che è la censura, che giustamente gli fece il | Kant | (5). Ma da prima, stabilito che tutti gli enti mondiali |
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ebbe Aristotele (1). E di vero, che anche la partizione del | Kant | sia dialettica anzichè ontologica , si rileva da questo, |
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dell' essere. Così dal pensare, cioè dal giudicare, il | Kant | si sarebbe potuto sollevare alla vera teoria dell' umana |
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dalla mente lavorata e prodotta. Onde il dialettico | Kant | diede nell' eccesso opposto a quello in cui avea peccato il |
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a quello in cui avea peccato il dialettico Aristotele. Il | Kant | s' accorse che le cognizioni che cadono nell' umana mente, |
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è pur singolare a vedere con quale leggerezza e sicurtà | Kant | ammette questo principio. Egli avrebbe dovuto darsi tutta |
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quelle che sono da noi distinte. I sensisti adunque, e | Kant | con essi, cadono fra l' altre in questa inconseguenza, che |
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non è lo stesso tempo. Laonde quel tempo puro di cui parla | Kant | come necessario a conoscere il tempo empirico, non è il |
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intellettivo? Quei filosofi che l' asseriscono come | Kant | (1), confondono il concetto dello spazio collo spazio. Che |
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ma che lo spazio stesso sia un concetto, questo è falso. 5 | Kant | dice che [...OMISSIS...] , e con ciò intende provare la |
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» «( Antrop. , II; Psic. p. 554 e seg.) ». 6 Finalmente | Kant | crede che senza spazio e tempo non si possa pensare, non si |
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da ogni spazio e da ogni tempo. Dal quale errore di fatto | Kant | ritrasse un grande svantaggio nella deduzione delle sue |
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alla derivazione de' concetti fondamentali della mente che | Kant | appella categorie. Kant primieramente confonde i giudizi |
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fondamentali della mente che Kant appella categorie. | Kant | primieramente confonde i giudizi co' concetti , descrivendo |
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iscoprire i concetti puri dell' intendimento » ». 1 Dicendo | Kant | che giudicare (sinonimo di pensare) è conoscere per via di |
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i giudizŒ «( Psicol. , n. 1006 e seg.) ». 2 Non avendo | Kant | conosciuta la differenza essenziale che passa fra il |
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di giudizio ossia per via di affermazione. All' incontro | Kant | dice ancora, che tutto si conosce per via di giudizŒ. Ella |
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intuirla tale quale gli è data (1). Erra dunque grandemente | Kant | sopprimendo una delle due grandi classi del conoscere |
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che quelli somministrati dall' esperienza dei sensi. | Kant | professa espressamente questa dottrina, e con essa |
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che i concetti non fossero che collezioni d' individui (1). | Kant | venne allo stesso, ma il disse più oscuramente, usando il |
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essenza possono essere conosciute. 5 Trasportando adunque | Kant | nei concetti le proprietà dei reali, che coi giudizŒ si |
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L' aver dunque sommessi i concetti ai giudizŒ, pose | Kant | sopra una falsa strada, e gli impedì interamente di |
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1 Queste quattro grandi classi di giudizŒ ci sono date da | Kant | sulla sua parola, poichè non fa alcun ragionamento che |
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classificazione deve avere una base sola »; e quella di | Kant | varia di base. Perocchè la divisione de' giudizŒ in |
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sovente ne' ragionamenti di Kant. 3 Nella tavola di | Kant | entrano giudizŒ semplici , e giudizŒ composti di più |
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entrare nell' altro ». Ma nella tavola de' giudizŒ data da | Kant | i giudizŒ categorici ed i giudizŒ assertorii entrano |
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ne' giudizŒ affermativi , e così pure i giudizŒ che | Kant | chiama generali, particolari , e singolari non possono |
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che riceve il più e il meno. S' aggiunge che le forme di | Kant | non comprendono che concetti ideali, negativi; sicchè il |
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Kantiane; veniamo dunque alle idee della ragione. Come | Kant | derivò i concetti dell' intelletto da giudizŒ (1), così |
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soggettiva) e farne uscire i concetti, è secondo | Kant | la funzione dell' intelletto , e chiama questo risultato la |
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ragionare, è la funzione della ragione. Il raziocinio per | Kant | è « « un giudizio ( conseguenza ) che viene determinato |
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ultime del ragionamento. Ma non si creda per questo che | Kant | attribuisca per ciò alla ragione alcuna virtù di far |
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con qualche stiracchiatura (1) queste tre categorie pretese | Kant | di dedurle dalle tre classi di giudizŒ categorici, |
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egli non esiste che come tale, cioè come sostanza ». Ora il | Kant | dice che questa conclusione è dedotta per sophisma figurae |
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della sostanza «( Psicol. , p. 104) ». Dopo aver dunque | Kant | preteso di dimostrare, che non già l' umano individuo, ma |
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ossia conflitto di tesi apparentemente dogmatiche. | Kant | adunque pretende di cogliere in contraddizione la ragione |
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delle contraddizioni. L' alta persuasione che dimostra | Kant | di sè stesso arriva a tutto ciò, ed ecco adunque, come la |
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solo una parola: la ragione non parla così. Perocchè certo | Kant | in nessuna maniera può dimostrare direttamente, che così |
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provino la limitazione della ragione stessa, come pretende | Kant | che provino per uno scambietto, e molto meno la sua |
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proprie della stessa ragione, (il che veramente asserì | Kant | ma nol provò, perchè non poteva in modo alcuno provarlo), |
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e mettiamo a prova il valore degli argomenti coi quali | Kant | intende provare le une e le altre. La prima tesi si è che « |
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sia finito » ». Che il mondo abbia cominciato, si prova da | Kant | discretamente; e noi l' ammettiamo pel suo e per altri |
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pel suo e per altri argomenti. Che lo spazio sia finito, | Kant | lo prova dalla supposizione che egli fa, che lo spazio non |
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sui corpi come le linee ed i punti. Onde l' argomento di | Kant | prova che sia limitato quello spazio che è occupato da |
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come anco provano gli argomenti addotti precedentemente da | Kant | per provare la tesi. Onde il sofisma kantiano qui si rileva |
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A provar poi che il mondo non può aver cominciato, | Kant | parte da questa proposizione che « « il cominciamento è un' |
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a quel cominciamento, perchè non vi ha successione. Ma | Kant | dirà, « « che si può immaginare una successione e questa |
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fondo eterno, e non mai cominciato. Quindi il sofisma di | Kant | consiste anche qui nel mutare il soggetto della |
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nè hanno parti in atto, essendo un puro sbaglio di | Kant | (comune però ai suoi maestri o condiscepoli, i sensisti) il |
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semplici, e composti di semplici. Finalmente erra di nuovo | Kant | quando pretende che « « la composizione non è che lo stato |
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parti semplici, e nulla esiste di semplice » ». Questa tesi | Kant | si fa a provarla con due argomenti i più sgangherati. Il |
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argomento, è il solito pregiudizio sensistico, su cui il | Kant | fabbrica tutta la sua dottrina. Ciò che abbiamo detto |
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azione. Un secondo errore contiene il ragionamento con cui | Kant | pretende provare questa sua antitesi, ed è che se vi ha la |
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si riferisce a un essere assolutamente necessario » ». Ora | Kant | dice con ragione: « « che ogni condizionato presuppone, |
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sensibile, e guidarci nel farne uso più utilmente. | Kant | dichiara assai frequente quest' ultimo fine della sua |
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Deh! con che tuono di severo cipiglio non garrisce qui | Kant | i sofisti, i quali danno biasimo e mala voce a quella |
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Dopo di ciò veniamo all' ultima parte della satira che | Kant | tanto industriosamente compose della Ragione. La ragione |
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intelligente suprema causa di tutte le cose. Ma qui entra | Kant | a soccorrerla, e come egli la liberò dalle illusioni |
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si credette fin qui poter provare l' esistenza di Dio. Così | Kant | s' applaude d' aver tratto d' inganno la ragione! Ma se |
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serie delle condizioni di tutti gli oggetti del pensiero? | Kant | crede che a ciò basti il fingere che vi sia Iddio: quest' |
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vi sia Iddio: quest' idea, chiamata da lui Ideale, secondo | Kant | può servire di regola alla ragione per riuscire a quella |
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sarà verace, ma sarà finta e illusoria. A questa difficoltà | Kant | in sostanza risponde consigliando la ragione a rinunziare a |
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prima confessata e lungamente stabilita della ragione pura, | Kant | aggiunge, che, quantunque gli enti limitati non mostrino d' |
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Dio per chi non vuole rinunziare alla ragione. In appresso | Kant | passa a sostenere, che, quantunque l' idea di Dio non provi |
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inganni? Sebbene adunque in niuna parte della sua filosofia | Kant | possa fuggire le contraddizioni, tuttavia in niuna parte |
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ragione sufficiente di tutti i concetti dell' umana mente. | Kant | espose il problema della ragione così: « « trovare l' unità |
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gli oggetti che esse mai presentassero all' uomo. | Kant | si tolse con ciò di filosofare liberamente, legato alla |
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agli atti limitanti, determinanti, particolareggianti. Onde | Kant | qui mostra d' aver approssimata la verità; ma egli |
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perocchè una cosa possibile è un concetto o un' idea. Se | Kant | avesse parlato con proprietà, non avrebbe avuto dopo da |
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maniera di conoscere non appartiene alle idee, a cui solo | Kant | pone mente. Questo filosofo dunque sbaglia: 1 nel credere |
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farci conoscere la positiva essenza di quest' oggetto; erra | Kant | di nuovo nel pretendere di dedurre l' impotenza di provarci |
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forma, trattandosi di cose possibili. Riconosce adunque | Kant | la necessità di un' idea, fondamento di tutti i concetti |
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un' idea primitiva e semplice, avrebbe dovuto guardare | Kant | dall' errore di esigere per fondamento di detta |
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è la sapienza in generale. Della quale difficoltà lo stesso | Kant | ebbe sentore; e fu costretto a confessare che la |
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. Lasciando però da parte questa contraddizione, | Kant | aveva riconosciuto che « « il concetto universale d' una |
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mal fatto. Concludiamo: la partizione dell' ente tentata da | Kant | è dialettica come quella di Aristotile, e non ontologica: |
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sensi dessero all' uomo degli oggetti reali: onde venne a | Kant | l' assunto di dover spiegare tutte le operazioni dell' |
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atto a dare argomento ad una scienza completa, come pare a | Kant | «( Psicol. , 1 7 5) » (1). Per soddisfare alle esigenze del |
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, i filosofi tedeschi lavorarono i loro sistemi da | Kant | fino a Hegel. Kant imbevuto del sensismo del suo tempo |
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tedeschi lavorarono i loro sistemi da Kant fino a Hegel. | Kant | imbevuto del sensismo del suo tempo aveva accordato, senza |
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contenga in sè la ragione di sè stesso. Così appunto quando | Kant | uscì a dire, che, quantunque la serie degli eventi mondiali |
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ed ecco perchè. Fichte e i fichtiani ragionano così: « | Kant | ha smembrato il pensiero, come pensiero, in antinomie, |
Sulle categorie e la dialettica -
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nè pure il paralogismo , le antinomie , e l' ideale che | Kant | attribuisce alla ragione. Nel sistema di Fichte adunque è |
Sulle categorie e la dialettica -
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sistema veniva da essa necessitato; o doveva consentire a | Kant | che ogni ragionamento a priori non fa conoscere oggetti |
Sulle categorie e la dialettica -
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di sofisti, assai simili a quelli della Grecia, di cui | Kant | è il fondatore (2). I dati erronei ed arbitrari da cui |
Sulle categorie e la dialettica -
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disponendole con altra simmetria. La critica che Hegel fa a | Kant | è quella che gli avea fatto Fichte: l' essersi quel |
Sulle categorie e la dialettica -
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tedeschi. Egli si sforzò di ridurre le categorie di | Kant | alle due leggi di causa e di sostanza, cui restringe poi ad |
Sulle categorie e la dialettica -
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ridotti in un corpo, di cui tutti gli organi sono divisati. | Kant | solamente aggiunse che il non potersi coll' umana |
Psicologia Vol.III -
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al pari dello Scozzese, ad accordare imprudentemente a | Kant | le fatali sue premesse. Poi ragionò press' a poco così: « |
Psicologia Vol.III -
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che sè stessa, scartò la possibilità lasciata sussistere da | Kant | di enti distinti dall' anima, che era veramente un' |
Psicologia Vol.III -
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direttamente contro all' autorità di tutto il genere umano. | Kant | diede ragione agli Scozzesi con un cotale scherno [schema] |
Psicologia Vol.III -
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dell' anima. Gli istinti conoscitivi degli Scozzesi | Kant | li tramutò in istinti produttivi; nè Reinhold aveva saputo |
Psicologia Vol.III -
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sforzi di buona volontà alla critica della ragione pura. | Kant | s' era occupato a distinguere, classificare e descrivere |
Psicologia Vol.III -
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a sè stesso; e l' opera fu assunta a farsi da Fichte. | Kant | descrisse e anatomizzò la potenza, che ha lo spirito di |
Psicologia Vol.III -
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e gli oggetti stessi già prodotti da esso. L' Io, che | Kant | aveva posto come il vincolo di tutte le rappresentazioni, e |
Psicologia Vol.III -
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al contrario, egli è erroneo. Esempio. Le antinomie di | Kant | nella « critica della ragion pura ». - Medesimamente è da |
Scritti vari di metodo e pedagogia -
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gota razionalistica, che ricomparve a pieno discoperta nel | Kant | e nel Fichte, per riapparire mistica e panteistica nello |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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Io ho confutati i giudizi sintetici a priori di | Kant | (2); ma nello stesso tempo ho ammesso anch' io un giudizio |
Principio supremo della metodica -
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