F. SCHMIDT, | Jakob | A. Carstens («Monatsh, f. K.», 1916, VI) (in: 'L'Arte', |
Scritti giovanili 1912-1922 -
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Mosè. Di che cosa si tratta? Si tratta di una dedica che | Jakob | scrisse al tiglio in occasione del suo trentacinquesimo |
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compleanno: è dunque una dedica del 1891, che | Jakob | Freud appone a una vecchia Bibbia su cui Sigmund aveva |
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vecchia Bibbia su cui Sigmund aveva studiato da bambino, | Jakob | fece rilegare in pelle quella copia ormai sgualcita e la |
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di frammenti scritturali). La lingua scelta dal vecchio | Jakob | è l'ebraico. Lingua che Sigmund dichiarò di non conoscere. |
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attraverso quella «fonte di rinnovamento» che è il Libro. | Jakob | consegnava la Bibbia al figlio per la seconda volta, «così |
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, abbia io in tutta la mia testa». Così il padre di Freud | Jakob | disse del fondatore della psicoanalisi quando ancora suo |
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della psicoanalisi quando ancora suo figlio era un bambino. | Jakob | Freud era. nonostante tutto, un padre amorevole, attento, |
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delle riflessioni novecentesche di Hannah Arendt e | Jakob | Talmon sulla "democrazia totalitaria". Leggerlo oggi vuole |
Perché è importante leggere oggi Burke - abstract in versione elettronica -
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se stessi per decenni senza visibili alterazioni. | Jakob | Dessauer, zoppicando leggermente, salì gli otto larghi |
Storie naturali -
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