella regione del Tirolo–Trentino ed in Carnia continua l’azione delle opposte artiglierie ostacolata, però, da frequenti nebbie: l’artiglieria
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, conseguendo sensibili risultati nonostante l’asperità del terreno e l’accanita resistenza dell’avversario, appoggiato da numerose e potenti batterie.
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I nostri lasciarono avvicinare l’avversario a breve distanza, indi irruppero su di esso alla baionetta, volgendolo in fuga dopo violenta mischia.
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La tenace difesa dei nostri e pochi colpi di artiglieria da montagna valsero a respingere l’aggressione.
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L’esame chimico delle bombe ad alto esplosivo che da qualche giorno l’avversario lancia contro i nostri approcci sul Carso, ha rilevato la presenza
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Sul monte Javorcek alcuni trinceramenti furono espugnati, l’osservatorio e due «blockhouses» fatti saltare, presi 50 prigionieri tra i quali 2
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Ulteriori notizie intorno al combattimento del giorno 18 presso Osteria Fiorentini mettono in rilievo l’importanza del successo da noi conseguito. Il
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Le operazioni hanno ottenuto maggiore sviluppo nella zona del Cristallo, ove l’asprezza ed il frastagliamento del rilievo e la relativa frequenza dei
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L’artiglieria nemica lanciò qualche granata incendiaria su Monfalcone, Mandria e Adria, ma il rapido intervento delle nostre batterie fece cessare il
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In Valle Sugana l’avversario lanciò anche un attacco di fanterie contro le nostre posizioni sul Civaron: fu nettamente respinto.
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Le sue artiglierie tirarono su Cormons, Valisella e Gorizia, ove fu di nuovo colpito l’ospedale: alcuni militari di sanità restarono feriti.
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L’attività del nemico si limitò nella giornata di ieri ad alcune azioni delle artiglierie cui risposero energicamente le nostre.
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Nella zona di Tolmino, dopo intenso lancio di bombe, l’avversario tentò ieri una irruzione nei nostri trinceramenti di Dolje: fu subito respinto.
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In piccoli scontri sul Lagazuoi (Vallone di Travenanzes), sulle pendici di Cima Bocche, (Valle Travignolo) e sullo Sleme (Monte Nero), ricacciammo l
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In Valle Sugana nuclei nemici tentarono ieri l’attacco delle nostre posizioni fra i torrenti Coalba e Maora; furono prontamente respinti.
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In combattimento aereo sopra la Conca di Caporetto venne abbattuto un velivolo nemico. Uno degli aviatori fu ucciso; l’altro, ferito, fu fatto
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Arrestato l’impeto dell’avversario, i nostri sostenuti dalla tenace difesa di un reparto di retroguardia, ripiegarono ordinatamente sulla ferrovia da
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Lungo la fronte Giulia la pioggia dirotta ed incessante limitò ieri l’azione delle artiglierie.
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In Valle Sugana la sera del 22 l’avversario rinnovò l’attacco sul Civaron, ma fu prontamente respinto.
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Sul Carso nella passata notte l’avversario lanciò contro i capisaldi di Quota 208 e Quota 144 nuovi violenti attacchi, completamente falliti per l
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Sulla fronte Tridentina l’avversario insistè in tentativi di diversione.
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Alla testata del Vanoi l’artiglieria avversaria continuò ieri nell’intenso bombardamento delle nostre posizioni a nord–est del Cauriol senza riuscire
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Nell’Alto Cordevole l’avversario rinnovò l’attacco contro la posizione da noi conquistata verso la Cima di Monte Sief.
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Nella zona meridionale dell’altopiano Carsico L’attività delle artiglierie fu ieri molto grande.
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Alla fine, verso mezzodì, l’avversario battuto e respinto, desistè dai suoi infruttuosi tentativi.
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L’aspra lotta, iniziatasi all’alba, andò accentuandosi attorno all’orlo occidentale del pianoro di Santa Caterina.
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Lungo tutta la fronte pioggie dirotte hanno limitato grandemente l’attività combattiva.
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Una nostra aereonave, la scorsa notte, navigando in condizioni atmosferiche poco favorevoli, tornava sul vallone di Chiapovano rinnovando l’efficace
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Il pronto ed efficace tiro d’interdizione, ostacolando l’avanzata delle fanterie, impedì all’avversario di conseguire alcun vantaggio.
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In regione Marmolada l’avversario con l’esplosione d’una mina cercò di ributtarci dalle posizioni strappategli nella notte sul 22 corrente.
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I difensori riuscirono a fugare l’avversario e a ricacciarlo da due posti avanzati, nei quali in un primo tempo aveva potuto penetrare.
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Nella regione di Dosso Casina a nord del monte Altissimo, ripetuti tentativi di attacco nemici fallirono sotto il nostro fuoco: l’avversario subì
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Albania: L’attività combattiva si è ridestata tra l’Osum ed il Tomorica.
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In Val Ornic e a Fener, sul Piave altri nuclei e pattuglie molestarono efficacemente l’avversario, infliggendogli perdite e togliendogli materiale.
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L’artiglieria avversaria fu notevolmente attiva con tiri di molestia lungo il Piave e nella regione di Montello e fra Fagarè e Fossalta.
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Una nostra squadriglia colpì con oltre una tonnellata di bombe l’arsenale di Pola, i cantieri e i depositi dello scoglio degli Ulivi ottenendo
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